Intervista a Micko Sweeney, “the comeback kid”

Ci sono momenti nella vita in cui ci si trova di colpo a pensare a ciò che si sta facendo, alla strada che si sta percorrendo. E un incidente, per un pilota, può essere uno di quei momenti. A Michael Sweeney è successo nel 2015, dopo una bruttissima caduta al TT. Ma poi, l’adrenalina e la passione per questo mondo hanno avuto di nuovo il sopravvento. 

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Sweeney con la sua BMW S1000RR sui saliscendi della Tandragee 100 (foto: Diego Mola)

Il 33enne irlandese è senza dubbio uno dei più grandi talenti nelle National Road Races degli ultimi anni. E non poteva che essere così, nato e cresciuto a Skerries, dove si tiene l’omonima road race dal 1946.

Dopo anni di corse su strada in patria, “Micko” prova il grande salto verso l’Isola di Man e al Manx GP 2010 vince la Junior Race, replicando il trionfo nella stessa classe anche nel 2013. L’anno successivo il gran debutto al Tourist Trophy con un fantastico 18° posto nel Senior TT e 6 “repliche” in sei gare disputate; ciliegina sulla torta per una stagione altrettanto grandiosa nelle Nationals con podi ad ogni meeting, il 2° posto finale nell’Irish Superbike Championship (dietro a Dan Kneen), la vittoria dell’Irish Championship classe 250cc ed il debutto al Macau GP.

Il 2015 ha al contrario segnato una profonda ferita: durante la seconda gara Supersport al Tourist Trophy, Sweeney cade al Ramsey Hairpin, viene trasportato d’urgenza al Nobles Hospital con varie fratture e lesioni interne e rimarrà fuori gioco per vari mesi. Ma ben presto il richiamo delle corse si fa sentire e “Micko” non resiste alla visione delle sue moto parcheggiate nel garage di casa, peraltro sempre impeccabili da buon perfezionista. Torna già a settembre a Killalane (gara irlandese che condivide parte del tracciato proprio con Skerries) e Macao, per poi guardare avanti al 2016, una brillante stagione di ripresa con la partecipazione anche al Classic TT su Yamaha TZ250 Laycock Racing.

Abbiamo incontrato “Micko” alla Cookstown 100, prima delle gare del sabato che lo hanno visto cogliere un fantastico terzo posto nella Superbike Race. Ci ha invitati per una chiacchierata sul suo camper, pulito e perfetto come le moto del suo privatissimo team: la BMW Superstock Martin Jones Racing, la Yamaha Supersport JWM e la Kawasaki Supertwin Kiely Heating.

 

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Sweeney sul terzo gradino del podio nella Cookstown 100 Superbike Race (foto: Baylon McCaughey)

Micko, come sta andando questo inizio di stagione?

Abbiamo iniziato la settimana scorsa con Tandragee ed è andata abbastanza bene, a parte una scivolata con il 600. Poi siamo arrivati qui a Cookstown e mi sono qualificato per il momento secondo con le Supertwin, quarto con la Superbike e credo sesto con le 600cc. Ma la 600 ha avuto un problema subito nella prima gara di oggi. Domani mattina la porterò al Dyno e speriamo di risolvere per gara 2.

 

Come vedi queste prime National Road Races, sono per te una sorta di preparazione per il TT o dai comunque il 100% anche qui?

Sostanzialmente queste prime road races che faccio, come la Tandragee, la Cookstown e la North West, le considero una preparazione per il TT. Poi dopo il TT torniamo in Irlanda e abbiamo Skerries, Walderstown, Armoy, Faugheen, Ulster Grand Prix, poi torniamo all’Isola di Man per il Classic TT, di nuovo in Irlanda per Killalane e finita quella ci sarà poi Macau. Una stagione veramente non stop!

 

Tu però non sei un pilota professionista, qual è il tuo lavoro?

Guido i camion quando non corro, però sostanzialmente lavoro circa 6-7 mesi all’anno perché per la maggior parte del tempo sono via due o tre settimane per le gare o i test, poi torno, poi sono di nuovo via. Il programma è molto intenso! Non appena la stagione inizia il mio focus è concentrato su di essa.

 

E come ti alleni per prepararti alle gare?

