Cookstown 100 – Il tributo a Dario e il dominio irlandese

Cookstown, Irlanda del Nord. Puntuale da 97 anni, la cittadina dell’Ulster ha ospitato lo scorso weekend la storica corsa su strada e questa volta abbiamo avuto il piacere di assistervi dal vivo. 

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Alla Cookstown 100 moltissimi piloti hanno reso omaggio a Dario con questo adesivo sulle carene delle loro moto.

Il nostro viaggio è iniziato giovedì 27 aprile con una dovuta visita al nostro amico Dario Cecconi per un ultimo saluto, qualcosa di estremamente triste e duro. Ma ciò che è accaduto subito dopo ha avuto dell’incredibile: sul tracciato di Tandragee dove Dario ha purtroppo perso la vita, dalle ore 19.30 si sono radunati amici, conoscenti, colleghi piloti, appassionati, una moltitudine impressionante di moto e auto pronte a seguire in corteo il carro funebre che portava Dario a prendere quella bandiera a scacchi mai arrivata. Una sosta proprio sul traguardo per una preghiera, mentre attorno all’auto con il fratello Luca e la fidanzata Francesca si riunivano centinaia di rappresentanti di quella “famiglia irlandese” che tanto aveva accolto Dario e che Dario tanto amava. E, nella commozione generale, non abbiamo potuto fare a meno di notare quel raggio di sole che si è fatto largo tra le nuvole proprio sopra il lungo corteo (video).

Poi, una breve sosta anche alla Marlacoo Corner su quello stesso tracciato della Tandragee 100, dove è posizionata una croce con una targa a ricordare il grande Martin Finnegan, che proprio lì perse la vita nel 2008.

Il giorno seguente è stata la volta di Cookstown, che ha ospitato la seconda road race irlandese della stagione 2017. Ma non è stato, come spesso accade, un improvviso “voltare pagina”. Questa volta no. Prima delle gare l’intero paddock si è ammutolito spegnendo i generatori, gli spettatori tra i prati e sulle tribune si sono alzati in segno di rispetto, mentre l’inno italiano risuonava tra le campagne nordirlandesi in omaggio a Dario. E, quando abbiamo chiesto se questa fosse una prassi per ogni pilota scomparso, la risposta è stata no… Dario era davvero speciale.

 

Venerdì 28 aprile, le strade sullo stretto e corto tracciato chiudono a mezzogiorno per lasciare spazio alle qualifiche della “KDM Hire Cookstown 100”: prima i newcomers, poi via via le altre classi. Solo 2.1 miglia compongono il circuito dell’Orritor, poco fuori Cookstown: si corre su una strada ad una sola carreggiata, tra prati, marciapiedi e fattorie, con due spettacolari salti a sfiorare gli alberi e curve strette e molto spigolose. Il paddock, poi, non ha niente a che vedere con quelli delle International Road Races a cui la maggior parte degli appassionati italiani sono abituati: grezzo, ruspante, con caravan e tende a farla da padroni, accanto ai pochissimi spazi più attrezzati di quelli che, nelle Nationals, sono considerati i top riders: Derek Sheils con il team dell’ex pilota John Burrows, William Dunlop, Michael Sweeney, Derek McGee. Chi invece non si è proprio fatto vedere è stato Guy Martin, nascosto da qualche parte nel garage di una casa privata con la sua nuova Honda Fireblade e, sorpresa sorpresa, una Honda Supersport Wilson Craig.

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William Dunlop sulla R6 Caffrey (foto: Diego Mola)

