I 6.2 km del Guia Circuit ospiteranno tra esattamente un mese una delle road races più attese della stagione, il Macau Grand Prix.
Tra barriere gialle e nere, tra hotel di lusso e casinò mischiati alle grigie abitazioni cinesi, si sfideranno una trentina di selezionatissimi piloti invitati espressamente dagli organizzatori del Gran Premio.
Il 66° Macau GP si svolgerà nella ex colonia portoghese di fronte a Hong Kong dal 14 al 17 novembre, trasformando le normali strade cittadine in uno stretto circuito e trasformando quello che per 50 settimane all’anno è un parcheggio per autobus in un paddock ricco di mezzi a due e quattro ruote.
Come è noto, tuttavia, le moto sono solo un elemento di contorno al Macau GP, storicamente incentrato sulle svariate gare di auto, tra cui la Formula 3. E proprio in favore delle potenti monoposto, la Commissione del Macau GP ha deciso l’introduzione di nuove barriere di sicurezza sul percorso.
Saranno interessate soprattutto le due curve più veloci, la Reservoir e la Mandarin Bend, con barriere progettate con nuovi materiali volti a ridurre la forza dell’impatto e le conseguenze dannose per piloti e mezzi.
Verranno poi allungati i “tire walls” alla curva Police e alla R Bend che immette sul rettilineo del traguardo, mentre è previsto un ampliamento della via di fuga (l’unica del tracciato) alla curva Lisboa dopo lo spettacolare incidente occorso l’anno scorso a Sophia Floersch proprio in Formula 3.
Verranno poi introdotte “bandiere elettroniche” in supporto alle bandiere manuali, mentre è oggetto di discussione anche l’ampliamento delle zone riservate ai media, ultimamente sempre più ristrette lungo il tracciato. Per esperienza personale, capita di doversi alzare alle 5 del mattino per essere appostati sul tracciato alle 7.30, quando iniziano le prove delle moto, in un punto “sulla carta” aperto ai fotografi; ma una volta giunti sul posto, il poliziotto cinese di turno (che a Macao fanno le veci dei marshal) decide che quel punto, quel giorno, è zona vietata… E allora inizia una corsa contro il tempo per raggiungere un’altra postazione, solitamente distante, teoricamente aperta ai media…
Una situazione che non giova a nessuno, con sempre meno “coperture” dal tracciato.
Alla mia domanda sul perché, dopo incidenti mortali quali quello di Luis Carreira e Dan Hegarty, a Macao non fosse stato fatto nulla per migliorare i criteri di sicurezza, l’anno scorso uno degli organizzatori del GP mi rispose: “La cultura cinese è molto diversa. Per poter introdurre anche un minimo cambiamento ci vuole molto, molto tempo…”.
Sembra però che quest’anno siano state prese decisioni importanti. Non ci resta che aspettare la pubblicazione della entry-list nei prossimi giorni; una entry-list che riserverà sicuramente delle belle sorprese…!
Marta e Diego (Roadracingcore ) ci saranno.?
Ciao Pino, ci tengo a precisare che Road Racing Core sono solo io (Marta) 😉
Diego è uno dei fotografi con cui collaboro.
Al momento non sappiamo ancora se saremo a Macao 🙁
ciao Marta quest’anno sarà possibile seguire il gp di macao?
dove vederlo?
grazie
Ciao Carlo, appena pubblicato l’articolo con tutte le info! 🙂