Faccio un po’ di palestra, non molta in verità, ad essere onesto non ho alcun interesse ad andare in quelle cavolo di palestre. Corro molto a piedi e faccio un po’ di motocross. Questo è tutto ciò che faccio nel periodo invernale.

 

Tu sei sempre stato un road racer o hai provato anche con la pista?

No, vado un po’ in pista solo agli inizi di stagione. Io abito a Skerries, dove si tiene la road race, e sono sempre andato a vedere le gare lì, sono sempre stato interessato alle road races. Poi nel 2006 ho preso una moto e ho iniziato a correrci; nel 2007 mi sono dato alle corse su strada e non ho mai avuto ripensamenti.

 

Quindi sei nato e cresciuto con le road races!

Sì, sostanzialmente sì. Ero molto molto amico del nostro idolo locale Martin Finnegan, abitava a 3 minuti da casa mia, era il pilota che tutti noi ammiravamo al tempo, beh ancora oggi, non c’è nessuno del suo calibro. Questo è ciò che faccio, sostanzialmente sono sempre nell’ambiente delle gare anche perché vivo letteralmente a due minuti dall’Hairpin di Skerries e ci puoi arrivare a piedi da casa mia. Skerries la fanno da un centinaio di anni, credo. Quindi ci siamo sempre stati.

 

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Sweeney alla Tandragee 100 sulla Yamaha Supersport (foto: Chris Usal)

Parliamo delle tue moto per quest’anno. Hai una BMW Superstock, una Kawasaki Supertwin e una Yamaha Supersport. Correrai anche nel TT Zero all’Isola di Man?

Non lo so ancora, ci avevo corso perché Daley Mathison si era infortunato ed ero stato chiamato un paio di giorni prima. Sto parlando con un paio di persone e forse avrò una moto elettrica al TT, non c’è niente di sicuro però. Ne stiamo parlando, ma ci sono nella entry list. Comunque correrò nelle classi Superbike, Superstock, Supertwin e Supersport e quindi sarò già piuttosto impegnato!

 

E non corri più con la 250cc di John Burrows?

No, sai, dopo che abbiamo vinto l’Irish Championship nel 2015 John mi disse che avrebbe messo da parte la moto, la vedrete domani sera quando andrete da lui. Ha lì varie moto, compresa la mia 250cc ancora con il numero e la mia tuta. John è molto buono con me, a Tandragee ho avuto un problema con la mia Supertwin e mi ha dato la sua di scorta per correre, me l’ha offerta anche per Cookstown ma ora ho la mia che funziona ancora. Mi piace lavorare con lui, perché John è veramente un tipo a posto.

 

Parliamo del tuo brutto incidente al TT 2015. Quello che è successo ti ha mai fatto ripensare a ciò che stai facendo? Hai mai pensato di ritirarti?

Sì, la mia caduta al TT è stata colpa della moto, sono caduto al Ramsey Hairpin rompendomi 5 ossa nella schiena, un osso del piede, ho danneggiato le spalle, ho danneggiato un rene che è stato spinto praticamente fuori. Sono stato in ospedale e poi a casa per 5 mesi… Non potevo nemmeno dormire nel mio letto, stavo su una dannata sedia perché non potevo sdraiarmi. E ho pensato “basta, ne ho abbastanza, non voglio farlo mai più”. Ma poi ho iniziato a migliorare sempre di più, sempre di più. A Killalane a settembre ho corso con una Superbike nonostante fossi ancora sotto l’effetto degli antidolorifici, poi sono andato a Macao; non avevo pienamente recuperato e avevo ancora dolori alla schiena, soprattutto quando mi alzavo. Sì, ho pensato di lasciar perdere tutto, ma poi ho iniziato a sentirmi meglio e non potevo resistere all’adrenalina. E’ stata probabilmente la caduta più lenta che abbia mai fatto ma anche quella che ha creato più danni. Non mi era mai capitata una cosa del genere e non voglio sicuramente rifarlo, ma fa parte del gioco!

Grazie Micko e in bocca al lupo! 

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Una reazione a Intervista a Micko Sweeney, “the comeback kid”

  1. Harno #3 ha scritto:

    Micko Sweeney = hard nails ! 😉

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