Si è svolta lo scorso fine settimana la gara in salita più famosa ed affascinante al mondo, la Pikes Peak International Hill Climb, mitica cronoscalata dedicata ad auto e moto su un tracciato letteralmente “tra le nuvole”, che si arrampica sulle Montagne Rocciose del Colorado negli Stati Uniti.
Una lunghezza di 20 km per un dislivello totale di 1.439 metri (la partenza è situata a 2.900 metri di altitudine, il
traguardo a 4.300 metri sul monte Pikes Peak), 156 curve e una pendenza media del 7%: questi i dati del lungo serpentone di asfalto nel paesaggio lunare del Colorado. Una sfida contro il tempo ma anche contro tutte le insidie che l’altitudine nasconde, quali il cambio di temperatura, umidità e condizioni atmosferiche, nonché il diverso rendimento dei motori.
La sfida è aperta ad auto e moto di differenti categorie e si corre dal 1916 in un contesto paesaggistico assolutamente mozzafiato. Tra le auto regge il record fatto segnare nel 2013 da Sebastian Loeb su Peugeot in 8’13”878 (quest’anno Romain Dumas ha fermato il cronometro a 9’05”672), mentre tra le due ruote il 2017 ha riscritto la storia.
Dallo scorso anno il regolamento non ammette più le supersportive (letteralmente il divieto è per i semimanubri), sia per motivi di sicurezza, ma soprattutto per arginare il loro strapotere che si era ormai verificato negli ultimi anni con l’asfaltatura di tutto il tracciato. Via libera invece alle classi “Heavyweight”, “Middleweight”, “Lightweight” e anche alle elettriche.
Un po’ come accadeva al Tourist Trophy fino ad un decennio fa, alla Pikes Peak le prove si svolgono al mattino presto, alle 5.30; la gara, invece, si è disputata domenica 25 giugno alle ore 8.00 locali (le 16.00 in Italia).
Vincitore assoluto è stato il trentenne statunitense Chris Fillmore, newcomer quest’anno alla Pikes Peak; il pilota AMA Superbike ha chiuso la gara con il nuovo record del tracciato su due ruote in 9’49”625 in sella alla KTM Superduke 1290R (battendo il primato 2012 di Carlin Dunne di oltre 3 secondi). Seconda piazza per il compagno di squadra, l’australiano Rennie Scaysbrook, a 8 secondi di distacco, mentre sul terzo gradino del podio è salito il corso Bruno Langlois su Kawasaki Z900, già vincitore nel 2016.

Luca Trivella in Colorado con l’amico e collega pilota Niccolò Bentivoglio (foto: Luca Trivella Fb Page)
Nella classe Lightweight troviamo l’unico pilota italiano partecipante: è Luca Trivella, bergamasco che ben conosciamo grazie alle gare in salita e già vincitore dell’Europeo classe Supermoto nel 2016; il 35enne Trivella ha chiuso in 5^ posizione nella sua categoria sull’Aprilia SXV in 11’31”985.
Menzione d’onore per l’inglese Rob Barber, che trionfa tra le elettriche sulla Buckeye Current Racing, secondo britannico vincitore di una classe alla Pikes Peak dopo Guy Martin nel 2014; Barber segna la storia tra le due ruote a emissioni zero, primo a trionfare al TT e alla Pikes Peak: fu infatti il primo vincitore della classe elettrica al Tourist Trophy nel 2009, quando venne introdotta come categoria sperimentale con il nome di TTXGP. Il tempo di 10’55”5 ha portato Barber anche alla 10^ piazza assoluta alla Pikes Peak 2017.
Tra gli altri road racers presenti citiamo il brasiliano Rafael Paschoalin, 2° nella classe “Middleweight” su Yamaha FZ07 ed il tedesco Thilo Gunther, habituè dell’IRRC, 4° tra le “Heavyweight” su BMW R1200R.




Marta sei sempre eccezionale in tutti i tuoi articoli!
Soprattutto le interviste e i resoconti delle gare li definirei unici…
Una correzione, se mi permetti: il record assoluto per le moto era del 2012 di Carlin Dunne (con una Ducati Multistrada 1200!) con 9’52″819…
La Ducati ne ha fatto successivamente anche una Limited Edition a una cifra considerevole.
Grazie mille Luca, gentilissimo, correggo subito!