Sabato 5 maggio, Tandragee, Irlanda del Nord. Tutto è pronto per la 58^ edizione della piccola road race considerata la quarta più bella al mondo, la stessa che ha portato via lo scorso anno il nostro amico Dario Cecconi, la stessa che oggi regala ancora, come ogni volta, grandi emozioni.

Spettacolare foto di Diego Mola all’arrivo del Grand Final, con Dan Kneen in trionfo davanti a McGee, Sheils e Sweeney.
Le strade, fortunatamente asciutte, vengono chiuse alle 10.00 locali ed il via alla prima gara di giornata scatta circa 45 minuti dopo: si tratta della Open Race, per entrare subito senza esitazioni nel vivo dell’azione. In griglia i piloti chiacchierano amichevolmente tra loro, quasi come se sfidarsi fianco a fianco lungo quelle strettissime 5 miglia, pochi istanti dopo, fosse una cosa da niente. Tra di loro anche l’unico italiano presente, il bergamasco classe 1980 Enrico Rocchi sulla sua Suzuki GSX-R1000; a Rocchi, però, come ad altri piloti, gli organizzatori chiedono di “ritirarsi” al quarto giro, o comunque quando inizieranno i doppiaggi: la differenza di velocità tra i primi e gli ultimi è infatti elevatissima e si cerca in ogni modo di raggiungere una maggiore sicurezza…o minore pericolosità. In pole tra le Open è Derek Sheils sulla Suzuki Cookstown/BE; al suo fianco il connazionale Derek McGee (Kawasaki McGee Racing), mentre il mannese Dan Kneen occupa la terza casella in griglia su Tyco BMW.
Per tutti i sei giri di gara si assisterà ad uno spettacolo road racing allo stato puro: “i due Derek” danno vita ad una bagarre senza esclusione di colpi, strappandosi continuamente la leadership della corsa, sorpassandosi più e più volte, percorrendo appaiati gli stretti rettilinei (se così vogliamo chiamarli); dietro la coppia, a pochissima distanza, il manxman Dan Kneen, mentre più distaccati troviamo Shaun Anderson, Davey Todd, Michael Sweeney e William Dunlop. Proprio William darà vita ad una bella rimonta portandosi infine in quarta piazza. Dopo sei forsennati passaggi, la Open Race viene vinta dal dublinese di casa Burrows, Derek Sheils, con McGee che commette un piccolo errore all’ultima curva e viene passato anche da Kneen, concludendo terzo. Il fortissimo pilota dell’Isola di Man porta dunque la S1000RR Tyco sul secondo gradino del podio, ma non solo per un “regalo” di McGee: con un ultimo giro a dir poco mostruoso, Dan Kneen fa segnare il nuovo record del tracciato in 2’55”511, due secondi più veloce di Sheils, battendo il precedente primato di Michael Dunlop (2’56”012) che resisteva dal 2011. Fantastico. Quarto, come detto, William Dunlop sulla R1 Temple Golf, poi il nordirlandese Shaun Anderson, Micko Sweeney, il newcomer Davey Todd, Adam McLean, Kevin Fitzpatrick e Thomas Maxwell a chiudere la top ten.
Parte poi la Junior Support Race, subito interrotta per l’assurda caduta di Davey Graham; già, poiché, molto in stile North West 200, un’auto dei commissari era stata parcheggiata senza freno a mano e lentamente entrata sul tracciato nella zona dell’arrivo… Per evitarla, il povero Graham è incappato in una caduta. Alla ripartenza, però, un’altra bandiera rossa, questa volta per un incidente che ha coinvolto quattro moto a Castle Corner: tre piloti vengono trasportati al vicino ospedale, mentre per un quarto si è reso necessario l’intervento dell’elisoccorso (ora presente grazie alla lunga battaglia intrapresa dallo scomparso Doc John Hinds) verso l’ospedale di Belfast. La Junior Race viene cancellata e, dopo oltre due ore di attesa, la Supersport viene chiamata in griglia.
