E’ con grande tristezza che il mondo del motociclismo apprende la notizia della morte di Tony Rutter.
Lo annuncia oggi il figlio Michael via Twitter, spiegando che il padre era malato da anni e che questa mattina è purtroppo venuto a mancare.
Classe 1941, Tony Rutter è stato una delle icone del motociclismo d’altri tempi. La sua carriera lunga 26 anni è iniziata con un approccio tardivo, quando l’inglese era già venticinquenne.
Dal 1981 al 1984 conquistò 4 titoli mondiali F2 consecutivi, in sella a Ducati. Non molti ricordano che Tony è l’unico pilota al mondo ad aver vinto 4 mondiali sulla rossa di Borgo Panigale, proprio come Carl Fogarty…
Rutter trionfò inoltre 2 volte nel British Championship (1971 e 1973), ma la sua grande passione erano le road races: ben 7 le sue vittorie al Tourist Trophy (proprio come le vittorie attuali del figlio Michael) e 9 alla North West 200.
Suo il primo giro a 110mph di media alla North West, nel 1973; 19 i suoi podi al TT, 83 le partenze e 51 le gare terminate all’Isola di Man.
La carriera di Tony, tuttavia, subì un arresto forzato nel 1985, a causa di un brutto incidente sul tracciato stradale del Montjuic a Barcellona: la moto di un concorrente perse olio sul tracciato; Joey Dunlop riuscì ad evitarlo, Rutter no. Il suo cuore si fermò due volte, ma i medici riuscirono a salvarlo. Tornò alle corse nel 1987, partecipando al TT fino al 1991, ma il suo fisico non era più lo stesso.
Recentemente ho letto l’autobiografia di suo figlio, Michael Rutter: intere pagine sono dedicate al padre Tony, un vero esempio per la vita e la carriera di Michael. Basti pensare ai loro caschi, praticamente identici.
“Mi rende felice pensare a come papà abbia vissuto la sua vita esattamente come voleva” scrive Michael. “E a quanto abbia ottenuto da essa”.
R.I.P., great driver.
Godspeed , a true legend who will never be forgotten !!
Un mito, che ho avuto la fortuna di vedere dal vio. R.I.P Tony.