Sabato 19 maggio, North West 200. La costa settentrionale dell’Ulster è baciata dal sole e le condizioni meteo sono perfette per un’intensa giornata di gare. Oltre 10.000 persone affollano le tribune e i prati tra Portstewart, Coleraine e Portrush.
Alle ore 9.15 la chiusura delle strade, poi il passaggio dei velocissimi marshal che alzano il livello di adrenalina tra il pubblico presente in loco, pronto a sperimentare emozioni uniche al passaggio dei “piloti veri”, di lì a poco. Alle 10.15 locali il via alla prima delle 5 gare in programma oggi, la Supersport.
Supersport Race 2
In pole tra le 600cc è Alastair Seeley su Yamaha EHA Racing, vincitore di gara 1 giovedì e di gara 2 lo scorso anno; in griglia al suo fianco troviamo gli inglesi Martin Jessopp (Triumph Riders Motorcycles, autore di una bizzarra caduta mentre si trovava in testa in gara 1) e Dean Harrison (Kawasaki Silicone Engineering). Da segnalare l’assenza di William Dunlop, vittima di un incidente giovedì nella Stock Race che lo ha lasciato senza ossa rotte ma molto dolorante. Assente invece solo dalle gare Supersport, udite udite, Peter Hickman, che a causa della rottura del motore in prova non è riuscito a registrare i 5 giri necessari per qualificarsi; inutile la “sommossa” di colleghi piloti e team manager per convincere gli organizzatori a farlo partire. Le regole sono regole.
Al via le posizioni rimangono invariate mentre gli anteriori si alzano nel velocissimo tratto di Primrose Hill, e poi giù verso la staccata di York Corner. Ma ecco che al solito rettilineo che porta a University Corner il “gioco delle scie”, solito protagonista alla North West 200, la fa da padrone: alla curva sinistrorsa nel sud del tracciato è addirittura Michael Dunlop (Honda MD Racing) ad uscire per primo, seguito da Seeley, Harrison e Lee Johnston. “The wee wizard” si riprende la testa della corsa a Mather’s Cross, mentre Michael scivola in quarta posizione. Poi, il colpo di scena: tornati sulla costa a Portrush, fanno la loro comparsa nel gruppetto di testa James Hillier (Kawasaki JG Speedfit) e Gary Johnson (Kawasaki RAF Reserves). Da questo momento in poi, per i giri successivi, la leadership della corsa verrà continuamente contesa: prima Harrison, poi Johnston, poi Hillier, sempre intervallati da Seeley sulla bella R6 EHA. Impossibile registrare e commentare ogni sorpasso! Ma poi, come da copione, all’esposizione della bandiera gialla e nera dell’ultimo giro, Alastair Seeley cambia ritmo: “Plenty in the tank”, come aveva già detto nell’intervista post gara 1. Il nordirlandese saluta la compagnia e si avvia verso un sesto ed ultimo passaggio in solitaria, portando a ben 23 il suo numero di vittorie al “Triangle” e facendo anche segnare il nuovo record del tracciato classe 600cc (4’33”8 a 117.913 mph di media). Fantastico! Completa il podio un favoloso James Hillier, seguito da uno degli idoli locali, Lee Johnston (su Honda Padgett’s). Sfortuna per Daniele Giorgini, che, dopo aver concluso la sua prima road race giovedì, è costretto a rientrare in pit lane quest’oggi per problemi tecnici.
