Cancellato il Macau Motorcycle Grand Prix 2020

La notizia era purtroppo nell’aria e la conferma è arrivata da poco: il Macau Motorcycle Grand Prix 2020 non ci sarà

La motivazione non è il Coronavirus, o almeno non direttamente, bensì la scarsità di partecipanti alla gara delle moto. Dovuta ovviamente al Covid-19 e alle regole di quarantena imposte. Mentre le restanti gare al Guia, ad oggi, sono confermate: tutte gare di auto, tutte rivolte a piloti locali.

Ma andiamo con ordine. Il grande evento in Cina si dovrebbe svolgere quest’anno dal 19 al 22 novembre e paradossalmente sarebbe dovuta essere una delle pochissime road races disputate in questo pessimo 2020. Gli organizzatori della corsa stradale al Guia Circuit non hanno mai smesso di lavorare per la preparazione del GP, cercando in tutti i modi di mettere in atto le norme anti-Covid, che in Cina sono ancora molto restrittive.

Macao non registra nuovi casi di Coronavirus ormai da tempo e, ovviamente, l’unica possibilità per gli stranieri di poter entrare in territorio macanese è quella di sottoporsi a 14 giorni di quarantena e tampone. Una decisione giustissima dal punto di vista sanitario, ma che alla maggioranza dei piloti purtroppo “non è andata giù”.

Non dovrebbero esserci problemi per le gare di auto, al momento confermate; e basta dare un’occhiata alle categorie per capire il perchè: Formula Macau Grand Prix, Macau GT Cup, Macau Guia Race, Macau Touring Car Cup e Greater Bay Area GT Cup. Tutte rivolte a piloti locali, o cinesi.

La cancellazione, dunque, riguarda solo il Motorcycle Grand Prix. Su 28 road racers invitati (ricordiamo che Macao non è una gara alla quale ci si iscrive liberamente, ma alla quale si viene invitati dagli organizzatori dopo stretta selezione) solo pochissimi si sarebbero potuti permettere un soggiorno prolungato in Cina: al lungo viaggio e alla settimana di prove e gare si sarebbero infatti dovuti aggiungere 14 giorni di quarantena obbligatoria in un hotel di Macao, oltre alla quarantena che probabilmente avrebbero dovuto fare una volta rientrati nei propri Paesi.

Questione economica ma anche pratica: la maggior parte dei road racers ha un “normale lavoro” a casa e non può permettersi un’assenza così lunga; tantomeno i loro meccanici.

Mi è bastato parlare con qualcuno di loro nell’ultimo periodo per capire che le loro intenzioni erano chiare: 5 settimane a Macao, di cui 2 chiusi in hotel costosi, non potevano essere fattibili. Per qualcuno economicamente, per qualcuno per mancanza di meccanici, per la maggior parte perchè a casa hanno un altro lavoro.

Peter Hickman, Ian Hutchinson, Paul Jordan, John McGuinness, Micko Sweeney, Derek Sheils: nessuno di loro avrebbe partecipato.

Una griglia decimata, che non avrebbe raggiunto il numero minimo di piloti necessari per il via di una gara di questo genere. Una perdita che pesa senz’altro su questo già amaro 2020.

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