In pole di nuovo Sheils, con la sua privatissima R6, seguito dai connazionali McGee (Kawasaki B&W) e Sweeney (R6 Kiely Heating), ma la gara sarà tutta del “Mullingar Missile“. In sella alla Zx-6R bianca, blu e rossa, McGee si piazza subito al comando della trentina di piloti partecipanti, aumentando il gap fino ad oltre 11 secondi sugli inseguitori e riducendo il ritmo solo sul finale, andando a vincere con 9 secondi di vantaggio al termine del sesto giro. Dietro di lui impazza la bagarre: Sheils viene man mano risucchiato dagli indiavolati William Dunlop, Adam McLean e Michael Sweeney, con il ragazzino di Tobermore che si prenderà la seconda posizione alla bandiera a scacchi, al debutto con una 600cc a Tandragee. Gara quindi a McGee seguito da McLean (Kawasaki McAdoo) e William Dunlop (Yamaha Caffrey) a completare il podio; poi Micko Sweeney, Derek Sheils e, più distaccati, Joe Loughlin, Andy Farrell, Darryl Tweed, James Chawke e Stephen Procter. Non prende parte alla gara Davey Todd a causa del motore KO dalle prove di ieri; stessa sorte per Paul Jordan, senza alcun motore di scorta.
In griglia poi le Classic, categoria alla quale avrebbe dovuto partecipare Guy Martin con la sua BSA Rocket3, dando però forfait all’ultimo e andando invece a Cadwell Park a testare la moto, non ancora pronta per una gara. La vittoria andrà a Dean Stimpson tra le 500cc.
E’ quindi il turno della ridotta griglia delle Supertwin, ridotta, passateci il termine, per il quantitativo di piloti di primo piano presenti: con Sheils assente dalla categoria per tutta la stagione (Burrows quest’anno ha affidato la ER6 a Davey Todd), Sweeney con una Twin arrivata da poco e non ancora pronta per le gare, e Loughlin con la Kawasaki fuori gioco dopo il crash di Cookstown, rimane la coppia McGee-McLean a darsi battaglia. E senza risparmiarsi. Nel corso dei cinque passaggi il poleman Derek McGee deve guardarsi dai continui attacchi del ragazzino nordirlandese, che si porta in testa al quarto giro salvo poi ricevere una sonora “chiusura” da parte del più esperto McGee; i due fanno segnare entrambi un best lap al di sotto del record di categoria, che spettava a Ryan Farquhar in 3’5”522 (2016): è McLean ora il nuovo detentore del primato girando in 3’04”313. Alle loro spalle, invece, sparisce purtroppo il newcomer Davey Todd, fermo a Cooley Hill al penultimo passaggio per la rottura del motore della ER6 Cookstown/BE. Il podio di questa Supertwin Race vedrà quindi sul gradino più alto Derek McGee (Kawasaki KMR), poi Adam McLean (a 0.9 su Kawasaki Roy Hanna) e, a sorpresa, l’esordiente Darren Cooper, già vincitore della medesima classe al Manx GP 2017. “In strada”, invece, terzo è Shaun Anderson (Kramer) per la categoria Monocilindriche.
Il meteo regge, a tratti il sole è persino caldo, e questa Tandragee 100 riserva ancora assurde sorprese. Durante la gara mista 125/Moto3/400/ForgottenEra, vengono all’improvviso esposte le bandiere rosse per un piccolo inconveniente: un cane è scappato dal giardino di casa e si aggira libero sul tracciato. Pericoloso è un eufemismo. Con 4 dei 5 giri previsti già disputati, la gara viene dichiarata conclusa:tra le 125/Moto3 trionfa Paul Robinson (McGee è costretto a ritirare la Honda Joey’s Bar per un problema sopravvenuto in griglia di partenza, mentre McLean si ritira per la perdita della catena della sua Honda 250 Jack Sands a Cooley Hill, mentre era in testa); le 400cc vedono la vittoria del pilota di Ballymoney Darryl Tweed e, infine, Gareth Keys primeggia tra le ForgottenEra.

