Scordatevi la spettacolarità delle attrazioni dell’Isola di Man o le grandi feste della North West 200. Immaginatevi solo una stretta lingua d’asfalto di 12 km in cui si toccano punte di 320 km/h, un paddock d’altri tempi, un circuito elettrizzante, velocità da brivido, solo campi e boschi nei dintorni. Questo è l’Ulster GP: motociclismo allo stato puro, strada, moto, tende, fango e freddo. O almeno per la maggior parte delle volte.
Fervono i preparativi per la terza grande International Road Race dell’anno, quella che fino a prima del Tourist Trophy 2018 è stata la corsa su strada più veloce al mondo, con un record a 134.614 mph di media fatto segnare lo scorso anno da Dean Harrison, poi battuto da Peter Hickman durante il Senior TT 2018.
L’Ulster GP si svolge nella campagna nordirlandese di Dundrod, a pochi km da Belfast, dal lontano 1922; fu anche tappa del motomondiale dal 1949 al 1971, quando ci vinsero Carlo Ubbiali, Tarquinio Provini, Mike Hailwood, Phil Read, John Surtees, Giacomo Agostini, perdendo poi lo status ufficiale di “Gran Premio” ma stabilendosi come la terza corsa su strada più importante al mondo dopo TT e North West 200. Senza dubbio la più veloce, con un record detenuto per anni da Bruce Anstey e soffiatogli poi da Hutchinson nel 2016 e da Harrison nel 2017.
Tutto è pronto per questa attesissima settimana: il via mercoledì 8 agosto con le qualifiche che proseguiranno al mattino di giovedì; le prime gare sono previste proprio giovedì pomeriggio, con un giorno di pausa venerdì ed il restante fitto programma di gare per sabato 11.
Tanti, troppi gli assenti a questa edizione dell’Ulster GP: sentiremo moltissimo la mancanza di Dan Kneen, William Dunlop e James Cowton, e non ci sarà per ovvie ragioni neppure Ivan Lintin, così come Ian Hutchinson, John McGuinness (che sarà invece al Classic TT tra un paio di settimane) e Bruce Anstey. Non vedremo neppure Derek Sheils, Jamie Coward e Gary Johnson. Ancora in forse, ma molto probabilmente assente, Michael Dunlop.
La bagarre che si preannuncia è dunque tutta tra Dean Harrison (Kawasaki Silicone Engineering) e Peter Hickman (BMW e Triumph Smiths Racing), senza escludere Lee Johnston (Honda Racing), Conor Cummins (Honda Padgett’s) ed il neo-acquisto Tyco BMW Davo Johnson. Presenti poi gli irlandesi Derek McGee e Micko Sweeney, i giovanissimi Davey Todd, Adam McLean e Joey Thompson, Sam West, Dan Cooper, David Jackson, Gary Dunlop. Occhi puntati anche sulla nuova coppia RC Express (per le soli classi 1000cc con le Kawasaki di Lintin) Paul Jordan e Dominic Herbertson. A confermare l’internazionalità dell’evento ci saranno il nostro Lorenzo Tiveron (che affronterà l’Ulster GP per il quarto anno consecutivo in sella alla sua Honda 125cc), lo spagnolo Raul Torras, i cechi Michal Dokoupil e Veronika Hankocyova, quest’ultima al fianco di un buon gruppetto di ragazze composto anche dalle nordirlandesi Sarah Boyes e Melissa Kennedy, Maria Costello, la newcomer olandese Nadieh Schoots e la statunitense Patricia Fernandez, attualmente detentrice del record femminile dell’Ulster GP.
La grande novità di quest’anno, oltre al tratto riasfaltato di Cochranstown, sarà anche l’assenza delle gare Dundrod 150 Challenge e National: il “clerk of the course” Noel Johnston ha infatti deciso di ridurre il programma dell’evento cancellando gli appuntamenti più potenzialmente pericolosi; tanti, infatti, gli incidenti durante queste due gare lo scorso anno, dove molti esordienti e/o piloti giovani hanno causato cadute evitabili.
Il tracciato – 7,41 miglia da percorrere in senso orario, con partenza lanciatissima
lungo il Flying Kilo, un rettilineo dove le Superbike raggiungono le 190 mph. Si chiude il gas per la prima volta solo al sinistra-destra-sinistra di Rock Bends, poi si stacca forte per la destra secca di Leathemstown e di nuovo a gas spalancato lungo il saliscendi di Deer’s Leap, dove l’anteriore fatica a stare attaccato all’asfalto. Un’altra curva a destra a Cochranstown, poi un breve rettilineo che porta alla destra veloce di Quarterlands. Si riapre il gas e subito dopo lo si richiude leggermente per la piega a sinistra di Ireland’s Corner, la più veloce del tracciato. Un altro rettilineo con leggera curva a destra (la Lougher’s, ex curva Budore), poi si spalanca il gas pennellando le pieghe di Joey’s Windmill e Jordan’s Cross. Si arriva alla destra di Wheeler’s Corner e poi giù piegando a sinistra a Tournagrough fino ad arrivare alla staccatona del Lindsay Hairpin, un tornante a destra che immette nell’ultima sezione del tracciato, così chiamato in onore del pilota locale Darran Lindsay, scomparso a Killalane. Gas spalancato fino al destra-sinistra di Quarries, poi ultima curva verso destra (Dawson’s Bend) e si taglia il traguardo davanti al rinnovato Joey Dunlop Grandstand.
Proprio Joey è stato il pilota più vittorioso a Dundrod, con 24 trionfi; al secondo posto Ian Lougher a quota 17 e poi Phillip McCallen con 14 vittorie.
Come sempre, non esistono dirette TV dell’Ulster GP, che sarà possibile seguire solo con Live Timing o tramite i nostri resoconti dopo prove e gare.
L’ho rifatta ora onboard con David Jakson ed è bellissima proprio perchè è nel nulla e chi assiste sente il rumore che si avvicina e scompare in un attimo
Mi piace questo ritorno alle origini,senza clamore,dove i nomi contano meno e conta di più esserci tutti, prima durante e dopo
Non per niente siamo nell’Ulster terra contesa e pacificata
Dai che è iniziato malissimo l’anno e deve finire bene
I ragazzi lo vogliono !