Macao, ore 6.30 del mattino. La città è già in piena vita, tra chi si affretta a raggiungere il posto di lavoro, chi esce dai luccicanti casinò, tra taxi, auto e pullman che ingorgano le strade della “Las Vegas cinese”.
La nostra postazione per queste prove libere è il Melco Hairpin, tornante in discesa che porta alla Fisherman’s Bend, un punto piuttosto lento ma curioso per quanto riguarda le diverse linee che i piloti tengono. E poi, a dire proprio la verità, non sono molti i punti accessibili lungo i 6 km del Guia Circuit: tre tribune, poche altre ristrette postazioni per media e fotografi.
La sessione prende il via puntuale alle 7.30, nonostante qualche goccia di pioggia nella mezzora precedente. Ciò che più colpisce, inutile dirlo, è il boato tra le barriere della Rc213V-S guidata da Michael Rutter: che sound! Non è da meno la Panigale V4 dell’irlandese Steve Heneghan, che porta al debutto la prima V4-R in una International Road Race.
Passa però poco, troppo poco tempo e già i marshal espongono la prima bandiera rossa. Si tratta del newcomer mannese Andy Dudgeon, che fortunatamente si allontana dal tracciato con le proprie gambe. La sessione riprenderà qualche tempo dopo, ma di nuovo dopo un paio di giri è ancora bandiera rossa: questa volta il “botto” è tremendo, con la R1 Martimotos a fuoco alla Mandarin Oriental Bend e lo spagnolo Raul Torras apparentemente incosciente: sarà proprio il suo team manager, un’ora dopo, a rassicurare tutti sulle condizioni del suo pilota, che si è svegliato e ha parlato con i dottori.
Una riflessione, a questo punto, è dovuta: i piloti invitati a Macao sono 28; su 28, quest’anno gli esordienti sono addirittura 10. Un numero altissimo se consideriamo che i newcomer non hanno alcuna sessione a loro dedicata qui al Guia né tantomeno la possibilità di fare anche solo un giro dietro a piloti più esperti; pronti, via, devono buttarsi nella mischia con i piloti più esperti…
Un punto a favore del Macau GP è l’introduzione, quest’anno, di maggiori protezioni in punti cruciali come quello dell’incidente fatale di Dan Hegarty nell’edizione 2017.
Ma veniamo ai risultati di queste prime libere, ridotte a meno di una decina di giri a causa delle due interruzioni. In testa troviamo proprio il veterano Michael Rutter, 8 volte vincitore al Guia in carriera e, da come lo abbiamo visto guidare oggi, candidato numero 1 al trionfo nella gara di sabato. Il suono della bella Rc213V-s Aspire-Ho è veramente pazzesco, la moto un missile e “the Blade” pennella le curve in modo magistrale con la sua inconfondibile guida “old style”, con traiettorie diverse da tutti gli altri.
Se nelle prime fasi il suo compagno di squadra Peter Hickman era apparso in difficoltà poiché imbottigliato nel traffico, il due volte vincitore a Macao riuscirà a rifarsi al termine della sessione portandosi in seconda posizione a +1.2 da Rutter, con la S1000RR Aspire-Ho.
Terza piazza (a un solo decimo da Hickman) per un altro eterno candidato al podio, Martin Jessopp, al ritorno su Ducati con la Panigale del Team BeWiser guidata nel BSB da Glenn Irwin. Solo 11° il suo compagno di squadra McGuinness, visibilmente più lento, alle prese con una moto a lui nuova, un tracciato da cui nel 2017 è stato assente ed una gamba non di certo perfettamente guarita.
Quarto posto per l’austriaco Horst Saiger (Yamaha Saiger Racing), come sempre nelle posizioni alte della classifica nelle prime libere, poi l’australiano David Johnson su BMW PR Racing, molto preciso e pulito nella guida. Sesto, settimo e ottavo posto per i piloti Penz13.com Danny Webb, Derek Sheils e Marek Cerveny, con Sam West nono (BMW PRL) e il tedesco Didier Grams a chiudere la top ten (BMW G&G).
Come detto, 11° “McPint”, 12° Michael Sweeney (BMW MJR), 13° un Gary Johnson decisamente sottotono (Kawasaki Briggs Equipment), 14° il portoghese Andrè Pires (Yamaha Fast Bikes), 15° Ben Wylie (Bimota), 16° Davey Todd (BMW Penz13), al momento miglior newcomer, come ovviamente c’era da aspettarsi; al 17° posto troviamo la V4 Reactive Parts di Steve Heneghan, al 18° un altro ottimo newcomer, il nordirlandese Paul Jordan (Kawasaki RC Express), al 19° il veterano Davy Morgan (BMW DM71); 20° tempo per Andy Dudgeon (BMW VRS), 21° l’esordiente Phillip Crowe (BMW Handtrans), 22° il francese Xavier Denis (BMW PerformanceX), per finire con una sequenza di newcomer: 23° Daley Mathison (BMW Penz), 24° Rob Hodson (BMW JGH), 25° Dominic Herbertson (Kawasaki RC Express), 26° Craig Neve (BMW CN Racing) e 27° tempo proprio per Raul Torras (Yamaha Martimotos). Tempo non pervenuto, invece, per l’esordiente finlandese Erno Kostamo, a causa del transponder non funzionante.
Il prossimo appuntamento con il Macau Motorcycle Grand Prix sarà questo pomeriggio alle 16.00 (le 9 del mattino in Italia) per 45 minuti di tempo; contrariamente agli altri anni, la Q1 delle moto è stata spostata a fine giornata per questioni logistiche, avendo inserito nuove protezioni appositamente per le due ruote che vengono poi tolte per le auto.
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