Venerdì 31 agosto, Isola di Man, ultima gara del Manx Grand Prix 2018. L’attesa è alle stelle, soprattutto per noi italiani, con un occhio puntato sul nostro unico portacolori quest’anno, Francesco Curinga.
Dopo un’ottima Junior Race terminata in nona posizione e con il proprio personal best (116.851 mph) Francesco è ora pronto per la sua seconda gara in questo suo secondo Manx GP in carriera: con la Honda CBR600RR Bemar Racing Team, Curinga scatterà dalla 22^ posizione con il numero 26 sul cupolino, grazie alle ottime qualifiche. Ma Francesco, ormai lo sappiamo, è un “animale da gara”: cauto, graduale e intelligente il suo approccio al Mountain Course.
La Senior Manx GP Race prende il via alle 13.30 locali con condizioni meteo perfette: è il pilota di Skerries David Lumsden a dare il via alle danze con la sua Honda, seguito 10 secondi dopo dal mannese Dean Osborne (su Kawasaki preparata nientemeno che da Tony “Slick” Bass, ex capotecnico di Carl Fogarty ed ora vero punto di riferimento sull’Isola di Man con la sua officina ad Andreas); terzo a ricevere la pacca sulla spalla dal marshal è l’inglese Brad Vicars, poi Andy Farrell, Steven Procter, Matt Stevenson (che nella Junior Race stava impressionando tutti, fino al ritiro), Darryl Tweed; James Chawke dalla 12^ piazza e Mike Browne dalla 23^ (Browne è stato leader indiscusso della Newcomers Race martedì, fino all’improvviso ritiro; un vero peccato per il talento irlandese, che ha disperatamente cercato un motore di scorta per la sua Kawasaki per poter disputare questa Senior Race). Rimarrà intatto il pazzesco record del Manx Grand Prix fatto segnare lo scorso anno dal mannese Michael Evans in 122.866 mph?
Il primo rilevamento di Glen Helen mostra già qualcosa di unico: i distacchi sono risicatissimi, con Matt Stevenson che comanda per 0.4 su Steven Parsons, con Osborne a +0.1, Chawke a +0.7, Fargher a +1.1, Browne a +0.1 e Farrell a +0.8. A Ballaugh è invece James Chawke a prendere la leadership, mentre a Ramsey abbiamo Steven Parsons davanti a tutti: si preannuncia una gara mozzafiato! Al termine delle prime 37.73 miglia è l’inglese di “The People’s Bike” Matt Stevenson a comandare per solo mezzo secondo sul compagno di squadra Stephen Parsons, con Dean Osborne terzo a +3, poi Chawke, Ingham, Farrell ed il newcomer Browne. Francesco Curinga conclude un ottimo primo passaggio in 16^ posizione a 116.439 mph, già vicino al suo record seppur con partenza da fermo. Si ritira invece Brendan Fargher a Sulby Crossroads, mentre Brad Vicars è vittima di una caduta al Guthries, fortunatamente senza conseguenze per lui.
Secondo dei quattro giri previsti per questa Senior Manx GP: a Glen Helen è Stephen Parsons a comandare per due decimi su Stevenson. La gara sembra ora essere tutta tra i due amici inglesi, con Osborne attardato di 8 secondi. Al rilevamento di Ballaugh la leadership passa nelle mani di Stevenson, ma per solo mezzo secondo; il margine riuscirà a salire solo al Bungalow, a +2, ma al termine di questo passaggio ecco il pit stop: le gare vengono spesso decise in pit lane! Stevenson ha un vantaggio di 3 secondi al Grandstand su Parsons, con il manxman Osborne a +14 tallonato da Chawke, che però perde tempo dopo il rifornimento con la moto che fatica a ripartire. Da sottolineare il tempo di Matt Stevenson, che con un giro a 120.264 mph entra di diritto nel “Tommy Club” (ovvero il gruppo di piloti che al Manx GP girano sopra le 120 mph di media, il primo dei quali fu Tommy Clucas nel 2004). Francesco Curinga, 16°, ferma il cronometro a 19’20”282 (117.064 mph) rallentando per il pit stop, suo nuovo record personale!
