In questo momento, nella sala stampa del TT, regna un’atmosfera surreale: nessuno parla, c’è un triste silenzio nonostante la musica in sottofondo. Oggi il Mountain Course ha portato via un altro pilota, un ragazzo amatissimo e talentuoso.
Durante la gara della Superstock, Karl Harris è stato vittima di un incidente presso la curva Joey’s, sezione all’inizio del tratto di montagna.
A causa di un contatto con Joe Faragher, Harris ha perso il controllo della sua Kawasaki cadendo a Joey’s durante il secondo giro di gara. Trentaquattro anni, nativo di Sheffield, Harris aveva debuttato al TT nel 2012 dopo una brillante carriera nel BSB che lo aveva visto per tre volte campione Supersport. Una triste fatalità oggi, un incidente occorsogli mentre si trovava in una posizione che non gli competeva. Lui, con il numero 35 sul cupolino ma molto indietro sul tracciato a causa di qualche problema di troppo durante le qualifiche.
Una ferita durante la gara Superstock, a cui abbiamo avuto il piacere di assistere dal Guthrie’s Memorial, con una vista mozzafiato della baia di Ramsey. Un tratto molto guidato, in salita, una “esse” tra i caratteristici muretti bianchi, gialli e neri che termina con il curvone a sinistra verso Milligan. Interessante notare qui i diversi stili di guida: da quello pulito e preciso di Anstey, a quello più sporco e impreciso (ma evidentemente redditizio oggi) di Dean Harrison, che sposta la testa ogni volta per non toccare il muro… Particolare poi Michael Rutter, l’unico a “parzializzare” e non chiudere il gas nella piega a sinistra. Per quanto riguarda i newcomers, tanti complimenti a Peter Hickman che guida in modo preciso con traiettorie intelligenti; molto simile ma meno veloce il giovane Danny Webb su Kawasaki KMR.
A causa di un incidente stradale la gara parte in ritardo, verso le 13.30, anziché le 12.15 previste. Assenti da segnalare Ian Hutchinson e Josh Brookes, poiché Milwaukee Yamaha ha deciso per l’ennesima volta di non schierare le Superstock.
Al via è subito Michael Dunlop a portarsi in testa, complice un McGuinness completamente fuori dai giochi a causa dello scafoide ancora dolorante. Alle spalle della BMW MD Racing si piazza subito il giovanissimo Dean Harrison su Kawasaki RC Express, mente terzo è Gary Johnson, poi James Hillier, Bruce Anstey, Michael Rutter, Dan Kneen, Conor Cummins, Guy Martin e David Johnson. Al Ballaugh Bridge Gary Johnson si prende la seconda posizione, che purtroppo non durerà molto: Gaz è vittima di una caduta a Waterworks (poco dopo il Ramsey Hairpin), viene trasportato in ospedale e se la caverà con una clavicola rotta. Un vero peccato per il vincitore della gara Supersport di ieri!
Al termine del primo dei quattro passaggi è ancora Michael Dunlop a comandare con 6 secondi di vantaggio su Harrison. Il margine aumenta in modo progressivo e Micky si porta in testa anche sul tracciato.
Il secondo giro è un assolo di Michael Dunlop e al termine inizia la danza dei pit stop: problemi per Conor Cummins (che si trovava in quinta posizione), con la sua Honda RAF Reserves che fatica a riaccendersi, facendo perdere molte posizioni al manxman; penalità invece per Steve Mercer e Paul Shoesmith per aver infranto il limite di velocità in pit lane.
Il terzo passaggio vede le prime posizioni sostanzialmente invariate, mente quarto è Michael Rutter, seguito da Conor Cummins, David Johnson, Lee Johnston, William Dunlop, Dan Kneen e John McGuinness.
La sfortuna però abbraccia il team Tyco Suzuki: Guy Martin si ritira per un problema elettrico a Parliament Square, mentre William Dunlop rientra al Grandstand. Stesso destino per le Buell di Mark Miller e Brandon Cretu, costretti ad accostare entrambi a Ballacraine.
Al quarto ed ultimo passaggio Michael ha ormai un vantaggio di 18 secondi su Harrison, vantaggio che porta sino al Grandstand.
Michael Dunlop vince quindi il suo nono Tourist Trophy in carriera, eguagliando piloti leggendari come David Jefferies e Bruce Anstey. E a soli 25 anni. La seconda vittoria in questo TT 2014 per Michael su BMW.
Secondo gradino del podio per Dean Harrison (Kawasaki RC Express) un pilota assolutamente da tenere d’occhio! Gli abbiamo fatto presente quanto fosse impressionante vederlo così vicino al muretto del Guthrie’s: ci ha risposto che c’è ancora spazio….!
Terzo posto per il “Kiwi” Bruce Anstey (Honda Padgett’s) dal 2000 costantemente sul podio all’Isola di Man.
Strepitoso quarto posto per l’australiano David Johnson (PR Kawasaki), quinto Lee Johnston (Honda East Coast), poi Michael Rutter (BMW Bathams), Dan Kneen (Suzuki Marks Bloom), ottavo il fortissimo newcomer Peter Hickman (BMW Ice Valley), John McGuinness (Honda Padgett’s), James Hillier (Kawasaki Quattro Plant). Undicesimo il bravissimo Horst Saiger (al suo secondo TT), mentre Stefano Bonetti si piazza in diciassettesima posizione ricevendo un’altra Silver Replica. Solo diciottesimo Conor Cummins, penalizzato per una irregolarità sulle sospensioni della sua Honda RAF.
Classifica completa Superstock Race
In programma domani le gare della TT Zero, Supersport 2 e Sidecar 2.
E per concludere, ancora un pensiero a Karl Harris.
RIP Bomber…
(Foto: iomtt.com)




Onore a Karl Harris.
Micheal Dunlop e Bmw battono le jap che sbaglio della honda a farsi sfuggire il”cinghialotto”peccato che Jhon abbia lo scafoide della mano malconcio i piloti del TT sono tutti belli da osservare complimenti per l’occhio clinico e Saiger con Bonetti sono in gamba bravissimi.
No, cioè Harris si è “preso dentro” con Faragher e per quello è caduto nel pezzo di Joey’s? Certo che ce ne vuole di sfiga per una roba del genere, assurdo!
RIP Karl