Superbike Race 1
Giusto il tempo per un veloce podio e poi di nuovo tutti in griglia per la prima attesissima gara delle Superbike, unica categoria in cui troviamo Glenn Irwin, già vincitore qui alla North West della Superbike 2 2017 tra il tripudio generale e vincitore anche al Macau GP lo scorso anno. L’attenzione è chiaramente puntata sulla rinnovata sfida Irwin-Seeley, anche se il pilota Tyco BMW scatta dalla quarta posizione in griglia; davanti a lui Irwin in pole su Ducati BeWiser, poi Dean Harrison (Kawasaki Silicone) e Michael Dunlop (Tyco BMW). Sette giri di gara, oltre 62 miglia prima di poterne dichiarare il vincitore, ma già al via ciò che si prospetta lascia ben poche speranze agli avversari: Irwin scompare letteralmente con la sua Panigale del Team di Paul Bird, mettendo già un gap impressionante tra sè e gli inseguitori (Harrison, Hickman, Rutter e Michael Dunlop). Pessima partenza invece per Seeley, che dopo un jump start si blocca e riparte più attardato. Riceverà dunque una penalità che renderà la sua caccia alla vittoria, questa volta, ancora più difficile. Lungo il rettilineo che porta a University Corner il gioco delle scie ora non funziona: Irwin è già irraggiungibile e solo il gruppo alle sue spalle riesce a scambiarsi posizioni; è ora il buon Rutter al secondo posto, poi Hickman e Harrison, quand’ecco che proprio “Hicky” è vittima di un dritto al Metropole e definitivamente fuori dai giochi. Al termine del primo passaggio Glenn ha già un vantaggio di 4 secondi su Rutter e Seeley, seguiti poi da Harrison, Dunlop, Lee Johnston, Cummins e Jessopp. La bagarre non è entusiasmante come nella precedente gara, ma i passaggi non si contano egualmente: mentre Irwin accresce il vantaggio a 6 secondi, la Tyco BMW di Seeley si mette alla testa del gruppetto degli inseguitori; si registrano intanto il ritiro dei suoi compagni di squadra, prima Dan Kneen e poi Michael Dunlop; non di certo un buon inizio di giornata per lo storico Team TAS.
Quarto giro, colpo di scena: il vantaggio della Panigale BeWiser si è ridotto a 3 secondi, con il giovane pilota di
Carrickfergus che gira 2” più lento del compaesano Seeley; finché sul traguardo del quinto giro il margine si è assottigliato addirittura a 8 decimi! Si teme un problema per Irwin, mentre il gruppo alle sue spalle vede un arrembante Lee Johnston su Honda Racing farsi largo fino alla quarta posizione, scalzando Rutter. Al sesto e penultimo passaggio, il Team di Paul Bird può nuovamente respirare, con il vantaggio tornato ad un paio di secondi; e mentre i primi backmarkers fanno la loro comparsa cercando di togliersi dalla linea ideale, Lee Johnston raggiunge la seconda posizione grazie alle scie, salvo poi essere ributtato in quarta piazza alla staccata del Metropole. Harrison e Seeley battagliano sul tracciato, ma piuttosto inutilmente dato che Alastair riceverà una penalità di 10 secondi per partenza anticipata. Settimo ed ultimo giro, con un margine tornato a circa 3 secondi, Irwin si avvia verso la sua seconda vittoria al “Triangle”, solamente alla sua terza partecipazione; la Ducati, inquadrata dall’elicottero, si muove vistosamente, ma nulla impedisce a Glenn di trionfare davanti al pubblico di casa. Alle sue spalle taglia il traguardo Dean Harrison, per la prima volta sul podio della Sbk alla North West; niente da fare per Seeley, che, nonostante una terza piazza “sul tracciato”, deve cedere il terzo posto ad un favoloso Michael Rutter (Bathams BMW), di nuovo a podio in una road race (e ricordiamo che ne colleziona anche nel British Superstock) a 46 anni. Quarto Lee Johnston, poi Alastair Seeley, Conor Cummins, Martin Jessopp, Sam West, James Hillier e Dan Cooper.
Piccola pausa ora per i road racers, mentre il pubblico lungo il tracciato viene deliziato da un Parade Lap di Jonathan Rea in sella ad una Kawasaki Ninja H2: Johnny si ferma in alcuni punti del “Triangle” e sale addirittura sui marciapiedi con la Kawa per “battere il 5” agli spettatori!