Vogliamo un po’ di “drama”? Ecco qui! Il leader di gara Matt Stevenson riceve una penalità di 10 secondi per non aver spento il motore durante il rifornimento, mentre Dean Osborne, che occupava la terza posizione, è costretto al ritiro. La classifica dunque cambia con Stephen Parsons che guida per 10 secondi su Stevenson e James Chawke che si ritrova così in terza posizione; seguono Steven Procter, il fantastico newcomer Mike Browne, Andy Farrell e David Lumsden. Il ragazzo del North Yorkshire però non ci sta: Stevenson spinge forte per cercare di ridurre il distacco cronometrico da Parsons e al termine del terzo giro accusa un ritardo di 7.7 secondi; è seguito a +18 da Steven Procter, con Chawke in quarta posizione penalizzato dal pit stop, poi l’esordiente Browne distaccato di un solo secondo. Il nostro Curinga sfreccia davanti al Grandstand a 111.506, chiaramente una media più bassa poichè inficiata dalla sosta per il rifornimento.
Quarto ed ultimo giro, Parsons comanda la corsa su Stevenson e Procter, ma l’attenzione non può non essere catturata dal nome successivo in classifica: Mike Browne, debuttante, occupa al momento la quarta posizione nella Senior Race, dopo essere partito con il numero 75 sul cupolino dalla 23^ piazza. Fantastico! Il giovane dominatore delle gare Support Nationals sta dando prova di ciò che avrebbe potuto fare se la sua Kawasaki non lo avesse abbandonato durante la Newcomers Race di martedì.
La coppia “The People’s Bike”, intanto, si dà battaglia cronometrica: Parsons comanda per 5 secondi su Stevenson, 5 secondi che in 60 km possono essere assolutamente un’inezia. Parsons non può certo dormire sonni tranquilli durante questo ultimo giro! Stevenson, infatti, come dicono gli inglesi “puts the hammer down” e impone un ritmo forsennato, facendo scendere il distacco a 2.9 a Ballaugh, 1.1 a Ramsey… e al Bungalow comanda per 3 secondi su Parsons! Il paddock, gli spettatori sparsi lungo il Mountain Course, il pubblico da casa, tutti trattengono il respiro durante gli ultimi settori: dal Bungalow si scende al Creg-ny-Baa, poi giù ancora verso Hillberry, Signpost Corner, The Nook ed infine il Grandstand. E’ fatta, l’inglese Matt Stevenson vince questo Senior Manx GP 2018 con la Kawasaki “The People’s Bike”, facendo segnare anche il giro più veloce di gara a 120.975 mph di media (18’42”791), riscattandosi del ritiro durante la Junior Race (che stava dominando) per una caduta al Creg-ny-Baa. Secondo posto per il compagno di squadra e connazionale Stephen Parsons (a + 5), anch’egli al suo secondo Manx GP in carriera come Stevenson, mentre Steven Procter occupa la terza posizione a +17. Incredibile prestazione per il newcomer Mike Browne che conclude in quarta piazza, seguito dal veterano Andy Farrell, poi James Chawke, David Lumsden, Victor Lopez, Stephen Smith e Wayne Humble.
Il nostro Francesco Curinga taglia il traguardo al 12° posto chiudendo il quarto giro alla media di 117.957 mph (19’11”506): è nuovo record personale per il pilota ligure, che diventa anche l’italiano più veloce di sempre al Manx Grand Prix! Complimenti Francesco!
Cala così il sipario su un’edizione fantastica del Manx GP, iniziata con prove difficili e scarse che hanno però poi lasciato il posto a gare assolutamente mozzafiato e ricche di sorprese. Ed ora, Guinness time!
Bellissime gare anche live timing tutte da immaginare
Alla salute allora !
Degna chiusura per un’edizione complicata ma che ha regalato al pubblico gare ad altissimo tasso d’emozione.
Bravissimi tutti.