Mi ritrovo a scrivere ciò che mai avrei voluto. Ciò che nessuno avrebbe voluto. E mi è difficile ricoprire il freddo ruolo di chi deve semplicemente fornire un’informazione. Questa volta non si può.
Oggi, martedì 25 aprile 2017, il mondo del motociclismo (e non solo) perde una persona veramente speciale: dopo il brutto incidente durante la Tandragee 100, Dario Cecconi non ce l’ha fatta. Il nostro Dario, così amato da tutti anche in quella terra che lui amava quasi più della sua.
Trentotto anni, toscano di Livorno, abituato a viaggiare in solitaria e raggiungere l’Irlanda con il suo furgone e la sua moto, Dario questa volta aveva noleggiato una Yamaha R6 direttamente dal Team inglese FR Racing. E stava andando forte, nono in classifica venerdì pomeriggio su 36 partenti. Purtroppo, però, durante l’ultimo giro della Senior Support Race, il pilota che lo precedeva è stato vittima di una scivolata e Dario non ha potuto fare nulla per evitare la moto in mezzo alla strada.
Trasportato subito all’ospedale di Craigavon, Dario è sempre rimasto in condizioni molto molto critiche, fino all’arrivo oggi del fratello Luca e della fidanzata Francesca. E se n’è andato.
Dario Cecconi lascia un vuoto incolmabile nel mondo road racing: avvicinatosi alle corse nel 2009, capì subito che la pista non era il suo pane e dal 2010 si dedicò alle Salite, esordendo alla Carpasio-PratiPiani organizzata dal suo Moto Club Squadra Corse Badalucco. Poi, il grande amore, le Road Races d’oltremanica. Aveva corso a Tandragee, Cookstown, Faugheen, Walderstown, Kells, Killalane, North West 200, e l’anno scorso aveva finalmente coronato il sogno di debuttare all’Ulster Grand Prix.
Ma era Tandragee che Dario amava tanto, al punto di tatuarsela addosso e di chiamarla “la mia seconda casa”. E questo amore era totalmente corrisposto: le persone del luogo lo chiamavano “il nostro figlio adottivo italiano”, “mad spaghetti”, “paddy Italian stallion”. Basta dare un’occhiata ai social media in questa tristissima serata per capire quanto Dario abbia lasciato il segno.
Dario senz’altro amava ciò che stava facendo, “solo quando corro su queste strade mi sento libero”, diceva. Ma è un colpo davvero duro, per tutti.
Un grande abbraccio va alla famiglia di Dario, ai parenti, agli amici più stretti, alla fidanzata Francesca.
Voglio poi rivolgere un personale ringraziamento a tutte le persone speciali che lo hanno vegliato sin dal primo momento (i fantastici Chris Usal, Des Hamilton e Jan Simm), ad Anne Forsythe (Clerk of the Course della Tandragee 100), ma soprattutto un ringraziamento speciale va a te caro Dario: oltre che un amico, tu sei stato uno dei più grandi sostenitori di RoadRacingCore. Sei stata la prima persona a leggere un mio articolo, sei stata la persona che mi ha convinta ad aprire una sezione dedicata al CIVS, e non c’era gara in cui tu non avessi i nostri adesivi un po’ ovunque, sulla moto, sul casco.
Grazie Dario, sei stato un esempio per tutti con la tua immensa e unica passione. Grazie per averci insegnato tanto.
Ciao Dario,arrivederci
Un abbraccio a chi ti vuole bene,un abbraccio a tutti
Persone così non vanno mai dimenticate , e non si dimenticano perché la l’oro umiltà rimane impressa a tutti! R.I.P.💝
Ciao Dario!!!…mancherai!!!
Con il racconto pieno di entusiasmo e passione della sua prima tandragee mi ha fatto appassionare alle road races.
Grazie Dario.
Rest in peace Dario.
Ciao Dario, sono le persone come te che mi fanno amare questo mondo. R.I.P.
Ciao Dario !
La tua passione travolgente rimarrà immutata.
Ora tra i grandi delle Road Races e per sempre.
R.I.P. Dario.
Da ex pilota che sono stato solo piu’ fortunato di te, R.I.P.
Always my friend always in my heart rip Dario
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