Skerries 100 – Dominio degli irlandesi Sheils e Sweeney

Non si sono fatti sfuggire l’occasione di dominare totalmente la loro gara di casa: il dublinese Derek Sheils e il pilota di Skerries Michael Sweeney sono stati i protagonisti di questa edizione 2019 della Skerries 100

Sheils e Sweeney di fronte alla grande folla di Skerries (foto: Andy Quinn)

La road race a nord di Dublino, presso l’omonima affascinante cittadina affacciata sul mare d’Irlanda, porta con sé dal 2018 tristi ricordi: proprio un anno fa qui perdeva la vita l’amato William Dunlop, lungo lo stretto stradale che aveva già testimoniato in passato la scomparsa del Dottor John Hinds.

L’atmosfera quest’anno è apparsa inoltre piuttosto raccolta, con molti piloti “out” per infortunio come Derek McGee, Adam McLean e Paul Jordan, o per scelte diverse come Davey Todd e Michael Dunlop. La bagarre, come previsto, è stata quindi tutta tra Sheils e Sweeney, veri mattatori delle National Road Races.

 

IL TRACCIATO

Circuito da affrontare in senso antiorarioe che condivide un centinaio di metri con il tracciato di Killalane, Skerries presenta vari punti “da pelo”, permettendo molti sorpassi e un ottimo spettacolo per il pubblico. Dopo il rettilineo di partenza si affronta subito la secca curva a sinistra di Finnegan’s Corner (precedentemente Dublin’s), per sfrecciare poi verso Duke’s Bends, uno dei tratti salienti del circuito, un destra-sinistra ad ampio raggio così chiamato in seguito ad una caduta di Geoff Duke. Si prosegue poi fino a Baldungan, altra curva secca a sinistra; si raggiunge poco dopo l’ennesima sinistra stretta e tecnica, la Glasshouses. Gas spalancato lungo Gillies
Leap
, piegando a destra fino ad arrivare all’Hairpin, un’altra secca sinistra. Si entra qui nel tratto più veloce del circuito, Shady Lane, che prosegue su Sam’s Tunnel e Sam’s Leap, dove si fatica a tenere la ruota anteriore a terra. Piccola chicane artificiale, traguardo e via per un altro giro mozzafiato. 

 

 

 

LE GARE

Dopo un sabato pomeriggio di prove non cronometrate a causa della pioggia, domenica il sole è tornato a splendere sul tracciato di 2.9 miglia per la 73^ edizione della Skerries 100.

Si parte con i 7 giri della Junior Support, vinta da Vinny Brennan, per poi lasciare subito spazio alla prima Open Race: pochi giri ed è bandiera rossa. Per lunghissimi e silenziosi minuti si teme il peggio per il pilota che aveva dominato la Enniskillen Road Race, ma alla fine Forest Dunn se la caverà solo con qualche frattura. Gli organizzatori predispongono la ripartenza della gara, ma le moto hanno bisogno di rifornimento e così vengono chiamate in griglia le Junior Classic; la vittoria andrà a Barry Davidson.

In seguito, per mancanza di tempo, Sheils verrà dichiarato vincitore di questa prima Open race davanti a Micko Sweeney e James Chawke. Il ritardo inIzia ad accumularsi anche a causa di qualche spettatore appostatosi in area proibita senza volersene andare: sarà necessario l’intervento della polizia.

Si riprende quindi con la 600CC Race, il cui inizio fa sperare in un totale cambiamento di risultati con una bagarre tra Sweeney e Tweed, ma sul finale è ancora una volta l’inarrestabile Derek Sheils a tagliare per primo il traguardo sulla Yamaha R6 sponsorizzata dal Roadhouse di Macao; secondo è Sweeney ad un soffio (+0.064), poi Tweed a +1.9.

Dominio di Neil Kernohan tra le 250/400cc con un gap di ben 14 secondi su Davy Morgan, mentre il podio della 125/moto3 commuove: è Gary Dunlop a trionfare per la terza volta consecutiva dopo Kells ed Enniskillen sulla Honda Joey’s Bar Racing, proprio qui dove il cugino William perse la vita un anno fa, mentre Gary gli faceva come sempre da meccanico. Il secondo gradino del podio viene occupato nientemeno che dalla fidanzata di Gary, Melissa Kennedy (a +11), i cui progressi sono evidenti già leggendo il nome del terzo classificato, il veterano Nigel Moore. Nota negativa per noi italiani è la matematica esclusione dell’infortunato McGee (sulla Moto3 di Francesco Faraldo) dalla lotta per il titolo.

Se solitamente le gare Classic sono quelle che destano minore interesse nelle road races, la Senior Classic di Skerries costituisce l’eccezione: tutti in piedi tra i prati per vedere lui, il personaggio più famoso delle corse su strada, il più controverso, ma di cui sempre si parla: Guy Martin. Sarà proprio Guy  a vincere questa gara in sella alla sua BSA, regolando Richard Ford per soli 0.06 secondi!

Sweeney davanti a Sheils con le 600cc (foto: Andy Quinn)

Dopo un certo ritardo dovuto al passaggio dei pompieri diretti alla vicina Lusk (paese natale di Martin Finnegan), si parte con la Supertwin Race: lo scorso anno la bagarre tra i due piloti locali Andy Farrell e Micko Sweeney era stata davvero infuocata. Rivedremo una gara altrettanto mozzafiato? Sì e no. Michael Sweeney, in sella alla sua ER6 Kawasaki, comanderà dal primo all’ultimo giro, mentre Farrell, che termina secondo a +1.7, è vittima di un “big moment”, perdendo entrambi i piedi dalle pedane e non riuscendo più a tenere il passo di Michael. Completa il podio Neil Kernohan, mentre Sweeney fa segnare il nuovo record di categoria.

Gli spettatori vengono poi deliziati da una favolosa Senior Support Race, con sorpassi e controsorpassi fino alla vittoria di Darren Keys. Si arriva così al Grand Final, la gara delle gare, con otto giri del tracciato: riuscirà Sweeney a interrompere il dominio Sheils con le “big bikes”? La risposta è no. “Big Derek”, con la Suzuki GSX-R1000 del Team di John Burrows, si libera del connazionale su BMW MJ Racing dopo un paio di giri, proseguendo in solitaria la sua corsa verso la bandiera a scacchi. Sweeney termina a +6, mentre completa il podio il giovane Mike Browne a +16 secondi, in sella ad una 600cc.

Un’altra grande dimostrazione di forza da parte di Derek Sheils, ma anche una dimostrazione di costanza da parte di Sweeney: al termine dell’evento sarà proprio Micko ad essere incoronato “Man of the Meeting”.

Dalla Skerries 100 è tutto, appuntamento ora con la Southern 100 dell’Isola di Man!

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Una reazione a Skerries 100 – Dominio degli irlandesi Sheils e Sweeney

  1. Pino Furio ha scritto:

    Brava Marta.

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