Intervista a John McGuinness: Macao, David Jefferies e la tuta del pub…

Il suo terreno di caccia preferito è l’Isola di Man, dove ormai da anni vanta l’ambito titolo di “King of the Mountain”. Mentre qui a Macao fatica sempre un po’ di più, dopo l’unica vittoria in carriera al Guia Circuit nel lontano 2001. 

John McGuinness è prevalentemente un uomo da TT, con 20 (venti!) trionfi sul Mountain fino a quest’anno, quando ha strappato con i denti la Senior Race ad un agguerrito Michael Dunlop che si era già portato a casa 4 gare in una settimana. Il quarantunenne di Morecambe (UK) ha dimostrato di avere ancora qualcosa da dire (“there’s still life in the old dog”), nonostante l’età e il fisico non proprio da atleta.

Il secondo uomo più vittorioso al Tourist Trophy (dopo Joey Dunlop), nonché detentore del record di velocità media sul Mountain (131.671 mph), si aggira sorridente per il paddock di Macao, ridendo e scherzando con i colleghi più giovani. Per poi abbassare la visiera e pennellare le curve del Guia Circuit con il suo inconfondibile stile pulito, uno stile che ti fa pensare che non stia “tirando troppo”, mentre invece lui è sempre lì. Non proprio davanti a tutti come abituato a fare al TT, ma subito dietro al “re del Guia” Michael Rutter e pochi pochi altri. Lui c’è, sempre.

 

John, come sta andando qui a Macao?

Non male. Ho faticato un po’ questa mattina… A dire la verità è stata colpa mia, mi sono dimenticato di portare la tuta quindi ho dovuto metterne una che è stata in un pub di Macao per due anni e non mi entrava bene. Due anni fa ero più magro e più piccolo quindi non riuscivo ad indossarla! Perciò ho fatto un po’ fatica stamattina, ma in questa sessione è andata meglio. Si è trattato solo di riprendere velocità e verso la fine della sessione sono riuscito a trovare un buon ritmo e un modo per interpretare bene il tracciato. Certo, dopo tutti gli anni che ho passato qui potresti pensare che dovrei conoscerlo, ma faticavo all’inizio. Tutto sommato sta andando bene, Michael (Rutter, ndr) è molto forte, è veloce. Sembra che quando arriva qui sia capace di alzare il livello, ma cercheremo di dargli del filo da torcere!

 

Macao è nella tua top 3 delle gare migliori?

(Ride…) Potrebbe esserlo… Non ci ho mai pensato veramente. Macao è diversa e si è tutti eccitati prima di venirci, ma una volta che sei qui inizi ad essere nervoso e tutti sembrano preoccuparsi per la gara. Ma quando tutto finisce provi una grossa adrenalina. Ho visto moltissimi cambiamenti a Macao, ci vengo dal 1998, quindi ci corro da quindici o sedici anni e continuiamo a ricevere una grande ospitalità, la gente si preoccupa di te, il circuito è emozionante e speciale quindi…. Sì, direi che dopo il TT, la Northwest e l’Ulster, Macao si posiziona lì.

 

Penso che l’Ulster sia davvero fantastico. Parlando da spettatore!

Sì, è un gran circuito, veramente veloce. Tutti i circuiti sono belli: mi piace Scarborough, mi piace Brands Hatch, mi piace… Sai, abbiamo fatto il Mondiale Endurance quest’anno a Suzuka, Oschersleben, Le Mans, Magny Cours. Mi piace semplicemente guidare la moto, senza considerare dove mi trovo nel mondo, mi basta essere sulla mia moto!

 

Tornando a parlare di Macao, come descriveresti questo tracciato in poche parole?

Pericoloso, tortuoso e veloce. Veloce in alcune zone, lento in altre, tortuoso e pericoloso ma…. Divertente!

 

Stai utilizzando un bellissimo casco, ricco di significato. Raccontaci i ricordi migliori che hai di Big Dave (David Jefferies, ndr), possibilmente qui a Macao.

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Il casco di John McGuinness per il MacauGP 2013: un tributo agli amici scomparsi, da sinistra David Jefferies, Ronnie Smith, Gus Scott.

(Ride…) Ti piacerebbe saperlo, eh?! Ho tantissimi ricordi con Dave, con Ronnie, con Gus e anche con Martin Finnegan e tutti gli altri. DJ era come un fratello maggiore per me, come la mia famiglia, è stato il padrino al battesimo di mio figlio… Ne facevamo di ogni a Macao, cercavamo sempre l’adrenalina. Una volta alla Torre abbiamo cercato di stabilire il record mondiale preparando delle torte. Io e Dave eravamo degli estimatori delle torte, dei veri “mangiatorte”… Quindi mentre cucinavamo le torte ce le mangiavamo subito! Ho tantissimi bei ricordi, era davvero un bravo ragazzo, mi manca.

 

Quali sono i tuoi piani per l’anno prossimo? Ci sono dei rumors che vorrebbero Honda TT Legends ritirarsi dalle road races per fare solo il Mondiale Endurance. Puoi dirci qualcosa?

Sì, io farò di sicuro la NorthWest e il TT e il BSB con Padgett’s. Quindi rimane tutto uguale per me, l’unica cosa che cambia è che non farò il Mondiale Endurance. Stanno cercando altri piloti per l’Endurance. Avevamo pianificato un programma di tre anni con TT Legends ed ora siamo giunti al terzo, ho fatto la mia parte nel Mondiale Endurance, è andata bene… Abbiamo preso punti e abbiamo finito regolarmente nella top five. Correranno ancora, di sicuro, ma non so sotto quale nome, magari Fireblade Racing o Honda Racing, non so. Ci sarà di sicuro lo stesso team, la stessa moto, le stesse cose.

 

Lo ringraziamo per la chiacchierata, John saluta e torna nel box, lasciandoci con due parole che conosce in italiano, una gentile e l’altra…un po’ meno!

 

 

(Foto copertina: Luca Colombara

Foto testo: Federico Natali)

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2 reazioni a Intervista a John McGuinness: Macao, David Jefferies e la tuta del pub…

  1. davide ha scritto:

    sei un grande Mc pint, un vero motociclista, un vero amico….

    ci manca Dj

    Grande re della montagna

  2. marco grasso ha scritto:

    Mitico john, sei sempre velocissimo nonostante gli anni e la pancetta, riesci ancora a far volare la fireblade sul mountain. Mitico anche nel ricordare il grande DJ altra leggenda delle corse su strada.

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