Sabato 25 agosto, Isola di Man. Finalmente il sole splende sulla bellissima Ellan Vannin e tutto sembra girare per il verso giusto per un’intensa giornata di prove e gare, dopo una settimana a dir poco disastrosa.
Solo una la sessione di prove svolta per intero da sabato scorso, una cosa mai avvenuta prima sul Mountain Course. A farne le spese soprattutto gli esordienti, con pochissime miglia “in tasca” che non permetteranno probabilmente di vedere i record toccati negli ultimi anni. Il potenziale di alcuni Newcomers è comunque alto ed il verdetto arriverà la prossima settimana!
Tornando alla giornata odierna, dopo due giri di prove dedicate a Classic TT Superbike/Classic TT Lightweight/Manx GP Senior/Manx GP Junior e Newcomers, i piloti del Classic TT categoria Senior vengono chiamati in griglia. Ma prima, gli spettatori assiepati lungo i 60,7 km di Mountain Course verranno allietati da un giro dell’amatissimo Bruce Anstey. Già, proprio lui! Bruce, in buona forma e sorridente nonostante le recenti chemioterapie, si trova infatti sull’isola con la compagna Anny ed è riuscito ad effettuare un graditissimo Parade Lap in sella alla Honda Padgett’s RCV, tra gli applausi degli spettatori, tutti in piedi al suo passaggio. Il prossimo obiettivo del “Kiwi”? Tornare a correre al TT 2019.
Le 500cc si schierano nel frattempo lungo Glencrutchery Road, con la Paton del Team Winfield a capeggiare il serpentone con il rientrante John McGuinness. E’ lo stesso “McPint” a detenere il record di categoria, con un 113.342 mph fatto segnare nel 2016; una classe, la Senior, che racchiude “moto dell’epoca d’oro” che andò dagli anni ’50 alla fine degli anni ’60, quando il dominio britannico iniziò ad incrinarsi in favore dei marchi italiani e giapponesi.
Dietro a John McGuinness, che ha l’onore di dare il via ufficialmente alla Classic TT Senior Race, troviamo la Honda Davies Motorsport dell’esperto Alan Oversby, poi la Manx Norton dell’inglese Jamie Coward (replica della 500 con cui Mike Hailwood vinse il suo primo TT nel 1961); dieci secondi più tardi, la Seeley Ripley Land di Michael Rutter, poi il veterano Ian Lougher (su MV Agusta 500 preparata da John Chapman, replica della MV con cui Agostini dominò negli anni ’60). A seguire, il giovanissimo Joey Thompson su Manx Norton, poi Olie Linsdell su Royal Enfield e Maria Costello sulla Paton dello svizzero Peter Beugger.
Nel corso del primo passaggio la gara perde già alcuni dei suoi protagonisti: mentre la Paton 500 guidata da McGuinness è leader su strada e su cronometro, si registrano i ritiri di Ian Lougher, Alan Oversby, Davey Todd, Bill Swallow, John Barton, Olie Linsdell, mentre Michael Rutter si ferma a Ramsey per degli aggiustamenti. E’ John McGuinness ad imporre subito un ritmo insostenibile per tutti e sul traguardo del primo giro comanda con ben 38 secondi di vantaggio su Jamie Coward, con Maria Costello attardata solo di 1.8 secondi. Seguono Chris Swallow, Lee Johnston, Michael Russell e James Hillier. Così come la S1 durante il TT, anche la “vecchia” Paton 500 vola: McGuinness aumenta il suo vantaggio sugli inseguitori settore dopo settore mentre la Costello è pronta ad una bagarre con il pilota Manx Norton: Maria riesce infatti a portarsi in seconda piazza, ma Jamie Coward si riprenderà presto la posizione. Nel frattempo, complici anche i numerosi ritiri, Lee Johnston si è portato al quarto posto in sella alla Honda Davies Motorsport.
Alla fine del secondo passaggio, il vantaggio di “McPint” è ora di 71 secondi su Coward, con Lee Johnston passato al terzo posto, mentre la Paton Beugger Racing della Costello “suona parecchio male”. Pochi i piloti che si fermano per un pit stop al secondo giro, con le monocilindriche che potrebbero anche non fermarsi mai in quattro passaggi.
Terzo giro, dalla terza posizione Lee Johnston si fa largo verso la seconda, in una bagarre cronometrica con Coward. La Costello scivola intanto in quinta posizione e purtroppo la sua Paton 500cc verrà parcheggiata definitivamente in pit lane alla fine di questo terzo giro. E’ questo il momento del rifornimento per John McGuinness e Lee Johnston, un veloce “splash” che permetta di portare a termine gli ultimi 60 chilometri. Coward, invece, tira dritto in sella alla Norton.
Forte del suo minuto e 32 secondi di vantaggio, John McGuinness esce dalla pit lane di nuovo saldamente in testa per 47 secondi su Coward, con Lee scivolato al quarto posto dietro a Chris Swallow, quest’ultimo senza rifornimento. Il passaggio conclusivo è una vera e propria parata di “McPint”: l’amatissimo “Morecambe Missile” torna alle corse dopo oltre un anno di assenza, oltre un anno dalla caduta alla North West 200 che si pensava avesse messo fine alla sua carriera, con un serio infortunio ad una gamba. Ma il moderno “King of the Mountain” aveva fatto di tutto per esserci già al TT 2018, fresco di un contratto con Norton, salvo poi dover rinunciare a causa di un peggioramento delle condizioni di salute. Poi, il via libera da parte dei medici e quella ricerca forsennata dei famosi “sei risultati” che servono ogni anno ad ogni pilota per acquisire la licenza per correre sul Mountain Course; dopo svariate gare nei circuiti inglesi, John ha ricevuto la sua licenza e la possibilità di un comeback a questo Classic TT. E che ritorno!
La verde Paton del Team Winfield centra la vittoria della Senior Classic TT Race per la seconda volta con John McGuinness, che aggiunge questi 2 trionfi al Classic ai suoi famosi 23 del Tourist Trophy.
Secondo posto in questa Bennetts Senior Race per l’inglese Jamie Coward su Manx Norton, a 1 minuto e 13 secondi dalla vetta, con il nordirlandese Lee Johnston su Honda Davies Motorsport a completare il podio, attardato di 25 secondi. Quarto posto per Chris Swallow (Royal Enfield), poi Michael Russell (Norton), Danny Webb (Norton), James Hillier (Honda CSC), Chris McGahan (Honda), Richard Wilson (Honda) e Joey Thompson (Norton).
Appuntamento a più tardi con la Classic TT Lightweight Race!
Risultati Classic TT Senior Race