Nicolò Capelli, un giovanissimo al Manx Grand Prix

E’ tra gli italiani più giovani che si siano mai avvicinati alle competizioni sull’Isola di Man e farà il suo esordio sul “sacro suolo” di Ellan Vannin al Manx Grand Prix di agosto: stiamo parlando di Nicolò Capelli, bergamasco classe 1993 con tanta pista “nel polso” ma le road races nel cuore. 

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Nicolò Capelli (foto: FB page)

Nicolò, originario di Zogno, ha all’attivo diverse partecipazioni a Trofei quali Motoestate e Italiano Amatori, ma è sulle strade che la sua passione motociclistica è più viva, tra il Selvino, Zambla e i passi della sua terra d’origine che ormai conosce centimetro dopo centimetro.

Anche se ormai Nicolò vive per la maggior parte della settimana in Svizzera, una scelta lavorativa sempre legata a quel sogno più grande di diventare pilota. Un sogno che Nicolò Capelli ha già accarezzato e che, ben presto, lo trasformerà in “road racer”.

Capelli prenderà parte, infatti, al Manx Grand Prix dell’Isola di Man dal 19 agosto all’1 settembre, nelle classi Newcomers A (dedicata agli esordienti) e Senior MGP, in quel fantastico evento “fratello del Tourist Trophy” sullo stesso tracciato del Mountain Course.

 

Nicolò, tu sei molto più giovane di quasi tutti i piloti italiani che negli ultimi anni affrontano le road races. Da dove nasce questo tuo sogno dell’Isola di Man?

Questo sogno per l’isola di Man per me è nato già da quando avevo 16 anni, per l’esattezza dal primo giorno nel quale ho iniziato a mettere le ruote del mio 125 su tutti i passi di montagna della Lombardia e del Trenino-Alto Adige. All’età di 17 anni ho scoperto cosa fosse il Tourist Trophy grazie ad un video visto su Facebook e da lì mi sono detto che un giorno o l’altro anche io sarei diventato uno di quei piloti. Guidare su strada mi ha sempre regalato una sensazione di benessere e libertà indescrivibile e quello che mi piace e soddisfa di più del guidare sui passi di montagna è la varietà delle curve che non si potrà mai trovare in pista. Riuscire a guidare in modo fluido ed impeccabile lungo un tracciato composto da centinaia e centinaia di curve diverse l’una dall’altra e senza commettere errori e nella più totale scioltezza è ciò che mi fa sentire più soddisfatto in assoluto nella guida della moto. Mentre sono dell’idea che i circuiti siano belli, sì, perché si possono raggiungere i propri limiti e della propria moto nella più totale sicurezza, ma a lungo andare li trovo noiosi e monotoni perchè dobbiamo ripassare sullo stesso punto ogni singolo minuto e mi danno l’impressione di essere chiuso in gabbia piuttosto che sentirmi libero ed all’aperto.

 

Come ti stai preparando fisicamente e soprattutto mentalmente per questo Manx GP di agosto?

Fisicamente mi sto allenando parecchio con la moto da cross nel campo di allenamento del Motoclub Brembana a Dossena (BG) e sto cercando di impegnare la maggior parte del mio tempo libero durante i weekend in sella alle moto, macinando il più possibile dei km su strada con gli amici le domeniche, allenandomi per quanto mi è possibile economicamente nelle prove libere in pista e correndo nei trofei del Motoestate. Mentalmente ripasso almeno una volta al giorno il tracciato guardando i video onboard e giocando il più possibile con i videogiochi del TT e della MotoGP per allenare la mia mente a mantenere sempre alta la concentrazione per le gare di lunga durata.

 
Ottimo! E con quale team e moto correrai al Manx?

Al Manx correrò con la mia Yamaha R6 ed il team sarà MR Racing, composto da me, dal mio meccanico Mauro e dagli amici che verranno a seguirci e darci una mano dove sarà possibile durante le gare.

 
Hai in programma una visita all’Isola di Man prima di agosto?

Sì, dovrò recarmi all’isola entro il 30 giugno per poter effettuare i giri in macchina con gli istruttori per poter ottenere la licenza ACU e quindi avere il via libera definitivo per poter prendere parte al Manx.

 

capelli nicolòQuali sono i tuoi obiettivi per questo Manx GP? Miri ad una determinata posizione finale o ad una media in mph oppure l’importante per te è esserci?

Per me già poter essere presente a questo evento così importante come pilota e poter correre su questo tracciato è come una vittoria. Sicuramente ci metterò il massimo dell’impegno per imparare e prendere confidenza con il tracciato il più velocemente possibile per provare a far bene già quest’anno. Per una posizione finale non saprei dire… Ho visto che negli ultimi anni il livello dei Newcomers si è elevato e sono sicuro che Curinga farà benissimo con il talento e l’esperienza che ha nelle corse stradali. Sarebbe bello fare un podio tutto italiano nella gara dei Newcomers in questo 2017! A prescindere dalla posizione, un obbiettivo che mi impongo per poter iniziare a sognare il TT sarebbe riuscire a scendere sotto i 21 o addirittura i 20 minuti da newcomer.

Un podio italiano sarebbe davvero fantastico! Ci sono poi altre road races a cui ti piacerebbe partecipare in futuro?

Sì, l’anno prossimo probabilmente correrò con un amico di Bergamo alla Tandragee 100; mi piacerebbe poter partecipare anche alla North West 200 ed un’altra gara da veri pazzi che mi spaventa ma intriga parecchio è Macao. Ma prima di sognare troppo vediamo come ce la caveremo in questa edizione del Manx…

Tu da qualche anno vivi in Svizzera per lavoro. Come riesci a gestire le trasferte per correre in Italia? Quali sono le tue esperienze di gare in pista finora?

Con questo 2017, sono al quarto anno di gare. Ho esordito nel 2014 vincendo il campionato Race Attack (categoria all’interno dei Trofei Motoestate). Poi ho corso per 2 anni nel Trofeo Italiano Amatori all’interno della Coppa Italia, vincendo il titolo nella 600 Base ed arrivando solamente 12° l’anno scorso per una lunga serie di problemi tecnici. Quest’anno tornerò a correre nel Motoestate e cercherò di imparare ancora molto correndo con i Big della 600 Open. Io mi sono trasferito in Svizzera per cercare un lavoro che mi permettesse di autofinanziare tutte le spese che mi consentissero di poter realizzare i miei sogni in questo sport ed a quanto pare ce la sto facendo… Purtroppo questo comporta lunghissime trasferte per raggiungere i vari autodromi d’Italia e per poter fare tutto al meglio lascio sempre la mia moto ed i miei materiali tecnici nell’officina del mio meccanico per poter trovarci per strada con il furgone già pronto. Mi è capitato più di una volta di arrivare a casa dalle gare alle 5 del lunedì mattina mentre alle 7 dovevo essere al lavoro!

C’è un pilota (pista o road racer) che ammiri in particolare?

Ci sono 2 piloti che conosco molto bene di persona e che ammiro particolarmente più di chiunque altro. Il primo è il mio amico Renzo Colleoni (ex pilota in 500) ed il secondo non poteva essere altro che il mitico Stefano Bonetti. Entrambi li ho conosciuti quando avevo 17 anni, sono le persone più buone, umili e semplici del mondo nonostante quello che hanno ottenuto nella loro carriera e da lì io mi sono imposto di seguire il loro modello e diventare un pilota come loro!

In bocca al lupo Nicolò, ti seguiremo! 

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