Macau Grand Prix. Un nome fortemente evocativo, forse per la lontananza dell’evento, forse per le storie che si tramandano attorno ad esso, in un luogo così particolare e dall’altra parte del mondo, in tutti i sensi.
Il Guia Circuit, stradale di 6 km stretto tra barriere gialle e nere, muretti, hotel maestosi e casinò scintillanti, ospita dal 1967 una delle gare motociclistiche più pericolose al mondo, da alcuni piloti anche una delle più ambite. Ed arrivarci non è facile: il Macau GP è una road race strettamente ad invito, con soli 28 piloti al mondo chiamati a parteciparvi ogni anno a novembre, strettamente selezionati dagli organizzatori in base a curriculum, esperienza e valore aggiunto all’evento.
Le moto, a Macao, sono tuttavia quasi un discorso di contorno, con le auto (tra cui WTCC e F3 in passato) a farla da padrona; le prove riservate alle due ruote si svolgono addirittura alle 7.30 del mattino, in una brulicante città che si risveglia, tra la popolazione cinese quasi totalmente disinteressata e diretta al lavoro. Macao è una metropoli adagiata su una penisola ed un’isola collegate da ponti, di fronte a Hong Kong; è una città dal triplice volto, capace di ammaliare al punto da non poterne fare a meno, ogni anno, a novembre. C’è innanzitutto il volto ultra moderno, fatto di hotel, casinò e night club lussuosissimi, che a giusta ragione l’hanno resa nota come “la Las Vegas cinese“; c’è poi il tratto europeo, con case basse e colorate a richiamare l’influenza degli ex coloni portoghesi; c’è infine la Macao cinese, così grigia e caotica, così incomprensibile ed affascinante.
E poi c’è il Gran Premio: niente a che vedere con l’Isola di Man o le road races irlandesi nate e cresciute in un ambiente di appassionati; qui, a volte, i taxisti non sanno neppure cosa sia e dove sia il paddock del GP. Provare per credere.
Il Macau Motorcycle Grand Prix 2018 si delinea tuttavia di estrema importanza, pronto a riscattare il nome del Guia Circuit dopo la batosta dello scorso anno, quando una gara interrotta solamente al quinto giro pose fine all’amara edizione che ha visto il pilota inglese Daniel Hegarty perdere la vita in un terribile schianto contro le Armco barriers. La vittoria era andata al giovane nordirlandese Glenn Irwin, che ha tuttavia deciso di non tornare mai più a Macao; Irwin vinse in sella alla Panigale del Team BeWiser PBM siglando anche un nuovo record del tracciato, tuttavia non ufficiale poiché stabilito in prova. Il detentore del lap record del Guia (2′ 23”616) resta dunque lo scozzese Stuart Easton, un primato che dura dal 2010.
Ma veniamo alla succulenta entry-list di questa 52^ edizione del Macau GP: le anticipazioni non sono mancate ed ecco dunque che già sappiamo del ritorno di John McGuinness in Cina, dopo che una brutta caduta lo aveva messo fuori gioco dalla North West 200 2017 fino al Classic TT 2018, quando McPint è tornato a correre e vincere in sella ad una Paton 500. John sarà a Macao nientemeno che con la Ducati Panigale del Team BeWiser PBM, lo stesso che trionfò al Guia lo scorso anno con Glenn Irwin. Il ragazzino, come detto, non prenderà parte al GP per motivi personali (= Macao è troppo pericolosa per un padre di famiglia, ha sostanzialmente detto il nordirlandese) e la sua moto verrà dunque affidata a McGuinness, che vinse a Macao per la prima ed unica volta in carriera proprio con la squadra di Paul Bird nel 2001. Compagno di team del 23 volte vincitore al TT sarà il connazionale Martin Jessopp, che a Macao ha collezionato in carriera una sfilza di podi ma, finora, mai una vittoria; il trentatreenne di Yeovil torna alla rossa di Borgo Panigale dopo qualche anno con BMW S1000RR, un ritorno sicuramente atteso con un mezzo che in passato gli regalò ottime prestazioni. Le due Panigale saranno esattamente le stesse che i fratelli Irwin hanno guidato quest’anno nel British Superbike Championship.
