Irlanda del Nord, sabato 11 agosto. L’attesa per questa edizione 2018 dell’Ulster Grand Prix era alle stelle, con il titolo di “road race più veloce al mondo” fortemente reclamato dal tracciato di Dundrod. Titolo soffiato però da Peter Hickman durante il Tourist Trophy, a 135.452 mph di media contro le 134.614 di Dean Harrison all’Ulster 2017.
Dopo la difficile giornata di gare di giovedì, le speranze erano tutte riposte in questo sabato, iniziato con i migliori auspici sotto ad un bel sole. Che però, purtroppo, è durato poco, complice anche l’ingente ritardo accumulato per l’interminabile sfilza di bandiere rosse per cadute.
Ma andiamo con ordine. In tarda mattinata, prima di entrare nel vivo dell’azione i piloti possono sfruttare 20′ di warm-up, durante il quale vedremo già “appiedati” Lee Johnston su Honda Racing e Gary Dunlop sulla sua Moto3. Hickman, invece, pur non essendo fisicamente al 100%, mette già le cose in chiaro sfrecciando lungo il Flying Kilo alla velocità di punta di 201 mph, superando il record di William Dunlop di 200 mph.
“Lisburn & Castlereagh City Council” SUPERSTOCK RACE
Alle ore 11.30 locali, finalmente, il via alla prima delle 7 gare in programma, la Stock Race. In pole Dean Harrison (Kawasaki Silicone Engineering), al suo fianco il diretto rivale Peter Hickman (BMW Smiths), poi il giovane Davey Todd (Suzuki Cookstown/BE), solamente al suo secondo Ulster GP. Al via le posizioni rimangono congelate con il “Bradford Bullet” a guidare la corsa davanti a “Hicky” e Todd, con la Tyco BMW HP4 Carbon di Davo Johnson in quarta posizione davanti a Conor Cummins (Honda Padgett’s), Lee Johnston (Honda Racing), Paul Jordan (Kawasaki RC Express), Adam McLean (Kawasaki McAdoo) e Dominic Herbertson (Kawasaki RC Express). Già nel corso del primo passaggio si delinea la bagarre tra i due contendenti principali alla vittoria: poco prima del Lindsay Hairpin, Peter Hickman passa Dean Harrison, mentre Cummins, dopo una brutta partenza, si libera dell’australiano Johnson lungo lo spettacolare punto di Deer’s Leap. Cummins “is on a mission” e durante il giro successivo passa anche Davey Todd a Rock Bends, mentre Lee Johnston si porta davanti a Davo. Il ritmo di Hickman e Harrison è nettamente superiore e, mentre “Deano” si riporta in testa a Dawson’s Bend (siglando anche il nuovo record di categoria alla media di 133.8 mph), Cummins e Todd battagliano 5 secondi più indietro; Davo, intanto, è vittima di un dritto per cercare di passare Johnston, perdendo la posizione anche nei confronti del nordirlandese Jordan.
Quinto giro, lungo il velocissimo Flying Kilo Hickman si riporta in testa, ma ecco che vengono esposte le bandiere rosse per un incidente a Joey’s Windmill tra Eric Wilson ed il veterano francese Fabrice Miguet (quest’ultimo al momento trasportato in ospedale in condizioni critiche): la gara viene dichiarata conclusa al giro precedente, con Dean Harrison che vince questa Superstock Race davanti a Peter Hickman e Conor Cummins; quarto è Davey Todd, poi Lee Johnston, Paul Jordan, Davo Johnson, Dom Herbertson, Dan Cooper e Ryan Kneen.
“Centra Whitemountain Service Station” SUPERSPORT RACE
Dopo oltre un’ora e mezza di attesa, necessaria per ripulire la zona dell’incidente, le Supersport vengono chiamate in griglia per la loro seconda gara di questo Ulster GP: la fantastica prima manche di giovedì era stata vinta a sorpresa da Conor Cummins su Honda Padgett’s. Sei giri previsti, in pole di nuovo Dean Harrison, ma al via l’holeshot è del ventiduenne Adam McLean (Kawasaki McAdoo): lo seguono Harrison, Hickman, Cummins, Johnston, Sweeney, Jordan e Todd. Impossibile tuttavia contare i sorpassi di questa agguerrita gara: durante il primo giro Hickman si porta già davanti a Harrison, ma “Deano” risponde al Lindsay Hairpin, mentre Johnston passa il compagno di squadra Cummins. Contro i “mostri sacri” delle International Road Races Adam McLean avrà vita difficile: prima della fine del passaggio iniziale il nordirlandese viene letteralmente risucchiato da Hickman e Harrison, poi anche da Johnston e Cummins. Il quintetto è racchiuso in 2.2 secondi, mentre troviamo un’altra feroce battaglia 11 secondi più indietro tra Sweeney, Jordan e Todd.
