Il mio miglior Manx GP. Intervista a Tommaso Totti

Il Manx Grand Prix 2015 ha visto la partecipazione di un bel plotone di piloti italiani, con tre esordienti e una “vecchia conoscenza” del Mountain Course. 

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Tommaso a Tower Bends, Manx GP 2015 (foto: Richard Martin www.rjm-photos.com)

Proprio così, perchè ad agosto Tommaso Totti è tornato a correre sul tracciato di 60,7 km dell’Isola di Man per la terza volta in carriera. Dopo l’esordio nel 2010 e lo sfortunato e piovoso 2012, il ventiseienne riminese pianifica per il 2015 una bella stagione di road races culminante proprio con il Manx GP.

Dopo l’assaggio del sud dell’Isola con il debutto al Billown Circuit per il Post TT e la famigerata Southern 100, Tommaso si prepara al ritorno sul Mountain con obiettivi precisi, tutti centrati. Una settimana di prove segnata da maltempo e cancellazioni lo fa arrivare alla prima gara, la Junior Manx GP, ancor più assetato di miglioramento, dopo che nelle qualifiche già era riuscito a battere il suo precedente best lap del 2010 (110.577 mph di media) girando in 113.426 mph.

La Junior Race lo vede 21° al traguardo con un miglior giro a 111.938 mph, vittima di un problema al pit stop trascinatosi poi nel finale di gara. Ma la Senior è tutta un’altra storia: Tommaso termina in 17^ posizione sulla sua Kawasaki ZX-6R Daryl Blake Construction, con un miglior giro alla media di 114.149 mph (in 19’49”922), secondo italiano più veloce nella storia al Manx Grand Prix!

 

 

Tommaso, sei tornato da questo Manx GP con due Repliche guadagnate nelle due gare disputate, il muro dei 20′ al giro abbattuto e il tuo best lap di sempre sul Mountain Course in 114.149 mph. Puoi ritenerti soddisfatto?
 
Alla grande! I risultati sono andati decisamente oltre le migliori previsioni. Ci tenevo a migliorare il mio record personale che resisteva dal 2010 e ci sono riuscito dopo solo tre giorni di prove e successivamente sono riuscito anche a girare sotto il muro dei 20 minuti che era un altro mio grande obbiettivo. Le gare sono andate benissimo, specialmente la Senior, dove sono riuscito a tenere un passo di gara costantemente sotto i 20 minuti al giro finendo in 17^ posizione su oltre 90 iscritti. Infine, tornare a casa con due Repliche è stata una soddisfazione indescrivibile. E’ stato il coronamento perfetto di una stagione di Road Races incredibile.

 

C’è invece qualche “sassolino che ti vuoi togliere dalla scarpa”?

Sono rimasto deluso dagli organizzatori, in quanto è stata la prima volta in cui ho partecipato con il nuovo format in convivenza con il Classic TT. Devo dire che, mentre quest’ultimo è cresciuto molto di livello, il Manx GP è stato messo decisamente in secondo piano. Capisco che nel Classic TT corrono tutti i campioni ed è l’evento che porta più soldi, però non trovo giusto che i piloti e le gare del Manx GP vengano considerati di serie B e diventino le vittime sacrificali non appena bisogna ritardare o annullare prove e gare per fare spazio al Classic TT.  

 

Assolutamente comprensibile. Ho letto infatti molte polemiche proprio riguardo a questa situazione. Qual è stato invece per te il più bel momento del Manx GP 2015?
 
L’ultimo giro della Senior è stato magico perché sapevo di avere già fatto tre giri molto buoni e ho guidato al meglio divertendomi come mai in vita mia. Alla fine ho pure scoperto che durante questo giro ho fatto il mio record. In realtà di momenti belli durante questo Manx GP ce ne sono stati tantissimi e devo dire che tutte le serate passate con gli amici sia italiani sia mannesi sono stati momenti stupendi. Per me è stato il Manx migliore di sempre!
 
 
Al Manx quest’anno c’erano tre newcomers italiani. L’interesse per l’Isola di Man sta davvero dilagando. Cosa consiglieresti a chi si approccia per la prima volta al Mountain Course?

