Colpaccio di Faraldo: Derek McGee sulla sua Moto3 nel 2019

Se avete seguito le International e National Road Races nel 2018 il nome non vi sarà di certo nuovo. Durante la scorsa stagione, Francesco Faraldo ha portato la sua Lightweight autocostruita a correre sugli stradali d’oltremanica, TT compreso, mentre per quest’anno i progetti si fanno ancora più entusiasmanti: una Moto3 ed un pilota assolutamente di primo piano che risponde al nome di Derek McGee

Derek McGee con i colori del Team Faraldo Racing!

Il giovane toscano ha una storia tutta particolare alle spalle: dopo qualche anno di competizioni in Italia e qualche tempo vissuto proprio all’Isola di Man, nel 2017 decide di dare vita ad una personale creazione, la FR 650 ST, partendo da base Kawasaki ER6.

Un vero maestro nella fabbricazione di carene, Francesco fa nascere dalle proprie mani un gioiellino che partecipa inizialmente a qualche tappa del Campionato Italiano Velocità in Salita. Facendo tutto da solo e lavorando sodo, dalla costruzione di telaietti in alluminio alla lavorazione di vetroresina e carbonio, fino alla progettazione Autocad, Faraldo trasforma il sogno in realtà: nel 2018 punta subito in alto, partecipando al TT con la sua Lightweight guidata dal pilota inglese Rikki McGovern. Al Tourist Trophy si aggiungono anche alcune tappe irlandesi, ma la fortuna decide di voltare le spalle alla piccola squadra, con numerosi problemi che vanno ad inficiare i risultati finali. Ma poco male: come ci spiegò in questa video-intervista all’Isola di Man, per Francesco questa è stata tutta esperienza utile per crescere. Numerosi sono stati i piloti ed i meccanici che nel paddock dell’Isola di Man sono andati ad osservare incuriositi la creazione di Faraldo. E oggi il venticinquenne toscano è fiero di annunciare il suo nuovo progetto: accantonata la 650cc Supertwin, per la stagione 2019 Faraldo metterà in campo una Moto3 con la quale correrà nientemeno che il “Mullingar Missile”, il pluricampione irlandese Derek McGee.

“Durante l’esperienza al TT ho conosciuto prima di tutto Roddy, il meccanico di McGee” ci spiega Francesco. “Abbiamo avuto una conversazione molto interessante. Derek, invece, l’ho conosciuto il giorno dopo quando sono andato al suo gazebo per congratularmi per lo strepitoso secondo posto ottenuto nella Lightweight. Dopo un breve dialogo ho lasciato il mio numero a Roddy e viceversa. Ci siamo tenuti in contatto e poco prima di Natale sono stato a casa sua. Lì ho avuto modo di conoscere meglio Derek; abbiamo parlato della possibilità di farlo correre con la mia Moto3 ed è nata una collaborazione con una semplice stretta di mano. Cosa posso dire di McGee che non sia già stato detto? I numeri parlano chiaro! Le innumerevoli vittorie nelle National Road Races, il secondo posto al TT nella Lightweight dietro a Michael Dunlop, la vittoria di 5 gare in una sola giornata di Enniskillen e Faugheen, 4 a Walderstown, la vittoria di Killalane (in stampelle) dopo il brutto incidente all’Ulster GP. Insomma, un anno molto intenso dove è riuscito a portare a casa ben 3 titoli nazionali: Supersport, Superbike e Supertwin. Concludendo poi la stagione salendo sul gradino più alto del Duke Road Race Rankings 2018, una classifica che premia il miglior pilota dell’anno”.

Francesco, perché l’idea di passare dalla Lightweight ad una Moto3?

Francesco Faraldo al lavoro nel paddock del TT 2018

“L’esperienza con la Lightweight, anche se breve, è stata molto formativa ed intensa. I problemi avuti alla North West 200 e al TT mi hanno permesso di  imparare molto sul motore bicilindrico Kawasaki. Mi sarebbe piaciuto continuare e, con un minimo di esperienza in più, sviluppare la mia Lightweight. Al mio ritorno dall’Isola di Man, però, ho tirato le somme e mi sono fatto un po’ di domande. Prima o poi le Lightweight passeranno di moda e le moto che adesso arrivano a costare 20/30 mila euro un giorno purtroppo non varranno più niente. Quindi ho deciso di investire in un prodotto di qualità che, oltre a non perdere mai troppo valore economico, ha sicuramente qualcosa in più da insegnarmi. La tecnologia utilizzata nelle Moto3 è molto avanzata: acquisizione dati, traction control e molto altro. Sono formate per la maggior parte da alluminio, magnesio, titanio e carbonio. Insomma, niente a che vedere con un telaio in acciaio Kawasaki ER6. Questo però non è un addio, sono innamorato delle Lightweight e continuo volentieri a lavorarci (se la moto non è mia). Adesso sono pronto e concentrato per la nuova sfida con la Moto3, sarà dura riuscire a gestire una moto del genere, ma sicuramente con McGee alla guida imparerò molte cose nuove”.

Ci saranno progetti paralleli durante il 2019, oltre alle gare con McGee?

“Non voglio negare che mi sarebbe piaciuto veder sfrecciare la Moto3 anche sul Mountain Circuit al Manx GP, ma bisogna guardare in faccia la realtà. Faraldo Racing è solamente un nome creato da me per essere riconosciuto più facilmente nel mondo delle corse, non è composto né da meccanici né da un gruppo di persone, bensì da un semplice ragazzo appassionato di 25 anni che cerca di inseguire il suo sogno. Purtroppo da solo non riesco a gestire tutto, soprattutto per le spese. Sto investendo tutto il mio tempo ed i miei risparmi, privandomi di tutto quello che non fa parte del mondo delle due ruote. Da fuori purtroppo non si possono vedere o capire certe cose. Inoltre mi sto trasferendo in Irlanda per seguire Derek e le gare al 100%, quindi tra cercare una casa, un garage e un lavoro, non mi rimane molto tempo per pensare ad un ulteriore progetto”.

Derek, una scelta dettata molto dalle sensazioni. Come hai conosciuto Francesco e quali gare affronterai con questa Moto3?

McGee è stato il vero mattatore delle National Road Races 2018

Ho incontrato Francesco durante il TT l’anno scorso quando è venuto a congratularsi con me dopo la gara Supertwin ed è poi rimasto in contatto con il mio team. E prima di Natale abbiamo parlato della possibilità di correre con la sua moto. Sembra davvero una buona moto, con un buon pedigree, quindi non vedo l’ora di guidarla! Con la Moto3 cercheremo di fare più National possibili, ma credo che ne salteremo alcune. Farò poi la Southern 100 e le gare del giovedì all’Ulster GP”.

E come mai la scelta di lasciare il Team Joey’s Bar Racing?

“Ho parlato con Gary prima di Natale per conoscere i suoi piani ma non sapeva ancora quanto avrebbe deciso di impegnarsi quest’anno, cosa che posso capire totalmente. Vorrei ringraziare lui ed il Joey’s Bar Team per avermi dato moto fantastiche nelle ultime stagioni. Gary ha avuto un periodo difficile ma spero di poter combattere fianco a fianco con lui in gara in sella alle Moto3!”

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