La Triumph Smiths Racing prende vantaggio, ma la gara perde uno dei protagonisti, con Dean Harrison costretto a riportare la Zx-6R in pit lane per un problema tecnico; ne approfittano le due CBR600RR Padgett’s, con Conor e Lee a darsi battaglia a suon di sorpassi. Adam McLean li studia, i tre sono racchiusi in mezzo secondo, mentre la bella 675 marchiata Trooper Beer sparisce all’orizzonte: Hickman guadagna terreno, con 4 secondi sugli inseguitori, mentre 24 secondi più indietro Jordan e Sweeney perdono la compagnia della Honda Cookstown/BE di Todd, costretto al ritiro. Ultimo giro, Peter Hickman è comodamente in vantaggio, avviandosi verso il suo quinto trionfo in carriera a Dundrod (l’esordio nel 2014 per l’altissimo inglese), mentre due piloti cadono alla veloce curva di Tournagrough, Stephen Degnan e Stefan Wauter, entrambi ok. “Hicky” centra dunque questa schiacciante vittoria, mentre ancora da assegnare i gradini più bassi del podio: ben 7.9 secondi dopo, i tre tagliano il traguardo ad un soffio l’uno dall’altro e, complici anche dei doppiati, è Lee Johnston a conquistare il secondo posto, con Conor Cummins terzo (a +0.041) e McLean quarto a 0.8. Quinto è il pilota di Skerries Michael Sweeney, poi Paul Jordan, Daniel Cooper, Joey Thompson, Dom Herbertson e Chris Elkin.
“Mmb Surfacing” SUPERBIKE RACE
Dopo il ritardo accumulato, il programma viene prontamente cambiato per permettere alle Superbike di godere di almeno una gara prima che la pioggia prevista arrivi a rovinare i piani: l’Ulster rivuole assolutamente il suo record! Ma, già al secondo giro, di nuovo red flag: il giovane Davey Todd cade a Deer’s Leap e verrà portato in ospedale con sospette fratture e dopo aver perso conoscenza. La gara riprenderà oltre mezzora dopo, con qualche goccia di pioggia a bagnare le 7 miglia del Dundrod Circuit. Di nuovo “full race distance”, 7 giri: al via è Harrison a soffiare la prima posizione al poleman Cummins, passato però ben presto da Peter Hickman; l’inglese di Silicone Engineering perde a Lougher’s anche la seconda piazza in favore di un infuocato Cummins, che prima del traguardo riesce a riportarsi in prima posizione: fantastico! Al secondo giro è poi Peter Hickman a mettere la BMW Smiths davanti a tutti a Windmill. Poi, ecco di nuovo le bandiere rosse: questa volta è Conor Cummins a cadere al Lindsay Hairpin sulla Honda Padgett’s, senza conseguenze per il mannese, centrato da Harrison al quale si era staccata una pedana. In questo caso, però, la red flag è causata dalla pioggia insistente.
Il ritardo si è ormai accumulato in modo ingente e la direzione gara decide di dichiarare conclusa questa gara delle 1000cc al secondo dei sette giri previsti, decisione piuttosto opinabile: è Peter Hickman sulla S1000RR Smiths Racing a vincere davanti a Lee Johnston (Honda Racing) e David Johnson (Tyco BMW).
“International Airport” LIGHTWEIGHT/ULTRALIGHTWEIGHT
Le piccole cilindrate vengono chiamate in griglia, ma, dopo il warm-up lap, viste le precarie condizioni qualche pilota opta per non partire: tra questi il veterano Davy Morgan ed il nostro Lorenzo Tiveron. A due giri dallo start, poi, mentre Shaun Anderson si trovava in testa, l’ennesima bandiera rossa: la scarsa visibilità data dalla nebbia impediva ai marshal di vedere la postazione successiva, condizione fondamentale nelle road races. Gara dunque interrotta.
Il Clerk of the Course consulta i piloti, si attende un miglioramento, ma il meteo è destinato a peggiorare con l’abbassamento della luce e la nebbia. Noel Johnston è quindi costretto a dichiarare cancellato il resto di questo sfortunato Ulster GP 2018.
Che peccato, è una gara che aspettiamo per un anno intero, se non ci sono le condizioni migliori di sicurezza le gare non si devono correre. Ma quando c’è il sole bisogna fare le gare, non i warm up aggiuntivi. Dita incrociate per il veterano Miguet