Dan Kneen all’atterraggio di uno dei salti di Tandragee. Guardate la ruota posteriore! (foto: Diego Mola)
Si prosegue con la Senior Support Race, vinta, o meglio, stravinta da Michael Browne, ed è poi l’attesissimo turno della “Around a Pound Tandragee 100 Senior Open Race”, la gara principale dell’evento. In pole Sheils, poi McGee e Kneen, come nella prima Open Race. La tensione è palpabile, questa è la gara che conta. E lo spettacolo sarà di primissimo piano. La Open Race, o Grand Final come piace tanto chiamarla, viene innanzitutto ridotta a 6 giri: 6 velocissimi passaggi sulle strette stradine della contea di Armagh. Le condizioni meteo e d’asfalto sono perfette e il poleman Derek Sheils tenta subito di impossessarsi della situazione al via, mettendosi alle spalle McGee, Sweeney, Kneen, Todd e William Dunlop; il gruppone è piuttosto unito, mentre McLean accusa un pesante ritardo, con l’attenuante di essere ancora alle sue prime esperienze con il 1000cc. Analizzando i tempi, però, si comprende che la posizione di Sheils tremerà e molto presto: Derek McGee, infatti, si prende la prima piazza durante il terzo giro, ma è Kneen il più veloce in “pista”, costantemente. Il trentaduenne di Braddan si sbarazza dapprima di Sweeney, poi di Sheils, mettendo McGee nel mirino. Intanto, la bagarre tra il newcomer Davey Todd e William Dunlop finisce male, con entrambi i piloti che cadono a Bell’s Crossroads, fortunatamente illesi. Il nostro Enrico Rocchi, intanto, è costretto come altri riders a ritirarsi non appena iniziano i forsennati doppiaggi. Sesto ed ultimo passaggio, McGee, Kneen e Sheils sono racchiusi in mezzo secondo, ma la S1000RR di Moneymore scalpita: Dan Kneen sa attendere il momento giusto per sferrare l’attacco decisivo. Ed è vittoria per la Tyco BMW al Grand Final della Tandragee 100. Fantastico! Il “Mullingar Missile” sulla sua Kawasaki McGee Racing deve accontentarsi di un secondo posto, con un Sheils decisamente sottotono in terza piazza sulla Suzuki Cookstown/BE. Quarto è il pilota di Skerries Michael Sweeney, mentre dopo svariati secondi taglia il traguardo la “Kawa” McAdoo di McLean e poi Kevin Fitzpatrick, Thomas Maxwell, Seamus Elliott, Steven Procter e Andy Farrell a chiudere la top ten.
Per concludere la giornata gli organizzatori decidono di riprendere la Junior Race annullata precedentemente per incidente: solo tre giri del tracciato di Tandragee, che vedranno trionfare Wayne Sheehan davanti al fratello Barry e a Stephen Morrison. Infine, è Derek McGee ad essere incoronato “Man of the Meeting” di questa bellissima Tandragee 100 2018.

Enrico Rocchi e la sua Suzuki GSX-R1000 con l’adesivo commemorativo di Dario Cecconi (foto: Diego Mola)
A Rocchi “chiedono di ritirarsi” perchè troppo lento ?
Quindi, da l’Italia è andato fino in Irlanda del Nord a correre, per poi essere fermato “durante” la gara !? maa… non si poteva fare una gara di due gruppi ? quelli veloci e quelli meno veloci, come fanno in altre R.R ?
Non capisco; ci sarà pure un tempo minimo di qualifica per accedere. Se ti sei qualificato il discorso è assolutamente incontrovertibile. Hai il diritto di partecipare a tutta la gara.