Dopo le qualifiche è stata la volta delle prime due gare di questa Cookstown 100 nella serata di venerdì. In apertura la Senior Support B vinta da Alan Johnston ed in seguito si entra nel vivo con la prima gara Supersport: in griglia il favorito William Dunlop su Yamaha R6 Caffrey, a tenere a bada l’agguerrito irlandese Derek McGee ed il giovanissimo Adam McLean. Ma subito la bandiera rossa ferma tutto: il ceco “Indi” Dokoupil è vittima di una spettacolare caduta all’ultima curva, scivolando con la moto fino alla linea di partenza proprio davanti ai nostri occhi; Michal se la caverà con una gran botta alla schiena. I piloti si schierano di nuovo per una gara accorciata a 5 giri: qui non ci sono meccanici pronti con le termocoperte (o solo in casi particolari di lunga attesa), non ci sono ombrelline, non ci sono interviste in griglia né modaioli occhiali da sole. Qui siamo nel cuore duro e puro delle road races. La bandiera del Regno Unito sventola ancora una volta in questa terra ancora sanguinante dopo i troubles e via, con Dunlop in testa a contenere gli attacchi di McGee, con McLean e Cowton a battagliare per il terzo posto. Alla bandiera a scacchi l’ordine è proprio questo, con William Dunlop a vincere la prima big race seguito da Derek McGee, Adam McLean, James Cowton, Derek Sheils e Paul Jordan.

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Derek Sheils tra i salti di Cookstown (foto: Diego Mola)

Sabato 29 aprile il programma prevede ben 17 gare, con un cielo coperto che manderà ogni tanto qualche goccia di pioggia senza però creare grossi problemi. Le temperature, invece, si aggirano attorno agli 8 gradi. Dopo il fantastico tributo a Dario si parte con la Open Race B vinta da Robert Wilson (dopo le qualifiche, la generica gara Open si divide in gruppo A – i più veloci – e gruppo B). Segue la Open A, con l’attesissima bagarre tra Sheils, McGee e, chissà, Guy Martin? Di nuovo una bandiera rossa al primo giro (la prima di una lunga serie a questa Cookstown 100), ma la buona notizia è che James Cowton è illeso e subito riportato al paddock dai marshal. Si riparte con il “missile di Mullingar” McGee davanti al connazionale Sheils e a William Dunlop (su Yamaha R1 ex-Mar Train). Ma con le big bikes il pilota di Dublino è davvero imbattibile: Derek Sheils porta la GSX-R di John Burrows per prima sul traguardo, seguito a 2 secondi da Derek McGee (Kawasaki McGee Racing) e William Dunlop, poi Micko Sweeney (BMW MJR), Guy Martin (Honda Racing) e Brian McCormack (Honda VRT).

Lo spettacolo prosegue con la 125/250cc ed è fantastico vedere quanto le ginocchia dei piloti sfiorino letteralmente i marciapiedi. Dopo una parte di gara guidata da Adam McLean è di nuovo red flag: Neil Kernohan cade infatti alla penultima curva e, nel frattempo, un problema occorre al leader di gara che è costretto a rientrare al paddock. Alla ripartenza è Nigel Moore che va a vincere tra le 125cc davanti a Gary Dunlop (figlio di Joey), mentre tra le 250cc trionfa Sam Wilson (sulla bellissima Honda Joey’s Bar Racing) davanti a Paul Robinson (figlio di quel Mervyn Robinson della Armoy Armada).

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Nessuna vittoria a Cookstown per Derek McGee, ma una guida spettacolare per il “Missile di Mullingar” (foto: Diego Mola)

Si passa alla seconda gara Supersport, di nuovo fermata per un incidente tra due piloti al primo giro (Maxwell e Campbell, entrambi ok) e al restart sarà tutta una sorpresa: è Adam McLean, newcomer al TT tra un mese, a dare del filo da torcere al più esperto Derek McGee; ed è proprio il nordirlandese Adam (Kawasaki MSS) a vincere davanti a McGee e James Cowton (su Kawasaki McAdoo), mentre William Dunlop è solo quarto, seguito da Derek Sheils, dal pilota locale Paul Jordan, Micko Sweeney e Guy Martin. La Junior Classic (250-350cc) viene vinta dal solito Barry Davidson che conquista la sua 50^ vittoria in carriera nelle National Road Races; la 600 B è affare di Brad Vicars, mentre la pioggia scombussola il programma di giornata: da questo momento in poi si correranno prima tutte le classi A (le più importanti).

