Come già annunciato qualche giorno fa, il veterano Ian Lougher farà ritorno al Tourist Trophy il prossimo giugno in sella alla svizzera Suter, affiancando le classi 1000cc al suo ruolo di Team manager per la sua squadra ILR ed il giovane Joey Thompson. Ma non è tutto. Il 55enne gallese sarà al TT anche nella classe Lightweight con una Paton e nel TT Zero con l’elettrica del Team Mirai.
La classe Supertwin, infatti, vedrà in “pista” non solo il Team ufficiale Paton Sc-Project con Stefano Bonetti, ma anche due Paton nel Team di Lougher, che lo scorso venerdì è stato impegnato in un test proprio in Italia dividendosi tra la “verdona” milanese e la Suter.
Il veterano di Cardiff, 10 volte vincitore al TT, aggiunge poi la gara del SES TT Zero: sarà con una piccola squadra privata giapponese, ma non per la prima volta. Nel 2013, infatti, Ian fu chiamato a sostituire sulla Komatti-Mirai l’amico Yoshinari Matsushita, scomparso durante le prove del TT sulla Tyco Suzuki in un incidente a Ballacrye. Lougher portò la moto al sesto posto al traguardo, tra la commozione generale. Durante un viaggio in Giappone con la moglie Asa (lei stessa giapponese), Lougher ha avuto l’occasione di provare la nuova versione dell’elettrica Mirai, una EV Bike basata su telaio Honda Moto3. Lo stesso proprietario del Team Mirai, Yoshihiro Kishimoto, è stato pilota Pikes Peak e corse la road race di Wanganui in Nuova Zelanda lo scorso anno.
Grazie agli amici del Team Paton abbiamo avuto l’opportunità di fare qualche domanda a Lougher.
Ian, dopo il tuo ritiro dal TT nel 2013 sei tornato nel 2016 con Suter, mentre quest’anno l’impegno sarà ancora maggiore. Cosa ti è mancato di più in questi anni senza gareggiare?
Mi mancava il fatto di poter essere competitivo. Lo spirito della competizione brucia ancora in me. Non mi ritengo un drogato di adrenalina, ma ovviamente mi mancava la possibilità di poter vincere ed essere competitivo.
Correrai anche nel TT Zero quest’anno, com’è andato il test con Mirai e quali target avete per la gara?
L’opportunità di testare e correre con la moto elettrica del Team Mirai è nata mentre ero in Giappone quest’inverno. Abbiamo deciso di provare a fare un test anche se c’erano solo due gradi. La moto ha fatto un grande passo avanti rispetto a quella del 2013. E’ molto piccola e si basa su un telaio modificato di una Honda Moto3. E’ difficile dire quanto potremo essere veloci o competitivi al TT, anche perché quando l’ho provata non aveva ancora l’ultimo modello di batteria, ma credo che potremo sorprendere un po’ di gente.
La scorsa settimana hai invece provato la Suter, hai trovato sostanziali differenze con la moto 2016?
Avevo fatto alcuni test con la Suter MMX500 subito dopo il Tourist Trophy 2016 e lo stesso Eskil ha guidato e sviluppato la moto moltissimo da quel momento in poi. La moto di prima non era male ed era accettabile per i circuiti, ma aveva tanti piccoli problemi che mi hanno impedito di andare più forte all’Isola di Man. La posizione di guida è stata cambiata molto per me, così da stare più comodo. Non è stato aggiunto niente alla sella, ma l’opposto, perché chiedevo di stare più in basso sulla moto. Ci sono poi modifiche all’interno forcelle, al cambio elettronico, alla carburazione. Ho appena terminato un test in Italia sulla moto con specifiche 2018 e devo dire che sono molto compiaciuto dei risultati. Non credo che nel 2016 gli spettatori si siano resi conto di quanto nuovo fosse il progetto e di quanto coraggiosa fosse stata Suter portando la moto su un tracciato così difficile e con così tanto pubblico, ma questo riassume bene ciò che Eskil e l’intera famiglia Suter rappresentano; sono dei pionieri ed io ho apprezzato immensamente l’intera esperienza con loro. Naturalmente ero deluso dai miei risultati, sono state gare molto difficili per me, ma sono stato felice di essere arrivato al traguardo per il Team. Questa volta però sarà diverso…restate sintonizzati!!
Per la gara Lightweight avrai due Paton nel tuo Team ILR. Quale pensi che sia il punto di forza della S1 rispetto alle ER6N?
Sì, abbiamo fatto un accordo con Paton ed il nostro sponsor Mark Coverdale e avremo due S1 per la gara Lightweight al TT, una per il giovane Joey “Yorkshire” Thompson ed una che guiderò io. Direi che il più grosso vantaggio di Paton è il suo peso inferiore e la sua agilità maggiore comparate alla ER6N. E’ molto maneggevole. Joey volava durante il recente test che abbiamo fatto con Paton.
Qual è il miglior consiglio che puoi dare al giovane Joey Thompson?
Dico sempre a Joey di divertirsi guidando, i risultati verranno da soli, perché un pilota felice è un pilota veloce. E questo funziona anche fuori dalla pista, nella mia squadra è risaputo che ci divertiamo sempre, ma sappiamo bene anche quando arriva il momento di essere seri. Dico sempre che la concentrazione è la chiave di tutto. E “aspettati sempre l’inaspettato”, così non sarai mai colto di sorpresa.
In bocca al lupo al saggio Lougher e al suo team per questa stagione 2018 e un ringraziamento speciale a Paolo Biraghi e Fabio Campanile di Paton per la realizzazione di questa intervista.