Intervista a Stefano Bonetti: «Cosa mi manca? Una bella smanettata!»

“Balls out”, per dirla all’inglese. Non è da tutti cadere e rialzarsi tanto in fretta. Non è da tutti lasciare moto, ambizioni e speranze su un guard rail di Macao, a oltre 160 km/h, e poi svegliarsi di nuovo con la voglia di correre.

Diciannove ore di operazione in Cina, fratture in varie parti del corpo, un viaggio interminabile verso l’Italia e l’inizio della lunga riabilitazione. Ma oggi, a poco più di tre mesi dall’incidente al Macau GP, Stefano Bonetti ride e scherza al telefono, dopo aver parcheggiato il furgone con un piede solo.

 

Come va, Stefano? Come procede il recupero?

Sta andando bene, si sta sistemando quasi tutto abbastanza bene e dovrei lasciare le stampelle tra circa un mese. Sto facendo una fisioterapia molto intensa e appena toglierò definitivamente il busto potrò iniziare a fare anche nuoto e palestra.

Hai fatto sedute di camera iperbarica?

Mi ero interessato per farla, ma qui è un casino con  le liste d’attesa. O sei un pilota del mondiale e hai subito il via libera, se no… Quindi ho lasciato perdere.

Tra quello che non puoi fare in questo momento, cosa ti manca di più?

Cosa mi manca di più? Una bella smanettata con qualsiasi cosa! Il furgone va troppo piano!

Parlando dell’incidente, secondo te a Macao si è “rotto” qualcosa? 

Non lo so, devo capirlo. Finchè vai a 80 km/h in scooter non puoi saperlo.

Intendevo dire dal punto di vista mentale… E’ cambiato qualcosa nel tuo atteggiamento verso le gare?

No no, quello no! Non mi ricordo niente, non è stato uno shock. Anzi, se guardo i video del TT mi viene voglia di correre, metto i dvd e mi esalto un po’!

Hai degli obiettivi al momento? Hai fatto progetti?

Teoricamente no… Tra circa un mese potrò capire meglio la situazione. Comunque, quest’anno il CIVS lo farò, con la mia Honda. Sono gare corte, non dovrei avere problemi.

Hai ricevuto qualche proposta in questi mesi, nonostante le tue condizioni?

No, niente, buio assoluto. Però ricevo tantissimi messaggi di gente che chiede come sto, tanti tanti. Addirittura una lettera dall’America!

Qual è stato il momento più bello della tua carriera da pilota fino a questo momento? 

Sicuramente il podio alla NorthWest200 l’anno scorso! Che poi era un quinto posto, in verità…

E il tuo record personale al TT?

Un po’ meno emozionante del podio alla NorthWest, perchè un record lo vedi dopo, te lo dicono dopo, non c’è la stessa emozione che provi nella bagarre per il podio. Anche se un dodicesimo posto al TT vale più del quinto alla NorthWest, però è stato proprio bello ricevere i complimenti da tutti, Fogarty, McCallen, i team manager…

Qual è la tua road race preferita? Il TT?

Sì, assolutamente il TT! Di certo non Macao!

E quella che non hai mai fatto e ti piacerebbe fare?

L’Ulster GP. Mi hanno anche invitato un paio di volte ma poi non ho avuto la possibilità di andarci.

Sei più un pilota da bagarre o da lotta contro il tempo? 

Entrambe le cose. La bagarre mi piace, ma è bello anche essere da solo contro il cronometro. Anche perchè al TT sai che difficilmente arriverà qualcuno da dietro che ti può buttare giù, mentre alla NorthWest, per esempio, ogni staccata non sai mai come può finire!

 

“Balls out”. Ci vogliono le palle.

 

 

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3 reazioni a Intervista a Stefano Bonetti: «Cosa mi manca? Una bella smanettata!»

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  2. Oreste ha scritto:

    Buonasera,apprezzo molto come Bonetti interpreta le corse e il modo di reagire a tutto il sistema lontano dalle road races che sembra non appassionare gli sponsor milionari, forse i piloti delle road hanno mantenuto sempre la loro purezza,avendo i denti ma non il pane.
    Auguri di pronta guarigione.

  3. Gabriele Pezzotta ha scritto:

    Stefano ha un grandissimo talento,
    che gli permette di fare qualsiasi cosa in sella ad una moto.
    Sono sicuro che prestissimo tornerà sui palcoscenici che gli competono e che otterrà risultati davvero importanti.
    Forza Stefano!

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