In “pista” quindi le Supertwin, una gara attesissima che non deluderà le aspettative: la sfida è a suon di sorpassi tra il bravissimo James Cowton sulla Kawasaki nera e viola MacAdoo, il solito Derek McGee, Adam McLean e Micko Sweeney; il quartetto ben presto perde il pilota di Skerries per problemi alla frizione, come ci dirà poi lui stesso, e rimangono Cowton, McGee e McLean a battagliare, pericolosamente vicini e spettacolari sul salto di Black’s Jump. Al traguardo è Cowton che si prende la vittoria per soli 5 decimi sul “Missile di Mullingar”, mentre McLean accusa sul finale un ritardo di 2 secondi; seguono Sweeney, Sheils, Jordan e Dan Cooper.

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Un podio tutto irlandese per la gara principale della Cookstown 100. Da sinistra. Derek McGee, Derek Sheils, Michael Sweeney (foto: John Burrows)

E’ poi il momento delle Senior Classic (500-1000cc) con l’esperto Robert McCrum a prendersi la vittoria partendo dal secondo gruppo. Tutti sull’attenti subito dopo per la gara di giornata, la Cookstown 100 Race: 8 giri per la gara delle Superbike sull’Orritor Circuit e di nuovo i favoriti sono gli irlandesi Sheils, McGee e Sweeney oltre naturalmente al nipote di Joey, William Dunlop, mentre Guy Martin, questa volta, rinuncia addirittura a schierare la sua Fireblade. Se la bagarre iniziale vede i due Derek appaiati, seguiti da William e Sweeney, Sheils ben presto sgancia McGee accrescendo il suo vantaggio giro dopo giro sulla Suzuki Cookstown/BE: Sheils è davvero in formissima e regala questa seconda vittoria di giornata al Team locale di John Burrows: Derek McGee (Kawasaki McGee Racing) si deve accontentare del secondo posto con un distacco che sul finale arriva addirittura a 11 secondi, mentre fantastica è la battaglia per il terzo posto: Sweeney (BMW MJR) tenta il tutto per tutto e nel tratto opposto al rettilineo di arrivo sferra l’attacco su William Dunlop (Yamaha ex Mar-Train) andando a prendersi di forza la terza posizione; William è quarto a 5 decimi, poi un distacco abissale di 15 secondi prima di trovare James Cowton, il newcomer Ali Kirk, Brian McCormack e Paul Jordan. Importante notare come questo podio della gara principale nell’Ulster sia formato tutto da Irlandesi, in una terra dove le differenze tra nord e sud sono ancora piuttosto marcate.

E’ poi il turno della Senior Support ed è qui che vediamo in azione lo spettacolare Joseph Loughlin, 23enne irlandese che farà il suo esordio al Manx GP 2018 e che segna a Cookstown una doppietta con due nuovi lap record così come aveva fatto alla Tandragee: moto e tuta tutt’altro che pulite e precise, una guida non esattamente sicura ma un talento che, secondo noi, sarà destinato a diventare una delle nuove stelle delle road races; dopo l’ennesima interruzione per red flag, Loughlin va a vincere agevolmente questa gara con 5 secondi di vantaggio sugli inseguitori e replicherà nella Junior Support con un distacco di 12 secondi. La giornata di gare della Cookstown 100 volge ormai al termine, con le tende e i gazebo del paddock che già si chiudono mentre in “pista” battagliano ancora i piloti della 400cc Race, vinta da Darryl Tweed, e poi quelli della Supertwin B, vinta da Paul Gartland. Chiudono la manifestazione la Junior Support B con il bravo RJ Woolsey a trionfare e la Open Race B, vinta dal newcomer Daniel Cooper; sì, proprio quel Dan Cooper che siamo abituati a vedere al TT, in gara qui a Cookstown con il suo team privato dopo tanto tempo lontano dalle National Road Races.

Una Cookstown 100 davvero fantastica, che ha saputo regalare tante emozioni senza dimenticare quanto accaduto la settimana prima alla vicinissima Tandragee. Una Cookstown 100 che consigliamo a tutti, almeno una volta, di andare a vedere dal vivo.

 

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Una reazione a Cookstown 100 – Il tributo a Dario e il dominio irlandese

  1. Alessandro ha scritto:

    Bello l’adesivo si puo’ avere(pagando ovviamente)?

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