Supertwin Race 2
Che gara. Che gara assolutamente pazzesca. In griglia troviamo in pole il vincitore della prima manche, Martin Jessopp, sulla sua ER6 Riders arancione e argento, seguito dalla ER6 Roy Hanna guidata dal giovane Adam McLean e poi James Cowton sulla Kawa McAdoo. Ma gli occhi sono tutti puntati sulla seconda fila, dove la verde Paton del Team ILR guidata da Joey Thompson sarà pronta a stupire ancora una volta con le sue prestazioni velocistiche (e accusata ingiustamente). Al via è però l’inglese Cowton a prendere le redini della corsa seguito dal veterano Jeremy McWilliams su KMR Kawasaki, già a podio giovedì; poi McLean, Jessopp, Elkin, McGee e solo dopo la S1 di Thompson. Ma niente paura: arrivati al rettilineo verso University la Paton è già là davanti. Il copione pare essere quello di giovedì, con la “verdona” milanese che fila come un missile in rettilineo, salvo poi essere ripresa dal gruppetto nel tratto guidato tra Portrush e Portstewart. Sul traguardo del primo passaggio è infatti il nordirlandese Adam McLean davanti a tutti, ma la Kawasaki preparata da Roy Hanna nulla può contro la S1 e le ER6 ben più performanti, che lo sfilano in rettilineo. E, di lì a poco, la gara perderà proprio due protagonisti, ovvero Martin Jessopp e lo stesso McLean, a causa di noie tecniche. Furiosa è invece la bagarre di scie sui rettilinei, con Cowton e McWilliams che non si risparmiano, gomito a gomito, infilati puntualmente dalla Paton ILR. Con il fiato sospeso arriviamo al quarto ed ultimo passaggio, iniziato con James Cowton in testa seguito da McWilliams, alla cui ER6 KMR Farquhar ha apportato qualche modifica dopo la gara di giovedì. E di nuovo, lungo il rettilineo verso Coleraine è la Paton davanti a tutti e questa volta ci rimarrà fino al tratto costiero verso il traguardo: la vittoria per il ventenne Thompson sembra davvero vicina, mentre dietro Cowton e McWilliams lo tallonano senza riuscire realmente a ricucire il piccolo gap velocistico. Fino alla staccata di Juniper’s: è qui che l’inglese James Cowton mette in scena uno dei sorpassi più belli e mozzafiato di questa North West 200 2018, veramente azzardato e deciso, passando Thompson alla chicane e costringendo il giovane pilota di Ian Lougher a perdere terreno anche nei confronti di “Jezza” McWilliams. Che mossa! Prima vittoria dunque al “Triangle” per un fantastico Cowton, che riporta al vertice lo storico Team nordirlandese McAdoo Racing; seconda piazza per il 54enne Jeremy McWilliams, terzo posto per la Paton di Joey Thompson, che ai microfoni della BBC dichiara di aver cercato di guidare molto meglio e con più testa rispetto a giovedì…fino a quell’inaspettato ingresso a Juniper’s Chicane. Quarto posto per un altro veterano, Chris Elkin, seguito da un ottimo Michael Sweeney alla prima uscita con la nuova Twin, poi lo spagnolo del Team Martimotos Victor Lopez, quindi Denver Robb, Jonathan Perry, Xavier Denis e Marty Lennon. Da segnalare purtroppo l’assenza della Supertwin costruita da Francesco Faraldo e guidata dall’inglese Rikki McGovern, a causa della rottura di ben due motori: incrociamo le dita per il TT!
