Si è da poco conclusa l’edizione 2016 del Manx Grand Prix all’isola di Man, un’edizione veramente gloriosa e appagante.
Sul circuito stradale più affascinante al mondo, lungo lo stesso identico tracciato del Tourist Trophy, si sfidano ogni anno ad agosto piloti “amatori” (utilizziamo questo termine non trovandone uno più adatto), molti dei quali iniziano proprio con il “meno selettivo” Manx GP per tentare poi l’accesso al Tourist Trophy, anche se il percorso non è necessariamente obbligato.
Dopo una settimana di qualifiche, il Manx GP 2016 prende vita con la prima gara di lunedì 29 agosto riservata agli esordienti sul Mountain Course, i Newcomers A e B. La classe A ammette moto con cilindrata 550-750 4 tempi 4 cilindri, 651-1000 4 tempi 2 cilindri e 601-1000 4 tempi 3 cilindri; la classe B, solitamente meno numerosa, comprende cilindrate 201-450 2 tempi 2 cilindri e fino a 650 4 tempi 2 cilindri.

Il newcomer Michael Evans (foto: LapConcepts)
Alle ore 17.15 locali gli emozionatissimi piloti esordienti ricevono la “pacca sulla spalla” da parte del marshal per lanciarsi, questa volta completamente soli, verso St. Ninian’s e Bray Hill. L’attenzione è tutta rivolta al giovane mannese Michael Evans che, in sella alla sua Suzuki GSX-R600, aveva fatto segnare in prova uno strepitoso 119.759 mph di media (pari a 18’54”192): best newcomer di sempre al Manx GP e addirittura pilota più veloce in prova tra tutti i presenti. Con condizioni del tracciato ottimali, Evans riesce a prendersi la vittoria nella classe A dopo una partenza non brillante e senza andare oltre un giro a 117 mph. Secondo posto per Julian Trummer (Honda), terzo Wayne Humble (Yamaha). La Newcomers B va invece all’australiano Paul Van der Heiden (Ducati) davanti a Marc Ironside (Kawasaki) e Jonathan Perry (Kawasaki).

Andy Dudgeon (foto: LapConcepts)
Mercoledì 31 agosto, dopo la fine del parzialmente concomitante Classic TT, la giornata è interamente dedicata al Manx GP, con in programma la Mylchreest Motors Junior MGP ad aprire le danze alle ore 11.15 locali. La bagarre al vertice è tutta tra l’irlandese Andy Farrell, il giovane Tom Weeden e il manxman Andrew Dudgeon (sulla Suzuki Slick Performance, curata da Tony “Slick” Bass, ex capotecnico di Carl Fogarty e “guru” mannese delle due ruote nella sua officina presso Andreas, nel nord dell’isola). Ed è proprio Dudgeon ad assicurarsi la vittoria di questa gara scavalcando Weeden all’ultimo passaggio; Dudgeon trionfa con tanto di nuovo record di gara e con un best lap a 120.212 mph, che lo colloca di diritto nel “Tommy Club” (il ristretto gruppo di piloti che al Manx GP superano le 120 miglia orarie di media, primo tra tutti proprio Tommy Clucas nel 2004). Il secondo gradino del podio va a Tom Weeden su Triumph e il terzo a Joe Ackroyd su Suzuki, dopo che lo sfortunato Andy Farrell scivola a Glen Helen procurandosi infortuni a spalla e braccio.
Nel pomeriggio, alle ore 14.30 mannesi, scatta la Supertwin Race, assieme alle piccole Lightweight che avranno però classifica separata. Il primo a sfrecciare lungo Glencrutchery Road è nientemeno che il veterano Nick Jefferies, zio dell’indimenticato David e a sua volta vincitore del Senior Manx GP 1983 e della Formula 1 TT 1993. Dopo 4 giri di gara la vittoria va a Jamie Hodson, pilota inglese che prosegue la tradizione di famiglia, dato che il fratello Rob aveva vinto la stessa gara proprio l’anno precedente. Con un best lap a 112.9 mph di media, Hodson si mette alle spalle David Lumsden e Andrew Dudgeon.
La classe Lightweight, invece, è affare del mannese Dan Sayle, già 8 volte vincitore al TT come passeggero sidecar (con i grandi Klaus Klaffenbock, Dave Molyneux e Tim Reeves); è la terza vittoria al Manx GP per Sayle, che con la Honda NSF250R Moto 3 si assicura anche il nuovo record di gara. Secondo posto per Rikki McGovern (Honda), terzo Elwyn Fryer, chiamato sul podio mentre già si stava avviando verso il paddock, grazie al ritiro dei due piloti che lo precedevano come tempi (Lancelot Unissart e Dave Taylor).
Il Manx GP 2016 si conclude nel migliore dei modi con la Full Factory Winnerswear Senior Race di venerdì 2 settembre.
Alle ore 11.45 il via all’ultima gara di questa edizione, che ha riservato una bagarre davvero avvincente tra i protagonisti.
Dopo 4 giri il vincitore è il giovane Tom Weeden (Triumph), che si mette alle spalle Andrew Dudgeon (Slick Performance Suzuki) per soli 9 decimi, con Joe Akroyd terzo. Weeden recupera ben 9 secondi a Dudgeon negli ultimi due passaggi, con Dudgeon che lamenterà di essere stato rallentato da alcuni backmarkers e di aver colpito un uccello, senza però screditare l’ottimo lavoro di Weeden. Sfortuna invece per i vincitori della Newcomers e Supertwin Race, Evans e Hodson, costretti al ritiro in pit lane.
Tom Weeden, inglese di Maidstone, sigla anche un best lap a 121.109 mph di media (inarrivabile finora il 122.221 di Malachi Mitchell-Thomas), entrando dunque nell’ambito “Tommy Club”. Un talento che si era già espresso varie volte, in particolare con podi a Scarborough, e che finalmente centra il primo gradino del podio al “big event”, il sogno di ogni motociclista, l’Isola di Man.