Nel paddock dell’Ulster GP di quest’anno il signor Wilson Craig ci spiegava animatamente i suoi progetti di ricreare un grande team nel 2015, con il nome di un “big” affiancato a quello di un giovane esordiente.
Non sempre però le cose vanno come programmate e pare che il team Wilson Craig Racing dovrà “accontentarsi” del giovane esordiente. Poco male tuttavia, trattandosi di un nome che ha stupito non poco durante questo 2014. Stiamo parlando del ventottenne irlandese Derek McGee, quest’anno in sella alle sue privatissime Yamaha McGee Racing e fresco ora di contratto con Wilson Craig per il 2015.
McGee avrà a disposizione le Honda Superbike, Superstock e Supersport della squadra, oltre alla ER6 Supertwin con cui ha già corso durante questa stagione. Un esordio sorprendente il suo, con la doppia vittoria a Walderstown 2011 nella classe 400-750cc Support. A seguire vari podi nelle Nationals fino all’ottima stagione 2014, dove Derek si è laureato Irish Road Racing Champion classe Supersport, senza contare le vittorie di Kells e Killalane e il secondo posto all’Ulster GP classe Supertwin.
Lo stesso Wilson Craig si è detto impressionato dai progressi del pilota di Mullingar, fino a proporgli l’unico posto in squadra dopo il divorzio da Jamie Hamilton.
Una grande opportunità per McGee con uno dei team storici più solidi delle road races, capeggiato dal buon signor Wilson. Da sempre un sostenitore delle road races, prima come sponsor del team di Uel Duncan insieme a Robinson Concrete (dopo che Uel fondò la propria squadra a seguito del suo incidente all’Ulster GP che lo lasciò paralizzato). Dal 2008 la squadra passò sotto il nome di Craig Racing, stabilendosi tra i top team e venendo gestita esclusivamente da Wilson. Sotto le sue insegne corsero piloti blasonati come Keith Amor, Gary Johnson, Stephen Thompson, William Dunlop, Guy Martin (nel 2010 con la famosa Honda grigia un po’ “retrò”) e Cameron Donald.
Ora è il turno di questo giovane ex privato, che avrà tra gli obiettivi 2015 anche il tanto atteso esordio al Tourist Trophy.
(Foto: Chris Usal)