Dal V2 al V4: l’edizione di quest’anno del Macau GP segnerà il debutto assoluto in una road race della Panigale 4 cilindri, che verrà “portata in campo” dall’esperto Steve Heneghan per il suo Team Reactive Parts; una prima assoluta per il V4, che finora ha corso solo, nella versione S, in campionati quali la Superbike cinese ed il National Trophy in Italia, in attesa dell’esordio 2019 del V4R nel mondiale Superbike e nel BSB.
Grande attesa anche per un altro gioiello: il “re del Guia” Michael Rutter, recordman di vittorie a Macao con 8 centri in carriera, sarà in sella nientemeno che ad una Honda RC213-VS, il cui suono, ci scommettiamo, sarà assolutamente da brivido echeggiando tra le Armco barriers di Macao. La squadra di “the Blade” per quest’anno si chiamerà Aspire-Ho, di proprietà della dolce metà dell’inglese, una businesswoman di Macao che risponde al nome di Faye Ho. Sotto le stesse insegne di Rutter correrà il due volte vincitore al Guia Peter Hickman, ma con la sua fidata BMW S1000RR (Smiths Racing).
Avremo poi gli esperti Gary Johnson, vero e proprio idolo locale in Cina, l’austriaco Horst Saiger, il nordirlandese Davy Morgan, il simpaticissimo australiano David Johnson sulla bella Gulf BMW, il tedesco Didier Grams, l’irlandese Michael Sweeney, il portoghese André Pires, gli inglesi Sam West e Ben Wylie, il francese Xavier Denis, giusto per dare un’idea dell’internazionalità dell’evento. Nessun italiano quest’anno, mentre nel 2017 ci fu Alex Polita, che ha poi dichiarato che non sarebbe mai più tornato al Guia.
Proprio l’ex squadra di Polita, il team tedesco Penz13.com, schiera come di consueto un vero e proprio plotone di piloti: correranno per l’ex road racer Rico Penzkofer il ceco Marek Cerveny, l’inglese Danny Webb (campione IRRC Superbike 2018 proprio con la BMW S1000RR Penz), l’irlandese Derek Sheils, oltre ai due esordienti inglesi Daley Mathison e Davey Todd. Quest’ultimo, che ha lasciato tutti a bocca aperta con le sue ottime prestazioni al debutto al TT lo scorso giugno, aveva già potuto saggiare la S1000RR Penz nell’ultima gara IRRC di Frohburg, facendo appunto presagire un cambio di casacca per Macao abbandonando il Team Cookstown/BE di John Burrows.
A proposito di newcomer, Macao quest’anno si prepara ad accoglierne addirittura 10 su 28 partecipanti (una riflessione: guardando le classifiche dei GP degli scorsi anni, molti dei partecipanti sono al momento infortunati o, peggio, non più tra noi; altri hanno deciso di non tornare più al Guia; una scelta quasi obbligata, dunque, quella di accettare così tanti piloti inesperti). Oltre a Mathison e Todd affronteranno il loro primo viaggio verso la “Las Vegas cinese” i britannici Craig Neve, Rob Hodson, Philip Crowe, oltre alla coppia Paul Jordan–Dominic Herbertson sulle belle Kawasaki RC Express (al posto di Ivan Lintin). Ci sarà poi anche il talentuoso mannese Andy Dudgeon, lo spagnolo Raul Torras ed il finlandese Erno Kostamo; quest’ultimo, ragazzino impegnato con ottimi risultati nell’IRRC, è sostituto dell’ultimo minuto dell’olandese Nadieh Schoots, che purtroppo rimanda a causa di un infortunio il primato di essere la prima donna a partecipare al Macau Motorcycle Grand Prix.
I candidati per la vittoria? Senza ombra di dubbio Peter Hickman e Martin Jessopp. Ma, si sa, al Guia tutto può succedere…
Good luck to everyone especially my friend Daley mathison who as we speak is preparing so hard to have a fantastic time at his first Macau event.