Intervista a Derek Sheils, il nuovo re delle Nationals

Dopo i primi due round di stagione, la Tandragee 100 e la Cookstown 100, non c’è dubbio che l’irlandese Derek Sheils sia, ancora una volta, l’uomo da battere nelle National Road Races. 

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Derek Sheils alla Tandragee 100 (foto: Chris Usal)

Dublinese classe 1982, 1 metro e 85 cm di altezza, Derek ha letteralmente piegato la concorrenza sulle big bikes, in sella alla Suzuki GSX-R1000 del team nordirlandese Cookstown/Burrows Engineering. Una squadra con cui Sheils è legato già dallo scorso anno, avendo affiancato il giovane talento Malachi Mitchell-Thomas, scomparso prematuramente lasciando un profondo solco nel Team di Burrows, già provato nel 2015 dall’incidente di Jamie Hamilton al TT.

Ma la squadra ha ora tra le mani la sua nuova punta di diamante, fresco vincitore delle due gare Superbike a Cookstown e Tandragee, anche con distacchi abissali sugli inseguitori. Se Sheils ha mosso i primi passi sulla pista “di casa” di Mondello nei primi anni 2000, dal 2007 il dublinese non ha resistito al richiamo delle corse su strada. Prima le Nationals, sfidando anche l’attuale team manager John Burrows, poi nel 2009 il debutto all’Isola di Man con il Manx Grand Prix, cogliendo un secondo posto nella Newcomers Race.

Ma è solo nel 2013 che Sheils esordisce al Tourist Trophy, con il team CD Racing di Chris Dowd, brillando anche in tutti gli altri eventi della stagione e centrando il suo primo titolo Irish Superbike. Il 2014, invece, ha costituito per lui una sorta di passo indietro: a pochi giorni dall’inizio del Tourist Trophy, Sheils dichiarò di non essere concentrato al 100% e ritirò la sua iscrizione al TT, a causa dei nefasti eventi che avevano recentemente colpito le road races.

Il 2015 ha visto Derek tornare più in forma che mai, mancando la corona di Irish Superbike Champion per soli 6 punti.  Con il Team Cookstown/BE Sheils ha centrato l’obiettivo l’anno successivo con una sfilza impressionante di vittorie a Cookstown, Mid Antrim, Tandragee, Walderstown, Faugheen, Skerries. E coronando la stagione con un 13° posto nel Senior TT, un giro del Mountain  Course che ha sfiorato le 127 mph di media, uno all’Ulster a 131 mph ed un 9° posto al Macau GP che lo ha incoronato miglior newcomer 2016.

Il 2017 è iniziato per Sheils nel migliore dei modi, correndo di nuovo per Burrows nelle classi Superbike, Supersport e Supertwin.

 

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Sheils vincitore anche alla Cookstown 100 2016

Derek, in questi due round iniziali di stagione hai dimostrato un grandioso stato di forma. Ma queste Nationals sono per te una sorta di preparazione al TT o dai il tuo 100% anche qui?

Per me le Nationals sono proprio il fulcro delle road races, me le godo molto anche perché c’è meno clamore e ci conosciamo quasi tutti a questi meeting. Cerco di dare sempre il 100% in qualsiasi gara a cui partecipo, che sia in pista o il TT.

 

 

Sotto il gazebo del tuo Team a Cookstown ho visto la nuova Suzuki GSX-R1000, la stai già usando?

Esatto, il nuovo modello è lì pronto, ma non l’ho ancora guidata. Ho in programma un test in questi giorni con questa moto, non vedo l’ora.

 

 

Hai un obiettivo particolare per il TT di quest’anno (media oraria, posizione)?

Per me il TT è basato sulla progressione, quindi una volta che sto andando bene sono felice. Voglio dire, non è un posto dove puoi forzare le cose, sforzarti di andare veloce, la velocità deve venire da sé. Per quanto riguarda gli obiettivi ho in mente una media oraria ma preferirei non dirla a nessuno!

 

Come hai iniziato a correre in moto?

Mio padre faceva il corriere in moto e mi ha trasmesso la passione per le corse sin da quando ero piccolo.

 

Quindi hai tutto il supporto della tua famiglia? Ti sei anche sposato recentemente, congratulazioni! 

Sì la mia famiglia mi supporta, anche se probabilmente preferirebbe che non lo facessi, ma alla fine lasciano la decisione a me. 

 

Come ti alleni normalmente per la stagione di gare?

Allenamento per me significa andare in mountain bike, o con la bici da corsa, fare motocross e trial. Odio le palestre!

 

Qual è il tuo lavoro, tu che non sei un pilota professionista?

Esatto, non sono un pilota di professione, io riparo i cambi. E correre in moto sfortunatamente mi costa un bel po’ di soldi!

 

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Sheils sui saliscendi di Cookstown lo scorso weekend (foto: Diego Mola)

Sei cresciuto con un pilota che ammiravi in particolare?

Sia Joey che Robert Dunlop erano i miei eroi quando ero piccolo. Ho una videocassetta del TT che devo aver guardato milioni di volte.

 

 

Una riflessione. L’evento principale di Cookstown ha visto un podio tutto irlandese ed inoltre la maggior parte dei piloti vincenti nelle Nationals ora sono irlandesi. Credi che questo abbia un significato particolare mentre in passato il cuore delle corse su strada era l’Ulster?

No, non credo che il podio tutto “del sud” abbia un particolare significato, ma è senz’altro più duro per i ragazzi irlandesi trovare degli sponsor. E questo ostacola il loro cammino verso le Internationals, per le quali c’è bisogno di più soldi. Al sud infatti questo sport non è così popolare come nell’Irlanda del Nord e non ha molta copertura mediatica. Le Nationals sono molto più tecniche secondo me e non hai bisogno un supporto ufficiale per andare forte come nelle Internantionals. 

 

Grazie Derek e in bocca al lupo per la stagione! 

 

 

 

 

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