Ad ogni appassionato di road races, il nome “Wilson Craig Racing” accende immediatamente una scarica di adrenalina e ricordi. Uno dei team storici delle corse su strada, tra le cui fila sono passati nomi quali Keith Amor, Gary Johnson, Stephen Thompson, Guy Martin (nel 2010 con la famosa Honda grigia un po’ “retrò”, quella dell’incidente “infuocato” a Ballascarey, per intenderci), il più longevo Cameron Donald, William Dunlop, Jamie Hamilton…
Un team solido capeggiato dal buon signor Wilson, da sempre grande sostenitore delle road races, prima come sponsor del team di Uel Duncan insieme a Robinson Concrete (dopo che Uel fondò la propria squadra a seguito del suo incidente all’Ulster GP che lo lasciò paralizzato), poi come team Craig Racing dal 2008, stabilendosi tra le migliori squadre di sempre e venendo gestita esclusivamente da Wilson.
Ultimamente, però, le sorti del team WCR sono alquanto avverse, con un avvicendarsi di piloti in cerca, pare, del grande exploit. A fine 2014 Jamie Hamilton se ne andò firmando un contratto con John Burrows e Wilson puntò sulla giovane promessa nordirlandese Derek McGee, un asso nelle Nationals ma assolutamente digiuno di gare internazionali. McGee debuttò alla North West 200 e al Tourist Trophy 2015 proprio con Wilson Craig, ricevendo il premio di Best Newcomer al TT e facendo segnare prestazioni molto interessanti sulle Honda rosse e grigie. Tutto sembrava andare per il meglio, ma, all’improvviso, la separazione. Wilson ci mise un paio di gare a trovare un sostituto, un’altra stella nascente, Seamus Elliott, “pescato” sempre dal grande calderone delle Nationals irlandesi. Seamus ha fatto bene ad Armoy e all’Ulster, ma ancora non era chiara la posizione di Wilson Craig e, soprattutto, il motivo di un divorzio improvviso con McGee.
Durante l’Ulster Grand Prix siamo andati a parlare proprio con il signor Wilson, che ci ha così spiegato senza mezze parole i retroscena di questa separazione e le sue intenzioni con il nuovo pilota Elliott…
Wilson, vorrei iniziare parlando della tua stagione fino ad ora. Sei partito con un pilota, Derek McGee, che ha fatto molto bene al TT dove è stato anche miglior newcomer. Poi vi siete separati all’improvviso e hai preso un nuovo pilota, Seamus Elliott. Raccontaci cosa è successo.
McGee è un pilota molto valido, il problema è che aveva portato con sé dei meccanici non altrettanto buoni, che non erano all’altezza dei nostri standard. Prendiamo come esempio il TT: Derek ha fatto una prestazione superba, ma nella Senior ha avuto un problema sulla moto e si è dovuto ritirare per uno stupido errore. Il meccanico si era dimenticato di fissare la centralina. Per questo McGee se n’è andato. E’ stata una decisione comune tra noi e lui ed è stato felice di andarsene.
Abbiamo fatto una chiacchierata ieri riguardo a Seamus Elliott e dicevi che è arrivato ad Armoy senza aver mai provato le tue moto e ha guidato subito la Supersport e la Superstock facendo ottimi risultati.
Sì, Seamus, un pilota locale, ha detto che le moto sono fantastiche, facili da guidare, si è adattato molto bene ad Armoy.
Hai intenzione di proseguire con lui l’anno prossimo o stai cercando un altro pilota?
Con Seamus Elliott abbiamo un contratto per tre gare, Armoy, Ulster GP e Killalane. Questo è quanto faremo quest’anno. Ad essere onesti Seamus è un buon pilota, ma da media classifica, non certo quello che sto cercando io e questo non giustifica gli forzi miei e del team. Sto cercando un pilota di alto profilo e domani parlerò con due di loro qui all’Ulster.
Seamus sta comunque facendo bene qui all’Ulster GP, ieri ha girato in 3’53” alla sua prima uscita con la tua Superbike nonostante la pioggia.
Sì, è stato molto bravo ieri nonostante fosse la prima volta con una mia Superbike. Gli ho consigliato di progredire con calma e sono sicuro che farà degli ottimi risultati. Per il prossimo anno vedremo. E vedrò anche se continuare a sovvenzionarmi da solo, cosa che ho sempre fatto mettendo soldi miei nel team e riuscendo a battere anche team ufficiali. In alternativa dovrò trovare un grosso sponsor.
(Intervista realizzata da Nicola Covioli all’Ulster GP 2015)