Come tutti gli anni, Macao fa discutere. Come tutte le volte di Macao si parla per gli spettacolari incidenti che avvengono sul circuito da Guia. Ma poi, una volta concluso l’evento, a ben pochi interessa conoscere il “dopo”.
Quegli stessi piloti coinvolti nelle cadute, diventati improvvisamente “famosi” su testate che solitamente non si occupano di road races, vengono presto dimenticati. Spesso non ci si cura nemmeno di leggere e trascrivere correttamente il loro nome, tanto poco importa, ciò che conta è dare in pasto la notizia del “solito incidente di Macao” a lettori pronti a sputare sentenze sulle corse su strada (ogni riferimento è puramente casuale…).
A noi invece quel “dopo” interessa, e sono sicura interessi anche a voi che ci leggete. Perché una volta calato il sipario sulla “grande festa di fine stagione“, mentre l’allegra brigata se ne torna a casa, qualcuno è costretto a rimanere nella metropoli cinese, bloccato in un letto d’ospedale. E aggiornare sulle sue condizioni ci sembra più che giusto.
Così, dal momento dell’incidente, sono rimasta in contatto con la mia amica Nina, moglie del meccanico di Erno Kostamo, il pilota finlandese che nel grande crash del Macau GP 2019 ha avuto la peggio.
Il ventottenne di Joensuu ha innescato “l’ammucchiata” che ha provocato l’esposizione della seconda bandiera rossa in gara, l’interruzione della stessa e l’assegnazione, molto discussa, della vittoria a Michael Rutter dopo un solo giro valido. Caduto contro le barriere alla curva della Polizia (la stessa dove cadde Stefano Bonetti nel 2012), Erno è purtroppo stato colpito da numerosi altri piloti dietro di lui, che non sono riusciti ad evitarlo, provocando un incidente multiplo; oltre a lui, anche l’inglese Phillip Crowe e il canadese Dan Kruger sono stati trasportati in ospedale, gli ultimi due subito dimessi.
Kostamo si trova al momento all’ospedale Conde S. Januario di Macao, dopo un’operazione alla schiena conclusa con successo: due vertebre rotte e un trauma polmonare non gli consentono al momento di tornare a casa. Forse, potrà rientrare in Finlandia a inizio dicembre.
Benché giovane e ai più sconosciuto, Erno è uno dei road racers non anglosassoni più talentuosi del momento. Lo vidi per la prima volta a Imatra, a casa sua, nel 2016, quando centrò un podio nella gara IRRC Superbike da wildcard. A questo seguirono altri importanti piazzamenti nel campionato negli anni successivi (terzo nel 2018, quarto nel 2019), fino all’esordio a Macao nel 2018, da privato, con un 17° piazzamento finale che non rendeva pienamente giustizia al suo potenziale.
A maggio aveva poi esordito alla North West 200 in sella alla BMW Penz13.com, moto con la quale si è presentato al via di questo Macau GP, impressionando ancora, mentre navigava nella top ten su 27 piloti presenti.
Nel mirino per lui c’era il Tourist Trophy 2020: gli auguriamo una veloce e completa guarigione anche per poter realizzare questo sogno!
Speriamo si risolva tutto al meglio nel più breve tempo possibile
E’ andata anche meno male di quello che poteva accadere vista la zona cieca,le 6 moto e quel principio d’incendio.
Erno rimettiti in forma che ti festeggiamo al TT !
Speriamo che si rimetta al più presto e che vada sola grande.
Nel 2019 non si può e non si deve correre in queste strade ci sono circuiti sicuri dove si muore l’ostesso
E’ una libera scelta Maurizio, chi sceglie le corse su strada sceglie uno stile di vita e l’alternativa del circuito “sicuro” non è la stessa cosa.