Al Macau GP, quest’anno, è andata bene. Molto bene. Ma non per caso.
Giovedì 15 novembre: alle ore 7.30 del mattino prendono il via le primissime prove libere al Guia Circuit; pochi minuti dopo, nel corso del terzo giro, il newcomer mannese Andrew Dudgeon provoca l’esposizione delle bandiere rosse per una caduta alla prima curva. La BMW VRS Racing è a terra, mentre Andy si alza e si allontana dal tracciato, salvo poi essere trasportato al Conde San Juanario Hospital di Macao con una frattura alla vertebra L2 che lo costringerà a trascorrere 13 giorni in ospedale in Cina.
Le prove riprendono, ma dopo solamente due giri è un altro esordiente a cadere, e questa volta la paura è tanta: lo spagnolo Raul Torras perde il controllo della sua R1 gialla marchiata Martimotos alla curva Mandarin Oriental, sbattendo violentemente contro le barriere e rimanendo a terra incosciente mentre la Yamaha prende fuoco in mezzo al tracciato. I piloti che sopraggiungono subito dopo, tra i quali John McGuinness, assistono alla scena e scuotono la testa, come a dire “no, non un’altra volta”. Non così presto.
Per fortuna, il quarantaduenne si riprenderà poche ore dopo, riportando solo la frattura della clavicola ed un trauma cranico che si sistemerà in pochissimo tempo. Due incidenti, due esordienti sui 10 invitati quest’anno, un numero altissimo.
Sabato 17 novembre, poi, la gara. Siamo al nono dei 12 giri previsti, tutto sta andando per il verso giusto con Peter Hickman che si avvia verso la sua terza vittoria a Macao davanti a Michael Rutter e Martin Jessopp, quand’ecco che sugli schermi si ripresenta l’immagine agghiacciante di due moto a terra e le bandiere rosse, di nuovo alla Fisherman’s Bend. Ed il pensiero corre veloce ed inevitabile all’anno scorso, quando Daniel Hegarty perse la vita in gara in quel punto esatto.
Le moto coinvolte sono la Bimota di Ben Wylie (che l’anno scorso era rimasto appiedato dalla sua BB3 proprio in quella curva, assistendo dal vivo alla caduta di Hegarty) e la BMW S1000RR dell’esordiente Phillip Crowe. Le dinamiche dell’incidente non sono chiare e i due piloti hanno tuttora visioni contrastanti dell’accaduto, ma ciò che importa è l’esito: la gara viene dichiarata conclusa, le moto vengono riportate subito al paddock e così pure l’illeso Crowe, mentre Wylie viene trasportato in ospedale riportando solo qualche frattura.
Niente di grave in tutti e tre gli incidenti. Ma, come detto, non per caso.
Se lo scorso anno la famigerata Fisherman’s non presentava scampo con le sue “Armco barriers“, teatro degli incidenti fatali di Hegarty e di Luis Carreira (2012), ora gli organizzatori del Macau Grand Prix hanno finalmente inserito nuove protezioni. Le barriere gialle e nere sono state ricoperte da protezioni morbide, così come i pali della rete sovrastante. Nuove protezioni sono state poi inserite anche alla prima curva e alla Mandarin Bend… Esattamente i punti delle cadute di quest’anno. Barriere morbide che vengono poi puntualmente rimosse per le prove/gare delle auto.
Ma perché non farlo prima? Perché aspettare una fatalità per poi correre ai ripari? Giudicare da lontano è facile, puntare il dito da casa è facile, mentre si dovrebbero fare domande ai diretti interessati, agli organizzatori stessi. E così abbiamo fatto. La risposta, sincera e aperta, sta tutta in un fattore culturale, in un’organizzazione votata soprattutto alle gare di auto alla quale il Clerk of the Course richiede da molto tempo misure di sicurezza maggiori per le moto, ma con decisioni che vengono prese in modo lento, macchinoso e restio a cambiare il modus operandi utilizzato da anni e anni. Ciò che è finalmente stato introdotto quest’anno, però, ha senz’altro funzionato.
E così, mentre l’allegra compagnia salutava la Cina lunedì 19 novembre dopo un paio di serate di “bagordi” post-gara, ritrovando su traghetto e aereo anche lo stesso Torras, ripresosi molto presto, Dudgeon e Wylie sono rimasti in ospedale. Ma per una sola settimana, condividendo la permanenza forzata cinese con un’altra “fortunata”, la 18enne Sophia Floersch, protagonista del pazzesco incidente di F3 che ha reso Macao tanto famosa in TV quest’anno.
Dudgeon e Wylie si trovano ora già rispettivamente all’Isola di Man e in Inghilterra, alle prese con la riabilitazione. Ma certamente fortunati per essersela cavata così bene in una gara a 6.000km di distanza da casa, che, in anni passati, probabilmente non avrebbe lasciato scampo.
Un saluto a tutto lo Staf di Roadracingcore ed i miei complimenti a chi scrive gli articoli sulle Road Recing, alcuni luminari dovrebbero imparare da voi come fare informazione, grazie.
Grazie grande Carlo, come sai sono solo io lo “staff” e chi scrive gli articoli 🙂
A presto!
Marta