Nella serata di ieri, martedì 13 maggio, l’associazione Ciapa la Moto ha dato vita ad un bellissimo evento dedicato al Tourist Trophy. Un dibattito sulla corsa più antica ed affascinante del mondo e sulle gare su strada in generale, mettendo a confronto ospiti illustri tra piloti, opinionisti ed esperti del settore.
Il Motosplash di Milano, motolavaggio in via Gardone 22, ha aperto le porte al grande pubblico dalle ore 19.30 di ieri, dando inizio all’interessante evento “Tourist Trophy: lucida follia”. Il contesto, come sempre, all’altezza della situazione, tra moto, cimeli e profumo di passione per le due ruote. E con Metzeler come sponsor della serata.
Sul palco nientemeno che il 15 volte campione del mondo Giacomo Agostini, assieme allo scrittore per eccellenza di Tourist Trophy, Mario Donnini; moderatore della serata Nico Cereghini, e poi Max Temporali, Paolo Beltramo, il presidente del TT Supporters Italy Pier Giuseppe Ortalda, Federico Toti in rappresentanza di MV Agusta, Roberto Pattoni di Paton e Andrea Cepparo per Mondocorse. Il fronte dei piloti “attuali”, dopo il forfait di Luca Scassa e Alessio Corradi, è stato tenuto alto da Marco Pagani, in procinto di esordire al Manx GP dell’Isola di Man in agosto.
Il dibattito, pensato originariamente come un confronto tra sostenitori e avversatori
delle corse su strada, si è rivelato invece un interessante mix di aneddoti, opinioni personali, esperienze, sensazioni, tutti volti alla narrazione del Tourist Trophy da punti di vista diversi. Affascinanti senza dubbio i racconti di Agostini, che ha spiegato tra le altre cose la “ribellione” a suo tempo nei confronti degli organizzatori del TT. Nico Cereghini ha poi sottolineato la modernità di Ago nel suo approccio alle corse già “scientifico” per il periodo, tra studio meticoloso del tracciato e allenamento fisico. Max Temporali ha esposto la sua personale esperienza di guida in pista e su strada, due “mondi” che richiedono approcci e stili totalmente differenti.
Paolo Beltramo è stato forse l’unico ad aver sottolineato in modo più preciso la pericolosità delle corse su strada, ma ha elogiato il contorno affascinante che il Tourist Trophy porta con sé da oltre cento anni. Marco Pagani ha poi spiegato la sua volontà di esordire al Manx e poi al TT e, assieme al prezioso contributo di Pier Ortalda, hanno illustrato le modalità di accesso attraverso 6 risultati riconosciuti dalla Federazione. Ortalda ha giustamente evidenziato come si stia battendo in prima persona affinché le corse in salita italiane siano riconosciute valide come risultato per accedere al TT, mentre al momento non lo sono.
Curioso, poi, il momento in cui un “paternalista” Giacomo Agostini si è prodigato in consigli e raccomandazioni nei confronti di Pagani. La voce autorevole di Mario Donnini ha poi dato la consueta aura “mistica” alla serata, sottolineando come non ci sia follia nel correre su strada, bensì lucidità e meticolosità. Basti pensare ad un 26 volte vincitore al TT, Joey Dunlop, che metteva le ruote negli stessi punti per i 60 km del tracciato, ad ogni giro, per 6 giri. Se questa è follia…
Interessanti anche gli interventi di Federico Toti (che su MV fece correre nientemeno che Martin Finnegan), di Roberto Pattoni (che ha illustrato il nuovissimo progetto Paton che vedremo al TT con Olie Linsdell) e Andrea Cepparo (che ha spiegato le varie iniziative di Mondocorse per i viaggi al TT).
La parola è passata poi al pubblico per le consuete domande, mentre attorno al palco era possibile trovare gadget e libri in vendita, tra cui la nuovissima creazione di Ernest Pozzali, “Le fiabe dei motociclisti” (un bellissimo libro che presto recensiremo).
Un ringraziamento speciale per la serata va al padrone di casa “Giamba” Giovanni Battista Panigada, capace di organizzare ancora una volta un evento da ricordare.
E, per finire, concludiamo con una massima di Paolone Beltramo: “Siamo troppo abituati ad essere politically correct. E poi di tragedie ce ne sono state tante anche in pista. Quindi, che ognuno faccia un po’ quel ***** che gli pare!”
(Foto: Riccardo Magliani PhotoMoto/R)
Bell’articolo!! Ma quindi marco pagani lo vedremo esordire solo al Manx e non più anche all’Ulster??
Ciao,è da tempo che penso di organizzare un dibattito sotto questa forma seppur in forma minore mah…. dalle mie parti sembra tutto più difficile.Articolo ben fatto voi di road racing core andate nella direzione giusta.
Fosse questa la volta buona per la mv rientrare ogni anno nelle road race più blasonate,comunque l’organizzatore “Giamba”ha messo insieme personaggi di spessore Bravo è fantastico unire piloti, scrittori,giornalisti piloti etc…ho letto anche il nome di Pattoni e mi ritorna in mente un ricordo bellissimo di Peppino Pattoni che ha Vallelunga campionato italiano faceva rombare la sua verde 500gp 2 tempi con orgoglio nel paddock. Quando correvano team come Cagiva e honda Team Gallina con Chili,se la memoria non mi inganna il pilota della Patton all’epoca era Marco Papa.
Scusate mah che dire Agostini il pilota che ha vinto 10 volte il TT e nel 1976 vinse il mondiale con la yamaha unendo vecchio e nuovo motociclismo, quando io avevo 11 anni e i miei Zii Americani in viaggio per l’Italia mi regalarono la maglia con lui impresso quando dalle mie zone si parlava solo di calcio.