Durante la giornata del TT Launch, un paio di settimane fa all’Isola di Man, avevo avuto l’occasione di sedermi faccia a faccia con Joshua Brookes per qualche domanda sul suo gradito ritorno nelle road races. Ma, una volta acceso il registratore, Josh è stato chiamato per alcune foto ufficiali e il successivo fitto programma di impegni mi aveva sostanzialmente lasciata con un pugno di mosche in mano.

La bellissima Norton esposta al TT Launch di Villa Marina con i due piloti australiani Joshua Brookes (sinistra) e Davo Johnson (destra). Foto: Mark Falconer
Il giorno seguente entrai a Ronaldsway, il piccolo aeroporto della bella Isola di Man, e presi posto su un divanetto in attesa del mio volo verso casa. “Scusa, ti disturbo? Possiamo farla adesso l’intervista se vuoi?”. Joshua Brookes stava in piedi di fianco a me, t-shirt e pantaloni neri già in tema Norton, preciso e composto, con la bellissima compagna Aimie a raggiungerlo poco dopo.
Un personaggio notevole Brookes, 33enne di Sydney con qualche parola di italiano nel vocabolario (“cazzituoi”, detto così, tutto attaccato, come poi lo soprannominò il buon Mario Donnini) per aver vissuto un poco in Friuli anni fa; e da sempre appassionato di corse su strada, più volte attento spettatore all’Ulster GP e alla Cookstown 100. In attesa del suo debutto.
Nel 2013 Josh aveva finalmente avuto la possibilità di correre all’Isola di Man con il suo team del British Superbike, TAS Suzuki, diventando il newcomer più veloce al TT con un best lap a 127.726 mph di media, battendo l’allora record di Steve Plater di poco sopra le 125 miglia orarie. Un cambio di casacca nel 2014 aveva visto Brookes approdare al Team Milwaukee di Shaun Muir sulle Yamaha rosse e bianche, centrando un secondo posto nella Superbike Race alla North West 200 e facendo segnare il nuovo record del tracciato.
Ma poi, l’alt. Il Team inglese di Muir, da sempre più concentrato sul BSB che sulle road races, impose a Brookes l’impegno esclusivo nel British Superbike per tentare finalmente di vincere il titolo 2015. E Josh non mancò l’obiettivo. Da campione BSB approdò con la stessa squadra nel Mondiale Superbike 2016 su BMW, purtroppo senza riuscire a scrollarsi dalle retrovie. Il 2017 ha portato a Brookes di nuovo la prospettiva BSB, ora su TAG Yamaha, libero però di tornare alla sua altra passione, le road races.
“Rinunciare al TT non era stata una mia scelta, io lo avrei fatto ogni anno ma il team per cui correvo ha preso decisioni diverse. Ma ora sono con un’altra squadra e ho finalmente l’occasione di tornare al Tourist Trophy. Forse le persone più vicine a me non sono molto felici di questa decisione, ma non puoi scegliere il tuo cammino in base a ciò che pensano gli altri” afferma schietto Joshua.
Il suo ritorno avverrà sulla bellissima Norton, in un duo tutto australiano con David Johnson, che scatterà con il numero uno sul cupolino.
Tu Josh avrai il numero 16, sei contento del tuo start number?
“Sì, ma non è una cosa che mi interessa molto. Se fossi stato più indietro sarebbe stato un problema, ma questa posizione va bene, ne sono felice”
Com’è nato l’accordo con Norton?
“Avevo sentito dire che Norton stava cercando un secondo pilota per il TT 2017 oltre a David, già riconfermato. Quindi ho chiamato Stuart Garner dicendo che ero interessato a prendere parte a questo progetto e chiesi di tenermi in considerazione. Si sono susseguite altre telefonate ed e-mail per discutere moto, test, meccanici e tutti i vari aspetti più importanti riguardanti la stagione, le nostre aspettative… E abbiamo stabilito l’accordo”
Dopo due anni di assenza avrai bisogno di riprendere confidenza con il Mountain Course? Come ti preparerai?
“Credo che dal punto di vista mentale non ci si possa allenare più di tanto, devi essere abbastanza portato secondo me. Fisicamente invece io sono già a posto correndo a livello professionale. Non devo fare cose extra per il TT, mi sento pronto e carico. Ho solo bisogno di ripassare un po’ il circuito, ripassare le curve dato che sono passati due anni”
E come lo farai? Dal vivo, con onboard, PlayStation?
“Guardo video onboard ma soprattutto cerco di venire il più possibile qui all’Isola di Man per fare giri in macchina, vedere se ci sono cambiamenti nell’asfalto, nuove buche, c’è sempre qualcosa di diverso di anno in anno. La Play Station invece non mi piace usarla”
Quindi tornerai qui più volte prima del TT?
“Sì, assolutamente, non ho ancora prenotato niente ma lo farò nelle prossime settimane”
Tornerai anche alla North West 200 quest’anno?
“Forse, con Norton, ma al momento non è confermato”
Al TT Launch hai parlato di una possibile Superstock e una Supersport per il Tourist Trophy.
“Sì, sto trattando con un team per la Supersport interessato ad avere una moto nella classe 600cc, mentre la mia squadra del BSB è interessata a farmi correre con la Stock. Vedremo se queste cose si realizzeranno. Ma al momento solo la Superbike con Norton è confermata”
E le altre road races ti attirano? L’Ulster GP magari, o Macao?
“No, non sono interessato. Il TT è sempre stato l’attrazione principale per me. La North West 200 è interessante ma non è il mio obiettivo. Sono stato all’Ulster GP qualche anno fa come spettatore quando ero nel Team TAS che ha sede lì vicino, è un evento molto bello da vedere ma non ci correrei”
L’altoparlante annuncia il nostro volo, è tempo di andare. Anche se le domande in serbo erano ancora tante. Ci sarà un’altra occasione e intanto non vediamo l’ora di rivedere Brookes al Tourist Trophy in sella all’argentea Norton!




Bentornato Josh,cazzituoi davvero adesso !