Superstock Race 2
Quarta gara di giornata, quarta gara di fila per alcuni piloti, senza riposo. Impressionante pensare anche alle difficoltà nello scendere da un 600cc e salire su una Superbike, o una Stock, o su una Twin, ognuna con caratteristiche diverse e con riferimenti diversi sul tracciato. Ed è tutto parte delle abilità dei road raers. La penultima gara di giornata a questa finora perfetta North West 200 è la Superstock 2: gara 1 aveva visto la vittoria all’ultima curva di Peter Hickman su Alastair Seeley. In griglia al 20° posto anche Stefano Bonetti sulla sua bella S1000RR nera e arancione, con i nomi dei suoi sostenitori. Bandiera verde e via verso Primrose Hill e York Corner, dove si infila per primo “the blade” Michael Rutter sulla BMW Bathams dorata; lo tallonano Michael Dunlop sulla sua BMW MD Racing, Alastair Seeley su Tyco BMW, Peter Hickman su Smiths BMW, Dan Kneen su Tyco BMW, Gary Johnson su Kawasaki RAF Reserves e Dean Harrison su Kawasaki Silicone. Ma, arrivati al solito rettilineo verso Coleraine, ecco iniziare il “balletto delle scie”: ne esce vittorioso il manxman Dan Kneen, seguito dal compagno di squadra Seeley, Rutter, Dunlop e Hickman. Al Metropole è invece “Hicky” a comandare, vittima però di un lungo che lascia “the Blade” di nuovo in testa fino a Juniper’s Chicane, dove viene sapientemente infilato da Seeley. Sei i giri di gara e infiniti, come sempre, i sorpassi: si alternano al vertice di nuovo Hickman e Seeley, preparando una replica della loro bagarre in gara 1. Aggiunge pepe alla gara l’inglese Dean Harrison, che con la sua Zx-10R azzurra scavalca uno ad uno gli avversari fino a portarsi in terza posizione; sul traguardo del quarto passaggio i primi 5 piloti sono racchiusi in 1.2 secondi! La svolta arriva infine al sesto giro: lungo il rettilineo verso il sud del tracciato, è Dean Harrison a portarsi in testa, ma l’elicottero inquadra un gruppo selvaggio senza possibilità di prevedere chi affronterà per primo la sinistra di University. E con una staccata furibonda è di nuovo il trentenne di Braddan su Tyco BMW by TAS a svoltare davanti a tutti; dietro a Kneen troviamo Seeley, Harrison, Hickman e Michael Dunlop, con Rutter purtroppo scomparso dal gruppo di testa. La S1000RR di Moneymore guidata da Seeley si muove vistosamente, mentre il suo team mate Kneen arriva lungo a Mather’s Cross, tagliando la chicane ed incappando in una penalità. Ne approfitta Peter Hickman, che porta la tedesca di Smiths Racing davanti al gruppo; Seeley non può permettersi di lasciarlo scappare e al Metropole si libera di Dean Harrison portandosi in seconda piazza. Nonostante la grande abilità di “Hicky” nel tratto guidato, Seeley tiene la scia della BMW inglese ed in modo preciso e pulito infila Hickman dall’esterno a Juniper’s Chicane. E’ fatta. “The wee wizard” Alastair Seeley vince la sua 24^ North West 200, la terza in questa edizione 2018; forse in modo un po’ inaspettato, perché felicissimo ferma la S1000RR TAS davanti alle tribune per salutare il pubblico di casa. Secondo posto per un deluso Peter Hickman, mentre di nuovo a podio è il consistente Dean Harrison. Quarta piazza per Michael Dunlop, che nel corso dell’ultimo giro aveva fatto pensare di poter essere uno dei candidati alla vittoria; quinto Gary Johnson, poi Dan Kneen, Martin Jessopp, James Hillier, Conor Cummins e Dan Cooper. Scivolato in 12^ posizione Michael Rutter, subito davanti a Ian Hutchinson, che porta a traguardo la Honda Racing in questa sua ennesima eroica impresa; 14° posto per il bravissimo newcomer Davey Todd (Suzuki Cookstown/BE), 19° Stefano Bonetti, 25^ la signorina Nadieh Schoots. Da segnalare l’assenza dell’australiano David Johnson: dopo essersi fermato a fare rifornimento al benzinaio (!!!) durante le qualifiche della Stock, a Davo era stata assegnata l’ultima posizione in griglia; oggi gli organizzatori hanno fatto sì che il Team Gulf BMW ritirasse dalla griglia la S1000RR con il numero 1 su cupolino “per ragioni di sicurezza”.
