Scarborough Spring Cup, si corre questo weekend

La stagione road racing 2017 parte ufficialmente questo fine settimana con due eventi concomitanti: se in Irlanda del Nord si correrà tra venerdì e sabato la Tandragee 100, l’Inghilterra ospita invece la Bob Smith Scarborough Spring Cup sabato 22 e domenica 23 aprile. 

scarborough

Foto: Auto66 Racing

La Spring Cup è il primo dei 4 meeting che annualmente si tengono sulla collina dell’Oliver’s Mount, nel North Yorkshire, sulla bella costa est a metà dell’Inghilterra; seguono infatti il Barry Sheene Festival, la Cock o’ the North e la prestigiosa Gold Cup di settembre.

Lo stradale di Scarborough è attualmente l’unico baluardo delle corse su strada su suolo inglese (forse ancora per poco), organizzato perfettamente dall’Auto 66 Racing che è recentemente riuscita a riportare quasi ai fasti del passato il tracciato inglese, luogo di epiche battaglie tra altisonanti nomi quali Barry Sheene, Mick Grant e Giacomo Agostini tra le strettissime stradine in cui moto e sidecar offrono uno spettacolo davvero unico.

Ben 21 le gare in programma questo fine settimana, con un nome su tutti a spiccare, ovvero quello del 23 volte vincitore al TT John McGuinness; in sella alle sue Honda, “McPint” prenderà parte alla Spring Cup oltre ad esibire in vari Parade Laps la Mugen Shinden 2014 e la Fireblade HM Plant con cui riuscì ad abbattere il muro delle 130 mph all’Isola di Man nel 2007.

Sul tracciato di 2.43 miglia si sfideranno poi il plurivincitore a Scarborough nonché local man Dean Harrison (Kawasaki Silicone Engineering), il connazionale Ivan Lintin (Kawasaki RC Express), Dan Hegarty (Honda Top Gun Racing), oltre a James Cowton, Jamie Coward, Tom Weeden, il futuro newcomer al TT Joe Thompson e il suo boss Ian Lougher, Daley Mathison, Paul Owen

 

Il tracciato – Il percorso dell’Oliver’s Mount, lungo 3.88 chilometri, gira in senso antiorario e presenta tanto curvoni veloci e aperti quanto curve a gomito da prima marcia. Si parte dal brevissimo rettilineo del paddock per infilarsi subito nel primo vero scar mapimbuto del circuito, il “rampino” a sinistra noto come Mere Hairpin, dal quale vengono scattate le foto classiche dell’evento e teatro nel 2013 di una memorabile “carambola”. La sua conformazione e la scalata verso la collina successiva richiamano vagamente il Ramsey Hairpin dell’Isola di Man. Sequenza di marce l’una dopo l’altra per affrontare la salita di Sheene’s Rise che porta alla cima di Quarry Hill, dove inizia il tratto guidato delle Esses (ora Grant’s), un destra-sinistra veloce e molto stretto.

Uscire bene dalla Grant’s è fondamentale per lanciarsi lungo lo strettissimo rettilineo noto come Back Straight, estremamente sconnesso e costeggiato da cespugli. Al termine del rettilineo, nuova scalata per affrontare il secondo tratto guidato dell’Oliver’s Mount, quello dove si trova il Memorial: sinistra, leggera destra e nuovamente sinistra per lanciarsi verso il breve allungo che porta alla seconda curva a gomito, la destrorsa Drury’s Hairpin.

Quest’ultima coincide anche con l’inizio della sezione discendente del circuito. Ci si lascia alle spalle la collina e si affronta il tratto rettilineo e boscoso verso il Mountainside Hairpin, a sinistra, una delle ultime chance per attaccare gli avversari prima del traguardo. La sezione che segue è roba da incorniciare, la quintessenza delle road races: accelerazione dall’Hairpin e dentro tutte le marce affrontando il Jefferies Jump, un terrificante scollinamento in curva dove le moto si dimenano tra impennate e salti, altro luogo prediletto dai fotografi. Segue Weaponness Lane e il Bottom Straight, rettilineo situato al di sotto della zona del traguardo, per poi affrontare l’ultima “esse” nota come Farm Bends, un sinistra-destra in salita che riporta sul breve rettilineo principale.

 

E, nell’emozione per l’inizio di una nuova stagione, non possiamo non rivolgere un pensiero a Billy Redmayne, pilota mannese che perse la vita proprio lo scorso anno a Scarborough, quando la Spring Cup fu abbandonata dopo il suo bruttissimo incidente. Ciao Billy.

 

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