Si è svolto ieri sera, lunedì 2 dicembre, un bellissimo “incontro con l’autore” presso il motolavaggio Motosplash di Milano: ospite il grande Mario Donnini che ha presentato con la consueta bravura che lo caratterizza il suo nuovo libro “Joey Dunlop il re del Tourist Trophy”. Presenti anche gli amici di Mondocorse e Stefano Bonetti, ad intrattenere il pubblico di appassionati.
Dalle ore 20.00 il “padrone di casa” Giovanni Battista Panigada ha aperto le porte del suo Motosplash (sede anche dell’associazione Ciapa la moto) per questa serata all’insegna del Tourist Trophy. Tommaso Restelli (Mondocorse) ha introdotto, da bravo intrattenitore quale è, lo scrittore per eccellenza di corse su strada, Mario Donnini.
Che poi, Donnini a queste serate non presenta il suo libro e non presenta Joey Dunlop: Mario racconta aneddoti, incanta e cattura con le sue parole proiettando il pubblico nell’affascinante atmosfera dell’Isola di Man.
“Mio padre un tempo mi diceva: la gara motociclistica più bella del mondo non la vedrai mai in tv. E’ il Tourist Trophy dell’Isola di Man. Fidati. E per una volta sono stato d’accordo con lui”, racconta Donnini. “Se per un musulmano c’è la Mecca, per un cristiano San Pietro, per un motociclista c’è l’Isola di Man”.
Donnini ha poi spiegato la difficoltà nello scrivere un libro su Joey Dunlop. Ma non tanto una difficoltà nella stesura, quanto nel capire il personaggio. Un personaggio che per 25 anni di carriera motociclistica è rimasto sempre impenetrabile. “La parte più difficile di un libro è raccontare la storia a se stessi. Ci ho messo 18 anni per raccontarmi il libro su Joey e solo 23 giorni a scriverlo”.
La discussione si è poi spostata su termini oggi fin troppo abusati quando ci si riferisce ai road racer: “eroi” , o addirittura “pazzi”. No, non sono eroi e tantomeno pazzi. Chi mette le ruote esattamente nello stesso punto per 4 giri del Mountain, ogni giro, non può essere pazzo. E Joey era così. Ed oggi è così McGuinness. I più vittoriosi sull’Isola di Man. “Non hanno paura di morire. Hanno paura che la vita non cominci mai”, dice ancora Mario.
La parola è passata poi ai ragazzi di Mondocorse, Andrea e Luca Cepparo, una famiglia che ha il grande merito di aver portato in Italia il Tourist Trophy, prendendo i primi contatti con Duke, unico distributore delle immagini del TT sull’Isola di Man e portandole finalmente anche in Italia. Mondocorse ha poi presentato il proprio viaggio al Tourist Trophy 2014, con l’unico volo diretto dall’Italia all’Isola di Man.
Altro gradito ospite della serata è stato il pilota italiano più veloce di sempre sul Mountain Course, Stefano Bonetti. Interessante la domanda di Donnini al pilota bergamasco reduce dal bruttissimo incidente al Macau GP 2012: “Con che spirito il prossimo anno tornerai a correre al TT? E’ per te più importante tornare dal punto di vista sportivo o umano?”
“Da entrambi i punti di vista. Voglio provare ad andare come prima e teoricamente ora sembra possibile” ha risposto Bonetti, che proprio quest’anno, al suo ritorno dall’infortunio, ha vinto il suo ottavo titolo in carriera nel Campionato Italiano Velocità in Salita. “Ma il TT è un’altra cosa. Finché non farò il primo giro non potrò saperlo”.
“Però tu hai vinto il CIVS quest’anno con una R6 mai vista prima”, precisa Tommaso Restelli. Come a dire, “la manetta” non cambia mai…
Un ringraziamento speciale a Giamba e all’associazione Ciapa la Moto, che ha il merito di organizzare grandi serate come questa!
(Foto: Davide Pascalis)
Bel resoconto! Mi sarebbe piaciuto esserci…
Ho letto il libro e mi è piaciuto tantissimo. Mario Donnini, riesce a portare il lettore oltre la leggenda di joey svelando inediti retroscena. Chi ama le road races DEVE avere questo libro.