Pikes Peak – Vince Langlois, bene i road racers

Si è conclusa domenica 26 giugno la Pikes Peak International Hill Climb, mitica cronoscalata dedicata ad auto e moto su un tracciato  letteralmente “tra le nuvole”, che si arrampica sulle Montagne Rocciose del Colorado negli Stati Uniti. 

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Mark Miller alla Pikes Peak 2016 (foto: Mark Miller FB Page)

Una lunghezza di 20 km, con un traguardo situato a 4.300 metri sul monte Pikes Peak, per un dislivello totale di 1.439 metri; 156 curve e una pendenza media del 7%, un lungo serpentone di asfalto (in parte sterrato fino al 2012) in un paesaggio lunare. Una sfida contro il tempo quasi centenaria, con tutte le insidie che l’altitudine nasconde quali il cambio di temperatura e condizioni atmosferiche, nonché il diverso rendimento dei motori.

Una sfida aperta ad auto e moto di differenti categorie, che quest’anno compie proprio il 100° traguardo, con uno strabiliante record fatto segnare nel 2013 da Sebastian Loeb (su Peugeot) in 8’13”878. Dal 2016, però, il regolamento cambia e nella categoria moto non sono più ammessi i semimanubri, che significa, niente supersportive alla Pikes Peak. Ciò sia per motivi di sicurezza, ma soprattutto per arginare il loro strapotere che si era ormai verificato negli ultimi due anni con l’asfaltatura di tutto il tracciato, deviando così la rotta rispetto alla storia stessa della Pikes Peak.

A classifica 2016 unita troviamo vittorioso nella categoria moto il francese di Ajaccio (Corsica) Bruno Langlois su Kawasaki Z1000, seguito da Don Canet (Victory Empulse RR) e Jeremy Toye (Victory Project 156).

pikespeakmapScorrendo l’ordine di arrivo, ci soffermiamo sui nostri “amici road racers”: al 3° posto nella classe Electric troviamo il rookie inglese Rob Barber, già nome noto all’isola di Man ed esperto pilota di moto ad emissioni zero. In sella alla Buckeye Current Racing, Barber sigla il tempo di 11’16” finendo secondo best newcomer dell’anno. Quarto alle sue spalle troviamo un altro noto esordiente, il simpaticissimo californiano Mark Miller, che vola oltreoceano appena terminato il Tourist Trophy con Buell; Miller ferma il cronometro a 11’20” sulla Zero FXS del Team Hollywood Electrics.

Nella classe HeavyWeight troviamo invece l’austriaco Paul Baleta sull’unica Ducati (Multistrada) presente alla Pikes Peak, senza alcun supporto ufficiale. Baleta si classifica al 4° posto, anch’egli newcomer, con un tempo di 11’21”, andando ad arricchire il suo curriculum di gare che lo ha visto già protagonista a Manx GP, Classic TT e Tourist Trophy.

Tra le MiddleWeight si piazza 6° il brasiliano Rafael Paschoalin su una Yamaha MT-07 (Yamaha Motor Brasil) a 11’30”; “Rafa” fu il primo brasiliano nella storia a partecipare al Tourist Trophy (2013), aggiungendolo ad altre corse su strada quali North West 200 e Macau GP.

Infine, 1^ posizione tra le Exhibition Powersport per l’esperto Jeremy Toye, nome noto al Macau GP, già vincitore della Pikes Peak nel 2014 su una Kawasaki ZX10R ed ora in sella ad una Victory Project 156. Toye ferma il cronometro a 10’19” agguantando il primo posto di categoria e terzo assoluto.

 

Classifica Pikes Peak International Hill Climb 

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Una reazione a Pikes Peak – Vince Langlois, bene i road racers

  1. Alessandro ha scritto:

    Ciao sapete le caratteristiche tecniche della Kawasaki Z1000 vincitrice?Tipo cavalli,rapporti e via dicendo.Grazie mille?

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