Tragedia alla Pikes Peak, muore il vincitore 2018 Carlin Dunne

L’edizione numero 97 della Pikes Peak, la famosa “gara tra le nuvole” sulle Montagne Rocciose del Colorado, sarà ricordata come una delle più tristi di sempre. A causa di un incidente nei metri finali della sua corsa, il campione in carica Carlin Dunne ha perso la vita. 

La Pikes Peak è una tra le gare più dure al mondo, sia per i concorrenti che per i loro mezzi. Ha una lunghezza di 19,9 km  per un dislivello totale di 1.439 metri (la partenza è situata a 2.900 metri di altitudine, il traguardo a 4.300 metri sul monte Pikes Peak), 156 curve e una pendenza media del 7%: questi i dati del lungo serpentone di asfalto nel paesaggio lunare del Colorado. Una sfida contro il tempo ma anche contro tutte le insidie che l’altitudine nasconde, quali il cambio di temperatura, umidità e condizioni atmosferiche, nonché il diverso rendimento dei motori.
La sfida è aperta ad auto e moto di differenti categorie e si corre dal 1916 in un contesto paesaggistico assolutamente mozzafiato. Dal 2016 il regolamento non ammette più le supersportive (il divieto è per i semimanubri), sia per motivi di sicurezza, ma soprattutto per arginare il loro strapotere degli ultimi anni, in particolare dopo l’asfaltatura di tutto il tracciato.

Tutto faceva pensare ad una grandiosa edizione 2019, nonostante l’assenza di Michael Dunlop, con grandi protagonisti e record da battere: c’era persino Travis Pastrana, questa volta in gara su 4 ruote; c’era una donna, Lucy Glockner; c’era il nuovo prototipo di Ducati Streetfighter V4 guidato dal campione in carica Carlin Dunne.

Dunne, 36enne californiano, aveva vinto 4 volte la famosa gara in salita americana; l’ultima proprio lo scorso anno su Ducati Multistrada 1260.

Nel 2012 Carlin aveva fatto segnare un primato nella categoria moto che aveva resistito fino al 2017, quando Chris Fillmore glielo soffiò salendo in 9’49”625. Quest’anno Carlin aveva grandi progetti: pilota ufficiale Ducati Nord America, Dunne era alla guida di un prototipo, la Ducati Streetfighter V4: una moto che, accoppiata con il campione in carica, aveva fatto segnare intertempi strepitosi in prova. Durante la gara, Dunne si trovava in testa con 8 secondi di vantaggio sugli inseguitori, pronto a far segnare un nuovo record della Pikes Peak. Proprio gli ultimi metri, però, sono stati per lui fatali: poco prima della doppia bandiera a scacchi che avrebbe sancito la sua quinta vittoria in carriera, Carlin ha centrato una buca nell’asfalto (già segnalata da altri piloti) ed è stato disarcionato dalla sua Ducati. Inizialmente si pensava potesse farcela perché le notizie circolate all’istante lo davano cosciente. Poi, però, il tristissimo annuncio che ha calato un velo nero, nerissimo, su questa Pikes Peak 2019. La settima vittima della corsa in salita in Colorado dal 1916.

Figlio di un ex concorrente del Tourist Trophy, Carlin nella vita aveva sperimentato un po’ di tutto su due ruote, ma la Pikes Peak rimaneva per lui in cima alla lista; l’aveva vinta nel 2011, 2012, 2013 e 2018 e il 2019 appariva come un’altra grande possibilità di trionfo. Viene descritto come una persona fantastica e un grande appassionato, che negli anni aveva fatto moltissimo per rendere più sicura la “sua gara tra le nuvole”.

Per dovere di cronaca, la Pikes Peak è stata vinta da Rennie Scaysbrook in sella alla Aprilia Tuono v4, con un nuovo record assoluto (su due ruote) in 9’44”963.

Sfortuna anche per l’unico italiano in gara, Luca Trivella, non qualificatosi a causa di problemi alla sua Aprilia SXV.

#VamosCarlito

 

 

 

 

 

 

 

 

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Una reazione a Tragedia alla Pikes Peak, muore il vincitore 2018 Carlin Dunne

  1. franco calissi ha scritto:

    Grande dispiacere per un grande appassionato e solare personaggio
    Pikes Peak sarà sempre tutta per lui

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