Proprio oggi, durante il 45° Motorcycle Show di Tokyo, la Casa giapponese Mugen ha svelato la nuova “Shinden Nana” che prenderà parte al TT Zero 2018.
Oltre all’elettrica che ha sostituito la “Shinden Go” e la “Shinden Roku”, la squadra di Miyata Akihiro ha confermato una lineup di tre piloti per l’assalto all’ennesimo successo all’Isola di Man.
Confermato il vincitore del TT Zero 2016 e 2017 Bruce Anstey e, nonostante la rottura con Honda (a cui Mugen è strettamente legata) viene riconfermato anche John McGuinness, vincitore sui precedenti modelli dell’elettrica giapponese del TT Zero 2014 e 2015. Il terzo nuovo componente della squadra sarà il neo-ingaggio del Team Honda Racing, ovvero Lee Johnston; il giovane nordirlandese non è nuovo alla classe delle elettriche, avendo corso con i Team Victory e Sarolea.
Rispetto ai suoi predecessori, il nuovo modelo Mugen, denominato “Shinden Nana“, vanta migliori prestazioni in termini di batteria, del sistema di raffreddamento e miglior aerodinamica. L’assalto al quinto TT Zero consecutivo è ormai pronto da parte di un’azienda che investe in questo progetto milioni di euro, a differenza degli altri contendenti.
Un sfida ad armi totalmente impari, infatti, quella del TT Zero, categoria che vede da sempre meno di 10 partecipanti al via (talvolta meno di 5), terreno di scontro tra un colosso come Mugen Honda e progetti ben più modesti spesso di stampo universitario. Persino il nostro Carlo Gelmi si stancò di questa situazione e rinunciò a far correre la sua R6E Vercar Moto all’Isola di Man. Nel tempo, poi, sono andati persi progetti come Moto Czysz (dopo la scomparsa del proprietario Michael), Victory (dopo la chiusura del marchio da parte del colosso proprietario Polaris) ed ora anche Sarolea (per progetti concomitanti). Rimangono dunque, oltre al colosso Mugen, piccole realtà universitarie.
Se la classe elettrica è presente all’Isola di Man dal 2010 (con un evento test nel 2009 chiamato TTXGP), la nipponica Mugen è approdata al Tourist Trophy solo nel 2012, facendo registrare un impressionante crescendo di risultati negli anni a venire e siglando una doppietta McGuinness-Anstey sia nel 2014 che nel 2015. Alla prima apparizione il TT Zero fu vinto dall’americano Mark Miller su Moto Czysz, mezzo dall’evidente superiorità rispetto ai più “acerbi” concorrenti: Miller rifilò ben 2 minuti a Rob Barber, secondo classificato. Nel 2011 l’americano non riuscì a replicare, avendo come compagno di squadra nientemeno che Michael Rutter, che si aggiudicò la seconda edizione nella storia del TT Zero. Doppietta di Moto Czysz, che dal 2012 dovette però fare i conti con una new entry, un concorrente che avrebbe potuto dare filo da torcere: Mugen Shinden fece il suo esordio tra le elettriche al Tourist Trophy con John McGuinness, che riuscì a piazzarsi al secondo posto dietro a Rutter e davanti a Miller.
Il dominio di “The Blade” Michael Rutter proseguì anche nel 2013, quando Moto Czysz si aggiudicò la quarta vittoria consecutiva in 4 anni di gare. Alle spalle di Rutter ancora John McGuinness su Mugen, che avrebbe poi dominato le edizioni successive. Impressionante l’avanzamento tecnologico nella categoria delle elettriche: dal picco di 96.82 mph di media nel 2010 si è passati alle 109.675 mph nel 2013 fino alle 119.279 mph fatte segnare nel 2015 da McGuinness (ovviamente con partenza da fermo, trattandosi di un solo giro di gara).”McPint” fu rallentato però da un problema nel 2016, consegnando la vittoria al compagno di squadra Anstey. Il 2017 ha visto un cambio di lineup forzato, con Guy Martin ad affiancare McGuinness; Mugen diede il benservito ad Anstey, che però fu prontamente richiamato dopo il forfait di “McPint” a causa dell’incidente alla North West. Il TT Zero 2017 ha visto la vittoria proprio del “Kiwi” (con Guy secondo) con un giro a 117.7 mph. Riuscirà quest’anno Mugen a raggiungere le tanto agognate 120 miglia orarie sul Mountain Course?