Pikes Peak – Ducati in trionfo con Dunne e la nuova Multistrada

Si è svolta questo fine settimana la 96^ edizione della gara in salita più famosa ed affascinante al mondo, la Pikes Peak International Hill Climb, mitica cronoscalata dedicata ad auto e moto su un tracciato  letteralmente “tra le nuvole”, che si arrampica sulle Montagne Rocciose del Colorado negli Stati Uniti.  

Dunne sulla Multistrada alla Pikes Peak 2018 (foto: Ducati)

Una lunghezza di 19,9 km  per un dislivello totale di 1.439 metri (la partenza è situata a 2.900 metri di altitudine, il traguardo a 4.300 metri sul monte Pikes Peak), 156 curve e una pendenza media del 7%: questi i dati del lungo serpentone di asfalto nel paesaggio lunare del Colorado. Una sfida contro il tempo ma anche contro tutte le insidie che l’altitudine nasconde, quali il cambio di temperatura, umidità e condizioni atmosferiche, nonché il diverso rendimento dei motori.
La sfida è aperta ad auto e moto di differenti categorie e si corre dal 1916 in un contesto paesaggistico assolutamente mozzafiato. Dal 2016 il regolamento non ammette più le supersportive (il divieto è per i semimanubri), sia per motivi di sicurezza, ma soprattutto per arginare il loro strapotere degli ultimi anni, in particolare dopo l’asfaltatura di tutto il tracciato.

Prima di occuparci delle due ruote, un doveroso cenno va a Romain Dumas e alla sua storica impresa: a bordo della Volkswagen elettrica ID R, il francese straccia il precedente primato di Sebastian Loeb (fatto segnare nel 2013 su Peugeot 208 in 8’13”878). Dumas segna il nuovo record assoluto della Pikes Peak con un’auto elettrica in 7’57”148, primo pilota a scendere sotto il muro degli 8 minuti.

(Foto: Ducati)

Per quanto riguarda le due ruote è invece sfida aperta tra KTM e Ducati, tra Rennie Scaysbrook (su Superduke R 1290, la moto detentrice del record della PP con Chris Fillmore, 2017) e Carlin Dunne, il cui primato del 2012 aveva resistito appunto fino allo scorso anno.

Sarà proprio Dunne, domenica 24 giugno 2018, a trionfare nella categoria Heavyweight ed in classifica generale moto: con la Ducati Multistrada 1260 lo statunitense (il cui padre, sudafricano, partecipò al TT) ha fatto segnare un 9’59”102, conquistando il 4° successo personale alla Pikes Peak ed il 7° per Ducati. Secondo per un soffio Scaysbrook, con il crono di 9’59”794.

Al sicuro dunque il record di Fillmore (che per questa edizione passa alla classe Middleweight partecipando con un KTM Duke 790 e vincendo la sua categoria): nel 2017 lo statunitense aveva segnato un 9’49”625. Per battere il suo primato è quindi tutto rimandato al prossimo anno. Il meteo ha avuto infatti la meglio sulle prestazioni in questa Pikes Peak 2018: dopo giorni di qualifiche in condizioni perfette, la domenica di gara è stata inficiata da un temporale precedente che ha lasciato chiazze di bagnato e neve sulla cima.

Una menzione va poi al road racer inglese Robert Barber, che ha partecipato tra le elettriche in sella alla moto costruita dall’Università di Nottingham; proprio la UoN ha ideato l’elettrica che al Tourist Trophy qualche settimana fa ha conquistato il secondo posto nel TT Zero con Daley Mathison. Sfortuna invece per Barber, vittima di un problema ai freni che lo ha disarcionato dalla moto facendolo andare a sbattere contro le rocce: qualche piccola frattura per lui ed un triste DNF. Get well soon Rob! 

 

 

 

 

 

 

 

 

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