Sì è vero, nel 2010 quando ho debuttato eravamo in pochi in Italia a sapere dell’esistenza del Manx GP mentre ora è una gara molto conosciuta. Questa cosa mi fa molto piacere perché penso che correrci sia un’esperienza straordinaria e tanti bravi piloti italiani meritano di farla. Quello che non bisogna mai dimenticarsi è ciò che questa corsa realmente è ed i rischi che  comporta correrci, quindi consiglierei a chi ci si avvicina per la prima volta di non dimenticarsi mai di portare al Mountain il rispetto che merita. Detto questo, penso sia fondamentale studiare molto bene il tracciato utilizzando i video on-board e, se si ha la possibilità, recarsi prima a vedere una gara di persona. Se dovessi dare un consiglio ad un pilota che ci corre la prima volta gli direi di rimanere concentrato solo sulla guida, cercando di migliorarla giro dopo giro e di andare più veloce sessione dopo sessione, di ricordarsi che una guida fluida e pulita sempre con il gas in mano paga molto di più che staccate al limite e traiettorie assurde. Inoltre, gli direi  di non prendersi rischi inutili cercando risultati e tempi sul giro con troppa fretta poiché qui non siamo in pista. In definitiva gli direi di pensare solo a divertirsi e a vivere una bella esperienza e solo in un secondo momento di guardare ai risultati, tanto solo col tempo potrà scoprire se è il futuro McGuinness.      

 

andrea southern

Tommaso alla Southern 100 2015 (foto: Andrea Hawley)

Questo 2015, però, non è stato per te solo all’insegna del Manx GP, dato che hai esordito anche al Post TT e alla Southern 100. Cosa ci racconti di queste due esperienze sul tracciato del Billown?

Per me correre queste gare è stata un’esperienza stupenda. Il piccolo Team per cui ho corso questa stagione ha la base proprio a pochi minuti dal tracciato di Billown, quindi ci tenevano molto che io corressi le loro “gare di casa”. Appena arrivato nel paddock ho capito che queste gare, soprattutto la Southern 100, hanno veramente lo stesso sapore di una volta. Lì puoi vedere campioni come Guy Martin e Michael Dunlop che si smontano la moto nel retro del furgone e puoi andare ovunque senza avere diecimila pass. Queste cose nell’era del TT con mega hospitality stile MotoGP e vip lounge sono sempre più difficili da vedere. Appena salito in moto fin dalle prime prove ho iniziato a divertirmi tantissimo ed alla fine il mio miglior risultato è stato un 5° posto nella Senior Support nella gara finale della Southern 100. Appena terminata la gara non sarei potuto essere più felice e la festa con i miei amici a Port St. Mary nel sud dell’Isola è stata di quelle che non si scordano facilmente.
 
 
Esternamente, a tratti, il Billown Circuit sembra quasi più pericoloso del Mountain Course, perchè stretto e chiuso tra muretti e case. Tu cosa ne pensi?

Penso che sotto molti aspetti tu abbia proprio ragione. Il tracciato è molto stretto e l’asfalto in molti punti è rovinato e pieno di buche, quindi devi avere molta esperienza per andare forte lì. Inoltre, essendo delle gare brevi la guida è molto più vicina al limite perché devi cercare di limare il decimo in ogni curva ed anche i sorpassi sono tosti esattamente in stile pista. Infine, la prima curva della gara, visto che si parte dalla griglia con il semaforo a differenza del Mountain, è qualcosa di indescrivibile: essendo gare molto brevi la prima curva è fondamentale per l’andamento di tutta la tua gara, quindi devi cercare per forza di staccare al limite e trovare il canale giusto per fare più sorpassi possibile anche aiutandoti con i gomiti larghi; l’unico problema è che i 40 piloti che ti sono partiti a fianco la pensano esattamente come te, quindi la prima curva di ogni gara è sempre un discreto inferno. Comunque guidare sul tracciato di Billown è davvero divertente e per me è stata una soddisfazione immensa riuscire a girarci sopra le 100 miglia di media.
 
 
Perchè hai invece rinunciato all’Ulster GP, originariamente nei tuoi programmi 2015?

Mi sarebbe piaciuto tornarci in sella ad una 600 dopo il mio debutto nel 2014 con la mia Honda 125. Purtroppo il calendario era un po’ troppo serrato e se avessi avuto qualche problema all’Ulster con la moto avrei rischiato di dover saltare il Manx, che era il principale obbiettivo della mia stagione. Dopo aver fatto un paio di considerazioni ho deciso di saltare l’Ulster GP e concentrarmi sulla preparazione del Manx GP e penso che alla fine sia stata la scelta più saggia anche se mi è dispiaciuto tanto saltarlo.
 
 
Dopo 3 Manx GP, reputi che per te sia arrivato il momento di puntare al Tourist Trophy?

Direi proprio di sì perché sono davvero soddisfatto dei risultati e dei tempi che ho fatto quest’anno al Manx GP ed ora mi sento pronto. Inoltre, considerando le pochissime prove fatte in questa edizione ed il fatto che non correvo da tre anni sul Mountain, penso di avere ancora un grosso potenziale da esprimere ed un grosso margine di miglioramento. Se nelle prossime stagioni si presenterà l’occasione di correre con una buona moto al TT sarò pronto a darci del gas!

 

Grazie a Tommaso per la sua consueta gentilezza e in bocca al lupo per la prossima stagione!

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