Superbike Race 2
In Irlanda del Nord sono solamente le 14.30 e già si parte con l’ultima gara di questa favolosa North West 200. Una giornata filata liscia come l’olio…fino a questo momento. Nel corso del primo giro, infatti, mentre Glenn Irwin si trova in testa sulla Ducati BeWiser seguito da Harrison e Rutter, vengono esposte le bandiere rosse per un incidente a Ballysally Roundabout: la newcomer olandese Nadieh Schoots arriva lunga alla rotonda, urta il marciapiede e cade, provocando l’interruzione della gara. Verrà trasportata al Causeway Hospital con “infortunio non grave”. Tutto fermo per circa 20 minuti e poi un nuovo start per le 1000cc.
Esattamente come da copione, l’holeshot è di Glenn Irwin su Ducati Panigale, seguito da Harrison, Hickman, Rutter, Dunlop e Jessopp; bruttissima partenza per Alastair Seeley che rimane intrappolato in fondo al primo gruppo con la sua Tyco BMW. Chi sembra essere in grado di poter contrastare Irwin è Peter Hickman, che nel corso del primo passaggio risale fino alla seconda posizione, salvo poi incappare in un dritto a Juniper’s Chicane. Il vantaggio di Glenn si fa consistente, con 3 secondi sugli inseguitori all’inizio del secondo giro; dietro di lui la S1000RR di Michael Dunlop, che passa prima Rutter a Station Corner e poi Harrison; proprio Dean è protagonista di un dritto a Mather’s Cross, che lo esclude così dai giochi. E’ Johnston sulla Honda ufficiale che approfitta della terza piazza davanti a Rutter, Jessopp, Hickman e un Conor Cummins in rimonta. Al terzo giro, il vantaggio di Irwin è di quasi 4 secondi, mentre anche Michael Dunlop saluta la compagnia stabilendosi saldamente in seconda posizione. E’ ora Hickman che regala spettacolo risalendo fino alle calcagna di Lee Johnston, ma guardando continuamente in basso: un sasso infatti ha colpito il radiatore della Smiths BMW ed è game over per “Hicky”, costretto a ritirarsi. Male anche Dan Kneen, di nuovo rientrato in pit lane, ed il suo compagno di squadra, recordman assoluto di vittorie alla North West, Alastair Seeley, ben lontano questa volta dal gruppo di testa. I sette giri di gara scorrono sostanzialmente senza grosse variazioni, con Glenn Irwin che tiene ben saldo il proprio vantaggio a 5 secondi; Michael lo segue senza sbavature, mentre Lee Johnston è attardato di circa 10 secondi e seguito da vicino da Conor Cummins, Martin Jessopp, Dean Harrison e Michael Rutter. Ed è fatta. La Panigale BeWiser del Team inglese di Paul Bird centra la seconda vittoria di giornata al “Triangle” con il formidabile ventottenne Irwin: alla sua terza North West in carriera, Glenn vince la sua terza gara Superbike (l’unica categoria a cui partecipa), la prima doppietta Sbk alla North West dopo quella di Steve Plater nel 2006. Irwin, “over the moon”, si esibisce in un lungo burnout, poi si toglie guanti e stivali e li lancia al pubblico in delirio. Sempre al suo fianco il padre Alan, ex road racer, che oltre a Glenn impegnato nel BSB e nelle road races segue il figlio Graeme nel Mondiale Motocross e il figlio Andrew nel Mondiale Supersport. Che famiglia! Secondo gradino del podio per Michael Dunlop su Tyco BMW by TAS, terzo un bravissimo Lee Johnston su Honda Racing. Quarto Martin Jessopp, poi Conor Cummins, Dean Harrison, Michael Rutter, Gary Johnson, James Hillier e Alastair Seeley.
Dalla North West 200 è tutto, un’edizione davvero fantastica!
Che edizione stupenda, gare bellissime e nessun incidente grave. Incredibile il sorpasso all’esterno di Seeley a Hickman, su circuito non gli riuscirebbe, ma su strada evidentemente è diverso
Molto belle tutte le gare, molto contento per irwin!!! Mentre dunlop ha deluso parecchio…
Beh alla prossima! È che nostalgia di quei posti è da un po’ che non vado su…..