Il Manx Grand Prix si era concluso venerdì 4 settembre con la schiacciante vittoria di Malachi Mitchell-Thomas nella Senior Race e ciò che aveva giustamente fatto notizia era stato il suo trionfo a soli 19 anni, il nuovo record e l’esclusione del rivale numero 1 Billy Redmayne.
Isola di Man, venerdì pomeriggio. I primi piloti sfrecciano sul traguardo lungo Glencrutchery Road, tra applausi del pubblico e abbracci di chi li attendeva con ansia. Ma i piloti nelle retrovie vengono fermati dalle bandiere rosse: tre incidenti simultanei in tre zone diverse del tracciato. Il tratto del Mountain sarà l’ultimo ad essere riaperto al pubblico, qualche ora più tardi.
Solo ieri la notizia: uno dei tre piloti coinvolti in queste cadute nell’ultimo giro del Senior Manx Grand Prix non ce l’ha fatta. David Taylor, inglese dello Yorkshire, è morto al Noble’s Hospital di Douglas sabato notte. Un altro pilota rimane in condizioni critiche, mentre il terzo è stato fortunatamente dimesso.
David Taylor era un pilota esperto, grande conoscitore del Mountain Course e amante del Manx Grand Prix al punto da esserne dichiarato “ambasciatore”. Taylor aveva corso all’Isola di Man dal 1996 ininterrottamente fino al 2012, quando decise di prendersi una piccola pausa, per poi fare il suo ritorno proprio quest’anno. Ma purtroppo il destino ha voluto così, con David vittima di una brutta caduta nel tratto di Brandywell, a pochi minuti dalla fine della lunga corsa.
E potremmo concludere qui, la fredda cronaca è stata fatta, la notizia è stata doverosamente riportata. Ma oggi mi sento di continuare, per David Taylor e per tutti gli altri piloti che hanno perso la vita sul Mountain, o in una National, o in pista, per tutti gli alpinisti che ci hanno lasciati scalando l’Everest o il K2, per tutti coloro che sono morti inseguendo un sogno che li stava tenendo più vivi di tutti noi.
Il discorso è ormai vecchio. Nessuno ci obbliga ad appoggiare ciò che queste persone fanno, tantomeno di comprenderlo. Ma una cosa è assolutamente dovuta: il rispetto. Rispetto per le scelte altrui, per la decisione altrui di vivere la propria vita “fuori dagli schemi”, fuori dai nostri schemi comuni. Fino a quando le scelte di queste persone non provocheranno volutamente dei danni al prossimo, noi non abbiamo alcun diritto di criticare e, ancor peggio, cercare di vietare.
Ciò che si chiede non è comprensione, è solo rispetto. Da parte di chi legge queste notizie, ma anche da parte di chi le scrive, che troppo spesso strumentalizza morte e incidenti per qualche stupido “clic” in più. Perché la morte fa notizia, mentre la cronaca di una gara molto meno.
Riposa in pace David Taylor.





é sempre triste sentire la morte di un Pilota, ma tanto onore e stima per tutti i piloti , per me sono grandi eroi. Riposa in pace
ben detto, sono insopportabili certe speculazioni di comodo solo per fare del moralismo da quattro soldi. Le corse su strada sono bellissime ed i piloti meritano più rispetto.
Certamente, ben detto: rispetto ed ammirazione.
Respect for you friend taylor!!! RIP!!!
Stima per ogni pilota che vuole cimentarsi nelle corse del fantastico mondo delle road races vi ammiro tutti.