Ogni anno, nel periodo di marzo/aprile, vengono svelati i numeri di partenza del Tourist Trophy, iniziando dai piloti con i numeri più alti fino a lasciare la “suspense” dei primi 20, che hanno tutti girato oltre le 128 mph di media.
Dal 21 in poi, nonostante i numeri rimangano sempre gli stessi sul cupolino, l’ordine di partenza su Glencrutchery Road viene stabilito in base ai tempi delle prove; dal numero 1 al 20 compreso, i cosiddetti “seeded numbers”, le posizioni rimangono invece congelate ed indipendenti dalle qualifiche. Chiariamo con un esempio: se il pilota n. 31, per assurdo, dovesse far segnare un tempo in qualifica che lo collocherebbe al 15° posto, su Glenrcutcchery Road alla partenza questo pilota si schiererebbe comunque 21°. Se il numero 17, al contrario, dovesse fare delle pessime qualifiche che lo vedrebbero fuori dalla top 20, poco male, partirebbe sempre in 17^ posizione.
I primi 20 numeri dunque sono qualcosa di ambito e la loro assegnazione un rituale atteso ogni anno, ma che questa volta ha veramente tardato moltissimo ad arrivare. Perché? Semplice. Quest’anno come non mai ha vacillato (e tuttora vacilla) la presenza di tre dei migliori piloti sul Mountain Course: in primis Bruce Anstey, che ha detto addio alla stagione per potersi curare da quel male che lo ha colpito ancora una volta. Poi John McGuinness, così fiero di aver già tolto il “cage” alla gamba al “TT Launch” ma ora vittima di una complicazione che al 99% lo escluderà dal secondo Tourist Trophy consecutivo dopo l’incidente alla North West 2017. Infine, Ian Hutchinson, vittima di una caduta durante il Senior TT dello scorso anno e impegnato in una forsennata riabilitazione; al momento pare che Hutchy ci sarà, avendo tolto il fissatore esterno alla gamba proprio la settimana scorsa testando subito la Honda a Mallory Park in vista anche della North West 200.
Oggi, quindi, i numeri di gara sono stati rivelati e, con grande sorpresa, a partire con il numero 1 sul cupolino per la prima volta in carriera sarà il manxman Conor Cummins sulla Honda del Team Padgett’s; alle sue spalle la Kawasaki Quattro Plant JG Speedfit del fortissimo inglese James Hillier; numero 3 per il veterano Michael Rutter sulla BMW Bathams. Al quarto posto troviamo il nome di Ian Hutchinson (Honda Racing), a meno di defezioni dell’ultimo minuto; n. 5 per la Kawasaki Silicone Engineering di Dean Harrison a separare Hutchy da Michael Dunlop, con il n.6 sul cupolino della Tyco BMW.
Numero 7 per Gary Johnson (Kawasaki Briggs Equipment), n.8 per il mannese Dan Kneen (Tyco BMW) per la prima volta nella top 10, n. 9 per l’australiano David Johnson sulla bella Gulf BMW (ex n. 1 lo scorso anno) e di nuovo con il n. 10 Peter Hickman (Smiths BMW). Josh Brookes, a questo punto unico pilota Norton, partirà con il numero 11; alle sue spalle Martin Jessopp (BMW Riders Motorcycles) e Lee Johnston (Honda Racing). N. 14 per William Dunlop (Yamaha Temple Golf), n. 15 per il fortissimo irlandese Derek Sheils (BMW Penz13.com) seguito dal compagno di squadra Jamie Coward; n. 17 per l’inglese Philip Crowe (BMW Crowe Racing), mentre per gli ultimi tre “seeded numbers” si apre un grosso punto di domanda.
Con il numero 18 viene indicato Steve Mercer “TBC” (To be confirmed), che aveva dato l’addio alle road races lo scorso anno; pare che l’inglese sia il pilota di riserva Honda nel caso Hutchy non dovesse correre, oppure pilota Jackson Racing dopo il divorzio della squadra con Daley Mathison. Vuoti, invece, i numeri 19 e 20, due opzioni che erano rimaste aperte per McGuinness e Anstey. Si passa quindi al 21 con il veterano Ian Lougher su Suter, il 22 dell’austriaco Horst Saiger (quest’anno su Yamaha) e poi l’inglese Ivan Lintin (Kawasaki RC Express) con il numero 23.
L’unico italiano al TT 2018, Stefano Bonetti, partirà con il numero 30. Ottantuno i piloti totali, con 3 newcomers: David Jackson, Davey Todd e Adam Lyon.