Addio Michael Czysz, genio del TT Zero

Michael aveva due grandi amori: il design e le moto. Con “Architropolis” disegnava dimore per i VIP; con il progetto Moto Czysz entrava di diritto come pioniere nel campo motociclistico. 

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(foto: Amadeus Photography)

Designer di successo e pilota di Portland (Oregon, USA), Michael Czysz ideava e disegnava lui stesso le proprie moto, il tutto con creatività e innovazione assai rare.

La sua epifania? Vedere dal vivo una Britten. “John Britten non può essere l’ultimo nella storia a inventare una moto. E’ impossibile”.

L’intento era inizialmente quello di dare alla luce una “vera superbike americana” (tra le righe quasi un affronto a Erik Buell), ma il progetto venne presto abortito: una Casa così piccola non avrebbe mai potuto produrre un numero sufficiente di moto come da regolamento.

Czysz volge quindi il suo sguardo al campo dei prototipi: obietto MotoGP. Ma il progetto Moto Czysz C1 MotoGP fallisce ugualmente a causa dei numerosi cambiamenti nel regolamento che l’hanno dunque bloccato sul nascere.

“Era chiaro che stavo lavorando ad un progetto di un’era che stava per finire. Dovevo invece rivolgermi ad un’era che stava arrivando”, ha dichiarato Michael. Il progetto C1 si trasforma così nell’innovativo progetto E1pc: Czysz si butta nel campo delle moto elettriche, anche se, al tempo, proprio non le sopportava.

Il genio creativo del designer americano sfocia nella portentosa elettrica Moto Czysz che affronta la prima competizione ad emissione zero a livello mondiale, il TT Zero dell’Isola di Man. Classe nata nel 2010 (l’anno precedente si era provato “l’esperimento” TTXGP), il TT Zero vede subito la vittoria proprio della moto statunitense, con in sella il californiano Mark Miller. Il 2011, 2012 e 2013 segnano il trionfo nuovamente di Moto Czysz con “the Blade” Michael Rutter, fino al sorpasso tecnologico della giapponese Mugen con John McGuinness.

Dando un’occhiata alla progressione dei lap record della categoria elettrica, vediamo come si passa da quello che Czysz definisce “un gioco” ad una maggiore competitività negli ultimi anni: dalle 87.4 miglia orarie di media fatte segnare da Rob Barber nel 2009 su AGNI (la stessa media per le moto endotermiche risale al 1936); 96.8 di Miller su Moto Czysz nel 2010; 99.6 di Rutter (Moto Czysz) nel 2011; rottura del muro delle 100 miglia con un 104.05 di Rutter nel 2012 (Moto Czysz); 109.6 di Rutter (Moto Czysz) nel 2013; fino ad arrivare alle spaventose 119.2 mph di McGuinness al TT Zero 2015. Negli ultimi due anni Moto Czysz è stata assente dalle competizioni.

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(foto: vimeo)

La storia “elettrica” di Michael Czysz è in questo modo strettamente legata all’Isola di Man: l’uomo dei record, il pioniere del TT Zero, il genio inventore che disegnava tutte le componenti delle proprie moto. Anzi, delle proprie creature. La sua ambizione non era tuttavia quella di creare un mercato di moto elettriche stradali. Il suo sogno, purtroppo rimasto tale, era una moto ibrida.

Czysz era un personaggio totalmente focalizzato sui progetti che man mano stava seguendo, tanto che riusciva a lavorare per mesi ininterrottamente costringendo il suo fisico a rimandare un qualsiasi malessere a dopo il raggiungimento dell’obiettivo. Così, puntualmente, dopo il Tourist Trophy Michael rientrava in patria e si sentiva male, combattendo la malattia inizialmente con antibiotici e rifiutandosi, da bravo claustrofobico, di sottoporsi a esami più approfonditi. Addirittura, nel 2012 il malessere sopraggiunse in anticipo, costringendolo ad abbandonare le premiazioni del TT prima che i suoi piloti Michael Rutter e Mark Miller ricevessero l’ambita statuetta con il mercurio alato.

Poi, il responso. Troppo tardi. A Michael fu diagnosticata una rarissima forma di cancro, ormai esteso, veloce. Nel 2013, per la prima volta, non fu presente al Tourist Trophy, impegnato a combattere la sua personale battaglia contro un male che cresceva a vista d’occhio dentro di lui.

Finchè oggi Michael Czysz si è spento, lasciando la moglie e i figli adolescenti Enzo e Max, felice però di aver vissuto a pieno i suoi anni. Da genio, da pioniere, da appassionato.

 

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3 reazioni a Addio Michael Czysz, genio del TT Zero

  1. Alessandro ha scritto:

    Riposa in pace?.E’ bello leggere di persone ke sanno ancora sognare.

  2. Anonimo ha scritto:

    Correre contro di te a Laguna Seca è stato un grande onore, è stato bello condividere i nostri pensieri sul futuro del motociclismo. R.I.P.

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