Alzi la mano chi lo aveva già sentito nominare. Sì, di solito bisogna scorrere le classifiche per trovare il suo nome, ma agli attenti osservatori non sarà sfuggito il fatto che il britannico Forest Dunn stia facendo passi da gigante in questa stagione. Ed Enniskillen ne è stata la prova.
Si era arrabbiato parecchio lo scorso anno Forest, quando al Tourist Trophy lo avevano accettato solo nella classe Supertwin perchè “non abbastanza veloce”. Si è rimboccato le maniche e ha fatto vedere agli organizzatori di che pasta è fatto, sia al Tourist Trophy che al Classic TT; quest’anno, ammesso in tutte le categorie. E nelle National è ormai a ridosso del podio.
Certo, a Enniskillen mancavano tutti i nomi grossi: assenti Derek McGee e Adam McLean per infortunio, assente Derek Sheils per scelta del Team, assente Paul Jordan impegnato nel BSB, presente solo il newcomer Micko Sweeney che però, dopo le prove, ha deciso di tornarsene a casa.
Campo libero quindi per gare mozzafiato tra nomi semi-sconosciuti…e che gare! La corsa su strada nella Contea di Fermanagh ospitò un importante evento dal 1929 al 1952, tappa attesissima del calendario dei tempi; ben 66 anni dopo, nel 2018, si è tornati tra quelle stesse strade, lungo un triangolo di 3.1 miglia tra case e fattorie, rettilinei, curve strette ed immancabili salti, il giusto mix per una vera road race. Venerdì 28 e sabato 29 giugno, il secondo compleanno della Enniskillen Road Race, nella punta nord-occidentale dell’Irlanda del Nord.
Il sabato mattina l’evento prende il via su asfalto asciutto alle ore 10.30 locali, con una previsione di 11 gare da 6 giri ciascuna. Si parte però con una bandiera rossa nella Junior Support Race, con Aaron Boyd vittima di un lieve infortunio e la gara, ripresa subito dopo, terminata con la vittoria di Vinny Brennan.
Le 600cc, a seguire, danno spettacolo: è lotta tra Kevin Fitzpatrick, Darryl Tweed, Dominic Herbertson e Forest Dunn, con Fitzpatrick a chiudere per primo sotto la bandiera a scacchi.
Si prosegue con l’attesa 125/Moto3, che ancora una volta vede purtroppo l’assenza della Honda preparata da Francesco Faraldo a causa del forfait di McGee. Vince quindi Gary Dunlop, figlio di Joey, in sella alla Moto3 Joey’s Bar Racing. Poi, una piccola pausa per lasciar passare…un corteo nuziale!
Si riprende con la Senior Support Race ed è qui che il gioco cambia: un’altra red flag ferma tutto e questa volta il ritardo si farà talmente consistente da costringere gli organizzatori a dimezzare il numero di giri delle successive gare. E’ Kevin Baker a cadere, descritto poi come stabile e non in pericolo di vita. La gara viene per il momento accantonata e vengono chiamate in griglia le “big bikes” per la prima Open Race: in pole Kevin Fitzpatrick, all’attacco Forest Dunn. In sella alla sua privatissima Suzuki, Forest prende la leadership della corsa e taglia per primo il traguardo dopo tre giri, felice come non mai.
Si prosegue con la Junior Classic vinta dal solito Barry Davidson, poi con la Supertwin race vinta dall’inglese Dominic Herbertson.
Tra le 400cc domina Stephen McKeown, mentre si passa poi alla seconda 600cc Race: questa volta il nordirlandese Darryl Tweed riesce a regolare Kevin Fitzpatrick soffiandogli il primo gradino del podio, con Herbertson in terza piazza.
Davidson sigla la doppietta vincendo anche la Senior Classic, prima che gli organizzatori decidano di far ripartire la Senior Support, vinta da Darren Keys.
Si arriva così al “Richard Britton Memorial Grand Final”, la seconda gara Open, la gara delle gare di questa Enniskillen Road Race: sei giri del tracciato con una bagarre apertissima tra Dunn, Fitzpatrick e Thomas Maxwell, che questa volta è della partita. Ma sul finale è ancora Forest Dunn a trionfare, siglando una fantastica doppietta.
Un personaggio molto particolare Forest, che anni fa abbandonò la sua Cornovaglia trasferendosi in Irlanda del Nord per essere più vicino alle gare, vivendo in una roulotte. Se non è passione questa…
Io alzo la mano, anzi le alzo tutte e due. Forest è una persona molto conosciuta nei paddock dell’Isola di Man ed è benvoluto da tutti perchè sempre gentile e sorridente.
In molte road race si possono trovare personaggi come Forest, persone genuine che vivono di passione e che sono sempre disposte a dare una mano a tutti.
Il mondo sarebbe sicuramente migliore se ci fossero più persone così!