E’ senza dubbio uno dei piloti più amati nel mondo road racing: ha carisma, personalità, una buona dose di pazzia e tanta manetta. Lui è Gary Johnson, per gli amici “Gaz”, trentenne inglese del Lincolnshire considerato ormai da anni uno dei “big” delle corse su strada.
Il suo esordio al Tourist Trophy risale al 2007, così come alla NorthWest 200 e all’Ulster Grand Prix; Gaz è presenza fissa nelle internationals, alle quali aggiunge il Macau GP per chiudere in bellezza le sue stagioni di gare. Nonostante il carattere molto alla mano, questo pazzo inglese sarebbe uno dei piloti a cui “dare del lei”: tra tutti gli ottimi risultati spicca la vittoria al Tourist Trophy 2011 nella classe Supersport, con la Honda del team East Coast Racing di Phil Reed. Nella sua carriera Gaz ha corso anche per altri team titolati, come Uel Duncan/Robinson Concrete e, lo scorso anno, Honda TT Legends.
Il Tourist Trophy 2013 lo ha visto invece in sella a Honda e Kawasaki con la bellissima livrea nera e verde Lincs Lifting, mentre nella classe Supersport ha letteralmente catturato l’attenzione di appassionati e addetti ai lavori con la MV Agusta del Team ValMoto di Jack Valentine: il suono della tre cilindri è stato definito dai commentatori di Manx Radio TT come “l’inno nazionale italiano”!
Un “pezzo grosso” Gaz, ma anche uno capace di chiederti se preferisci un’intervista “pubblicabile” o un’intervista…alla Gary Johnson…
Per questa volta optiamo per la prima. La seconda è ampiamente in programma con tanto di video al prossimo Ulster Grand Prix!
Gary, quali sono le tue sensazioni a TT concluso? Ti senti soddisfatto oppure no? Sinceramente credo che avresti meritato qualcosa di più in termini di risultati: eri molto veloce (soprattutto nella prima sezione), ma sei stato anche abbastanza sfortunato.
Io dal Tourist Trophy me ne vado sempre felice, anche se ovviamente ho emozioni diverse riguardo ai miei risultati, specialmente quest’anno. So che ero uno dei più veloci ma sfortunatamente al momento questo non viene riportato nel libro dei record! Nel complesso sono tornato a casa molto felice per il modo in cui ho guidato e per i progressi fatti con il mio nuovo team. Guardando al futuro, posso solo essere contento di come le cose stanno andando con la mia nuova squadra e per dove potremmo arrivare.
Quali sono le prossime gare a cui parteciperai? Guiderai ancora la bellissima MV?
I miei prossimi appuntamenti saranno solo alle internationals: Ulster Grand Prix, Manx Grand Prix e Macao. Sono veramente esaltato all’idea di guidare una moto così prestigiosa al Manx, ovvero la MV Agusta 500 3 cilindri, replica di quella con cui Giacomo Agostini vinse il suo tredicesimo mondiale!
C’è qualche collaborazione tra la tua squadra e il Team ParkinGO (impegnato con MV nel mondiale Supersport, ndr)?
Sì, Jack Valentine è in contatto con ParkinGO. Ma ci aiutano solo con qualche dato e a velocizzare il nostro processo di sviluppo. Sostanzialmente però ognuno fa per sè, anche perché noi usiamo elettronica Motec e sospensioni Ktech, a differenza loro.
Qual è il tracciato che preferisci? C’è un’altra gara che ti attira ma a cui non hai mai partecipato?
Come gara con partenza in massa direi che la mia preferita è l’Ulster GP. Il TT è invece la massima sfida tra l’uomo, la moto e il circuito. Nella mia lista di “cose da fare” ci sono poi vari tracciati dove mi piacerebbe correre, come Laguna Sega, Suzuka e anche Horice.
Qual è il ricordo più bello della tua carriera finora? 
La vittoria in Supersport al Tourist Trophy 2011. Ma ho anche parecchi bei ricordi di molte altre gare in cui non ho vinto, come all’Ulster Grand Prix 2009 quando ci fu una battaglia serrata per la vittoria tra i primi cinque e io finii secondo per pochissimo.
Cosa fa Gary Johnson quando non corre in moto?
Sono sempre molto impegnato. Solitamente se non corro sto al workshop con i meccanici per prepararci alla gara successiva, ma sono anche elettricista e faccio ancora qualche lavoretto.
C’è un punto particolare al Tourist Trophy dove sei sicuro di guadagnare tempo?
Sì, ce ne sono alcuni di punti, ci sono dei settori in cui sono molto sicuro di me… Ma li voglio tenere segreti!!
Secondo te, qual è la sezione più “da pelo” al TT? Ci sono altri punti in altre road races paragonabili a quelli del TT in termini di pericolosità, come Deer’s Leap all’Ulster Gp o l’ex Mather’s Cross alla NorthWest 200?
Il TT è probabilmente il tracciato più impegnativo su cui corriamo, ma anche il Mandarin a Macao è terrificante, pericoloso e soddisfacente. L’intero Ulster Grand Prix, con tutti i suoi settori veloci, è meraviglioso ed impegnativo e la velocità è esaltante nelle battaglie serrate che si fanno lì.
Ultima domanda, una cosa che si chiedono in molti: Bray Hill si fa davvero in pieno o no…?
Ehi, con p***e così grosse è per forza in pieno!
Grazie a Gaz per l’intervista e in bocca al lupo per tutte le prossime gare!
(Foto1: bikesportnews.com
Foto2: RoadRacingCore)



